Domenica 10 aprile 1983 - Lecce, stadio Via del Mare - Lecce-Lazio 0-0

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10 aprile 1983 - 2161 - Campionato di Serie B 1982/83 - XXIX giornata

LECCE: Vannucci, Lo Russo, G.Bagnato, P.Bruno, Pezzella, Miceli, Cianci, Orlandi, Capone, Cannito, Luperto (60' Spica). A disp. De Luca, P.Serena, Tusino, Nobile. All. Corso.

LAZIO: Orsi, Podavini, Spinozzi, Vella, Miele, Perrone, Surro, Manfredonia, Giordano, D'Amico, Badiani (46' Sciarpa). A disp. Moscatelli, Pochesci, Saltarelli, Chiodi. All. Clagluna.

Arbitro: Vitali (Bologna).

Note: giornata molto calda. Terreno duro. Ammoniti Miele e Giordano.

Spettatori: 11.696 per un incasso di 107.074.000 lire.

Giordano in una delle rare occasioni da rete
Vannucci para su Manfredonia

La Lazio gioca una brutta partita e riesce comunque a conquistare un prezioso punto in trasferta, togliendo al Lecce di Mariolino Corso soddisfazione di vincere contro una grande del campionato. I laziali deludono tutti, compreso il proprio allenatore Clagluna e i dirigenti (che ora promettono multe ai giocatori se non vinceranno le prossime due partite all'Olimpico con la Pistoiese e il Foggia). Il Lecce recrimina non solo perché ha colpito con Cannito, al 30', l'incrocio dei pali, ma anche per un rigore. E' una Lazio davvero, strana: priva di mordente lascia troppo isolato davanti Giordano (peraltro marcato molto bene da Lorusso). Giordano esce malconcio dal campo: si teme una distorsione alla caviglia sinistra. «Ma si è trattato di un normale fallo di gioco - dice egli stesso - come se ne verificano tanti in una partita». Si inizia con un gran caldo e con il terreno forse troppo duro, come sottolinea l'allenatore laziale per giustificare la scialba prova dei suoi. I tifosi ultras della curva Nord, impietosamente urlano cori ostili, all'indirizzo della Lazio che, peraltro, riceve applausi di consenso quando, con un colpo di tacco smarcante Giordano indirizza verso l'area di rigore leccese, un buon pallone (4').

Ma non c'è ombra di laziale che possa sfruttare l'invitante passaggio. Giordano verrà ammonito (come successivamente Vitali riserverà il cartellino giallo a Miele). Alla mezz'ora una buona occasione per i padroni di casa: Cannito tira da lontano e centra l'incrocio dei pali. E' il momento più. felice del Lecce che due minuti dopo mette il centravanti Capone in condizioni di segnare. Ma viene sgambettato da Miele e l'arbitro bolognese Vitali - dopo essere rimasto incerto per qualche secondo - preferisce rilevare un fuorigioco dello stesso attaccante. I tifosi leccesi fischiano a lungo Vitali, che sorvola su un paio di falli laziali e al 38'c'è il primo angolo della partita in favore del Lecce. Mario Corso ha il suo da fare per incitare i suoi: l'arbitro lo ammonirà, per questo e poi c'è ancora un'occasione per il Lecce al 41': da Bagnato ad Orlandi che arriva con un attimo di ritardo per deviare il pallone in porta. All'inizio della ripresa, la Lazio si presenta con Sciarpa al posto di Badiani (uscito per una contrattura), ma è il Lecce a vivacizzare la gara. La partita è a senso unico, attacca il Lecce e la Lazio si difende alla meglio, spesso ricordando nei rinvii le partite parrocchiali.

L'attaccante biancazzurro è ormai a secco da 5 giornate ed alla fine della gara rilascia dichiarazioni di fuoco: "Così sono inutile, non si può andare avanti". Chiaro il riferimento a favore del ritorno di Ambu a supportarlo. Il commissario speciale dell'Associazione italiana arbitri avv. Giuseppe Pesce, di Potenza, che oggi assisteva alla partita Lecce Lazio, a metà della gara ha avuto un malore. Soccorso e trasportato nell'ospedale «Vito Fazzi» del capoluogo salentino, è ora in osservazione per una crisi asmatica.

Fonte: La Stampa