Domenica 13 ottobre 1940 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Genova 1893-Lazio 2-2

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13 ottobre 1940 - 617 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1940/41 - II giornata

GENOVA 1893: Tavoletti, Marchi, Borelli, Genta, Sardelli, Villa, Neri, Perazzolo, Bertoni, Gabardo, Garibaldi. All. Garbutt.

LAZIO: Gradella, Romagnoli (II), Monza (II), Gualtieri, Ramella, Baldo, Zironi (I), Pisa (I), Piola, Flamini, Vettraino. All. Kertesz.

Arbitro: sig. Galeati di Bologna.

Marcatori: 25' pt Zironi (I), 17' st Piola, 18' st Bertoni, 30' st Gabardo.

Note: tempo incerto, fondo sdrucciolevole.

Spettatori: oltre 18.000.


La formazione laziale: Gradella, Ramella, Gualtieri, Piola, Romagnoli, Pisa, Zironi; Baldo, Flamini, Monza, Vettraino (Per gentile concessione di Fabio Riddei de http://www.ilmuseodellalazio.it/)
L'articolo de "Il Littoriale" del 14 ottobre 1940, a firma Giorgio Boriani
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Mario Zappa su "La Gazzetta dello Sport" scrive: Gli azzurri romani hanno trovato il modo di imbottigliare il sistema, ma poi la capsula salta e il vino generoso forza (a metà) la via della vittoria.


La Lazio bissa il 2-2 della prima giornata, conquistando un punto sul difficile campo di Genova al termine di una partita dove il pareggio è forse più un rimpianto che un traguardo. La squadra biancoceleste, infatti, era sul 2-0 a meno di mezz’ora dalla fine, e non ha saputo però gestire il doppio vantaggio. Le cronache parlano comunque di una partita spettacolare, che ha lasciato soddisfatti gli oltre 18.000 spettatori presenti.

Sul terreno, scivoloso per la pioggia caduta e che ad intermittenza è comparsa anche durante la gara, le due squadre si presentano schierate entrambe con il “sistema”. Ma quanta differenza tra le due: se il Genova segue in maniera maniacale il modulo di gioco con la posizione dei giocatori rigidamente assegnata, la Lazio è decisamente più mobile: le due mezze ali arretrano fino quasi in difesa a disturbare il gioco avversario ed i tre attaccanti (Piola, Zironi (I), e Vettraino) si scambiano continuamente posizione, costringendo i tre terzini del Genova a spostamenti che lasciano scoperte intere zone di campo.

L’inizio biancoceleste è arrembante, e sia la prosa enfatica di Emilio Colombo sul Messaggero, sia quella più asettica (ma molto più autorevole) dell’immenso Vittorio Pozzo sulla Stampa magnificano il gioco della Lazio, che dopo svariate occasioni, ed un gol mangiato da Vettraino che, solo davanti a Tavoletti, si fa ipnotizzare dal portiere avversario, al 25’ finalmente passa: Piola scatta su un passaggio lungo superando Sardelli, il suo marcatore diretto; si sposta sulla sinistra per evitare il ritorno di Borelli, entra in area e, resistendo ad una carica del ritornante Sardelli, serve Zironi lasciato solo dal “taglio” di Borelli. Fucilata dai 10 metri ed 1-0. La reazione del Genova è generosa, ma sterile: e se Colombo parla di generica superiorità, e Boriani sul Littoriale parla di “Invasione di cavallette rosso-blu” nell’area della Lazio, con Romagnoli (II) sugli scudi e Gradella che effettua delle splendide parate, è probabilmente proprio Pozzo sulla Stampa a fornire la visione più asettica, e quindi più obiettiva, del forcing dei padroni di casa: “La reazione avuta dal Genova […] portava ad una maggiore intensità di azioni nell’area di Gradella, ma veniva contenuta con bella franchezza dalla difesa laziale. Una parata di Gradella su traversone basso di Garibaldi, due o tre tiri sibilanti, altissimi o a lato, ed era tutto. Era la Lazio che continuava a tenere il giuoco in pugno ed era nel segno della sua superiorità effettiva che si chiudeva il primo tempo”.

La ripresa inizia con il Genova in cerca del pareggio, ma senza azioni degne di nota tranne una, con Garibaldi che tirava alto un traversone di Neri. Ed al 17’ del secondo tempo i biancocelesti raddoppiano: veloce azione Pisa (I)-Vettraino-Piola ed il bomber laziale, su cui era stavolta il più lento Borelli, entra in area e punisce Tavoletti per la seconda volta. E’ il 2-0. Ma solo 20”, il Genova accorcia le distanze: Bertoni, con una bella azione personale, beffa Gradella ed è subito 2-1. Il Genova si butta in avanti, e la Lazio risponde colpo su colpo: ma al 30’ i padroni di casa pareggiano: Neri corsa, Bertoni – sempre lui – lascia per l’accorrente Gabardo che piega le mani di Gradella: è il 2-2. Tutte e due le squadre vogliono vincere. Ma il risultato non cambierà più, anche se a 2’ dalla fine (secondo La Stampa ed il Messaggero: il Littoriale, chissà perché, fa capitare l’episodio al 24’ sul 2-1) una rovesciata di Vettraino si stampa sul palo, a Tavoletti battuto.

Una buona Lazio, secondo i commenti dei giornali, migliore di quella della giornata precedente soprattutto in difesa, con un Gradella migliorato anche se “ancora un poco acerbo del mestiere e quindi a volte prodigioso e tal’altre titubante” scrive Colombo. Un buon centrocampo, ed un attacco scintillante soprattutto in Piola e Vettraino. Le ambizioni della squadra, dopo questa partita, rimangono intatte anche se, come scrive sempre Colombo, “in due giornate ha rimesso due punti preziosi”

Fonti:

La Stampa del 14 ottobre 1940
Il Messaggero del 14 ottobre 1940
Il Littoriale del 14 ottobre 1940