Domenica 15 maggio 1966 - Milano, stadio San Siro - Inter-Lazio 4-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

15 maggio 1966 - 33 - Campionato di Serie A 1965/66 - XXXIII^ Giornata

INTERNAZIONALE: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Domenghini, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso. All. Helenio Herrera.

LAZIO: Gori, Zanetti, Vitali, Governato, Pagni, Gasperi, Renna, Bartu, D'Amato, Sacco, Ciccolo. All. Mannocci.

Arbitro: sig. Gonella (Torino).

Marcatori: 44' Suarez, 58' Renna, 63' Mazzola, 68' Governato (aut), 89' Domenghini.

Note: giornata afosa e soleggiata; terreno scivoloso. Ammoniti Vitali al 44' e Gasperi all'80' entrambi per proteste. Lievi incidenti a Governato e Picchi. Sorteggio antidoping negativo.

Spettatori: 60.000 circa con 49.924 paganti per un incasso di circa £.56.000.000.

  • Nota: alcune fonti attribuiscono il goal a Suarez invece che autorete di Governato.

E' una giornata storica per l'Inter che in caso di vittoria si confermerebbe matematicamente Campione d'Italia, assicurandosi così il suo decimo scudetto che equivale alla sua prima prestigiosa stella. La Lazio scende sul terreno di San Siro con una formazione rimaneggiata, ma con la voglia di onorare al massimo l'impegno. Fuori gli infortunati Rozzoni e Mari, a casa per gravi motivi familiari Carosi, squalificato Dotti, Mannocci retrocede sulla linea mediana Governato e rimette in avanti dopo alcuni turni Ciccolo, fresco papà di due gemellini. L'Inter scottata dall'eliminazione in semifinale di Coppa dei Campioni ad opera del Real Madrid, vuole dimenticare in fretta la delusione europea e farsi perdonare dai suoi tifosi. La squadra di Helenio Herrera spinge subito sull'acceleratore per chiudere al più presto la pratica. Ma il nervosismo e la buona tenuta della Lazio creano più di un problema ai neroazzurri. E' un Suarez principesco l'uomo che prende in mano la situazione giocando decine di palloni e spronando i compagni in avanti. Sino al 40' malgrado la volontà e il superiore tasso tecnico i milanesi non si rendono eccessivamente pericolosi. Negli ultimi minuti del tempo però le cose cambiano registro. Al 41' Bedin su traversone di Mazzola non riesce a concretizzare di testa a due passi dall'ormai rassegnato Gori. Tre minuti più tardi calcio di punizione dal limite accordato da Gonella per un intervento giudicato falloso di Governato. Corso finta l'esecuzione e Suarez spara una cannonata che s'infila nel "sette" della porta romana. L'undici di Herrera va al riposo con la soddisfazione del vantaggio e sono molti i tifosi di San Siro ad appuntarsi il distintivo con la stella che la Società del presidente Moratti ha messo in vendita da qualche giorno. Alla ripresa del gioco l'Inter insiste e colleziona alcune grosse occasioni, ma proprio quando il raddoppio appare vicino è la Lazio a portarsi sul pari. E' il 58' quando Sacco calcia dalla bandierina: Renna salta più in alto di tutti e il suo colpo di testa supera Sarti. Doccia gelata per i neroazzurri, ma è ancora Suarez a scuotere la sua squadra. Al 61' Luisito va vicino alla segnatura poco prima che Renna riesca miracolosamente a salvare su un tiro cross di Corso. L'Inter è inarrestabile e al 63' un triangolo veloce tra Bedin e Corso viene chiuso da Mazzola che con una girata a mezza altezza supera Gori. La Lazio che ha tenuto bene per un'ora si scioglie come neve al sole. Domenghini e Peirò vanno vicini al tris che arriva al 68'. Assolo di Suarez che da destra stringe verso il centro sparando in diagonale: sulla traiettoria s'interpone la gamba di Governato e il pallone s'insacca. Con il doppio vantaggio l'Inter controlla il gioco lasciando al solo D'Amato un'occasione per accorciare le distanze. A un minuto dal termine Corso smista per Suarez che appoggia per Domenghini che scarica un bolide alle spalle del portiere biancoceleste. Alcune centinaia di tifosi neroazzurri invadono il campo e Gonella è costretto a far sfollare il rettangolo di gioco con l'intervento delle forze dell'ordine. Tornata la calma e trascorsi sessanta secondi, l'arbitro fischia la fine e la grande festa neroazzurra può avere finalmente inizio.





Torna ad inizio pagina