Sabato 16 maggio 1992 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sampdoria 1-2

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16 maggio 1992 - 2526 - Campionato di Serie A 1991/92 - XXXIII giornata

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Bacci (69' Capocchiano), Corino, Soldà, Melchiori, Doll, Neri, Sclosa, Sosa. A disp.: Orsi, Vertova, Verga. All. Zoff.

SAMPDORIA: Pagliuca, Mannini (46' Invernizzi), Katanec, Pari, Vierchowod, Lanna, Lombardo, Cerezo (57' Silas), Vialli, Buso, Bonetti II. A disp.: Nuciari, Orlando, Bonetti I. All. Pezzotti. D.T. Boskov.

Arbitro: Sig. Luci (Firenze).

Marcatori: 13' Doll, 32' Buso, 76' Buso.

Note: ammoniti Invernizzi, Corino. Antidoping: Orsi, Doll, Vierchowod, Vialli. Calci d'angolo: 1-5. Nella ripresa la Sampdoria ha cambiato le maglie.

Spettatori: paganti 5.595 con un incasso di £. 123.015.000; abbonati 20.556 (quota £. 553.524.771).

La protesta dei tifosi
La protesta dei tifosi
La seconda rete di Buso
Pagliuca nega la rete a Capocchiano
Una fase della gara
Vialli marcato a vista

Scheggiato il monumento, scritte e cartacce intorno al piedistallo di padre della patria. Se Zoff è un mito, ieri è stata la giornata del disonore. Lazio sulla collina di una partita che la Sampdoria ha raggiunto senza la fatica di arrampicarsi, anzi pedalando come se fosse in discesa, a parte una ventina di minuti di teorica rincorsa al gol di Doll. Fischi e dileggi, ironie e volgarità, grandina di tutto, su tutti i laziali e per l'intera partita. Ma incessantemente, e senza pietà, sull'allenatore. Striscione: "P. Cayard in panchina, D. Zoff sulla banchina". Altro striscione: "Dino, Torino ti ama...tornaci". E poi la fatua ammirazione per gli elementari rinvii di Fiori, spesso imputato di nequizie e sempre difeso da Zoff. E ancora le provocatorie invocazioni a Capocchiano, il rincalzo più scarso, che venti secondi dopo aver sostituito Bacci, scatta in contropiede solitario verso Pagliuca, si attarda sulle sue gambe legnose e calcia contro il portiere che nel frattempo ha già chiuso la porta. Applausi veri, invece, solo per il tedesco Doll che gioca un grande primo tempo annichilendo Pari e trova il modo di fare gol quasi subito (13'), dopo un errore di Lanna in disimpegno, rapido servizio di Neri, scavalcamento del diretto avversario, diagonale secco nell'angolo destro di Pagliuca. Il migliore di quelli che mercoledì a Wembley giocheranno contro il Barcellona per vincere la Coppa dei Campioni è stato Buso, l'unico che a Londra inizierà sicuramente in panchina, e questo spiega con massima eloquenza, chi avesse voglia e bisogno di impegnarsi e chi dovesse esclusivamente guardarsi da rogne varie, a quattro giorni da una finale che darà un senso alla stagione. Intanto il successo di ieri ha allargato il pertugio per l'Europa di scorta (la zona Uefa), allontanando quasi definitivamente l'Inter a prescindere dall'esito di oggi a Bari, e complicando la corsa della Roma, obbligata a quattro punti consecutivi tra Cremonese (fuori) e Bari (in casa).

Lo spareggio è un'eventualità per niente remota (e sarebbe il sesto confronto tra Sampdoria e Roma della stagione), ma questi discorsi valgono se ai doriani con il Barcellona dovesse andare male, e Bianchi di certo non se lo augura, visto che un'impresa della Samp lo libererebbe dalle trappole di calcoli trasversali. Ieri la Samp, guardata a vista da Tony Bruin Slot, detto anche l'occhio di Cruyff, non s'è sprecata ma ha evitato di sbracare, come aveva fatto invece nel finale di campionato prima di Berna (Coppa Coppe persa proprio con il Barcellona), quando peraltro tutti stavano male e quelli che stavano bene non erano troppo buoni. Adesso invece c'è qualche sofferenza per Mancini (anche ieri a riposo precauzionale per il dolore all'inguine che continua ad affliggerlo), in compenso Vialli è in forma, ha voglia di lottare e sente l'occasione della vita prima delle scelte di vita. La miglior cosa l'attaccante l'ha prodotta al 31' del secondo tempo quando ha catturato sulla destra un pallone, l'ha difeso con prezioso possesso, si è liberato di Sergio con una finta e ha messo al centro, dove Vierchowod ha addolcito la traiettoria sul piede di Buso che ha segnato il secondo gol per sé e per la Samp. Prima, Vialli si era procurato un mezzo rigore (21' del primo tempo: trattenuta di Soldà), aveva chiuso due ottimi triangoli in area (uno per tempo) e sempre con Lombardo (bravo Soldà ad opporsi), dialogato stretto con Buso nel cuore di una difesa avversaria che li soffriva entrambi, sia che di Vialli si occupasse Corino, come è stato quasi sempre, sia che su Buso accennasse un barlume di marcatura Bergodi, sia che si incrociassero gli uomini o le posizioni. Nel finale, Vialli ha pure girato in porta un cross di Katanec, obbligando Fiori ad una super parata. Assieme a Vialli, confortanti indicazioni dalla propulsione in fascia sinistra di Ivano Bonetti, che al 32' del primo tempo ha fatto il cross per il pareggio di Buso, due volte è andato alla conclusione e nella ripresa ha attaccato con continuità. Buoni segnali anche da Toninho Cerezo: ha giocato quasi un'ora, il ritmo assai poco intenso l'ha aiutato, il grande caldo non l'ha sfiancato. Dovrebbe dare tutto, per l'ultima volta, mercoledì: il fresco di Londra sarà suo alleato e per la Samp sarà indispensabile, almeno tatticamente. Ieri nettamente meglio lui di Sclosa, in un centrocampo cui ha dato ancoraggio anche l'ingresso di Invernizzi (al posto di Mannini colpito ad un occhio e uscito, arretramento di Pari). Molto attivo Vierchowod che ha azzerato Neri e si è spinto spesso in avanti, non solo nell'occasione del secondo gol di Buso. Un tempo di qualità per Katanec e Pari, in debito di energie. Da dire anche di un palo di Stroppa all'inizio di ripresa su perfetta punizione, che avrebbe potuto cambiare la partita ma non l'umore fetido dei laziali, né quello tiepido della Sampdoria. Wembley viene una volta, meglio arrivarci interi.

Fonte: Corriere della Sera