Domenica 12 maggio 1963 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Messina 5-1

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12 maggio 1963 - 33 - Campionato di Serie B 1962/63 - XXXIII^ Giornata

LAZIO: Cei, Zanetti, Garbuglia, Governato, Seghedoni, Gasperi, Bizzarri, Landoni, Bernasconi, Morrone, Moschino. All. Lovati. D.T. Lorenzo.

MESSINA: Rossi, Regni, Stucchi, Radaelli, Ghelfi, Landri, Calzolari, Fascetti, Mujesan, Canuti, Brambilla. All. Mannocci.

Arbitro: sig. Grignani (Milano).

Marcatori: 5' Bernasconi, 11' Seghedoni, 38' Morrone, 65' Moschino, 73' Brambilla, 87' Landoni.

Note: tempo incerto con qualche spruzzata di pioggia durante la partita; terreno scivoloso. Ammonito al 75' Seghedoni. Leggero infortunio a Cei (contusione al ginocchio destro).

Spettatori: 45.000 circa.

Con una sonante vittoria per 5-1 sul Messina, la Lazio vendica con gli interessi la sconfitta patita all'andata e compie un decisivo passo verso la Serie A. I peloritani, dominatori del Campionato con cinque lunghezze di vantaggio sul Bari e sulla stessa Lazio, scendono all'Olimpico privi di due pedine importanti come Dotti e Calloni. Lorenzo rimette in campo dopo mesi Seghedoni e affida la maglia numero sette a Bizzarri che vince la concorrenza di Longoni. La partita si mette subito bene per i romani che passano dopo soli cinque minuti di gioco. E' Morrone che dal limite sinistro spara un rasoterra angolato su cui Rossi interviene non trattenendo il pallone che all'altezza del dischetto viene raccolto da Bernasconi che deposita in rete. Sei minuti dopo giunge il raddoppio. Seghedoni calcia una punizione da oltre trenta metri: tiro violento e a mezz'altezza che Rossi si lascia sfuggire in maniera assai goffa. Per l'esperto difensore la gioia della segnatura, ma al tempo stesso il rimpianto suo e di tutto lo stadio per quella punizione maledetta dell'anno prima con il Napoli al Flaminio che era costata la mancata promozione nella massima serie per l'ottusità dell'arbitro Rigato. Il Messina reagisce prima con un bel tiro fuori bersaglio di Fascetti e poi con un cross insidioso che vede Cei intervenire con un'uscita volante a prevenire la deviazione di testa di Mujesan. Morrone, in giornata superlativa, mette la sua firma al terzo goal. E' il 38' e l'argentino si beffa del suo marcatore Regni e fa secco il portiere con un potente rasoterra. A inizio ripresa gli ospiti tentano di risalire la china e per un quarto d'ora impensieriscono la retroguardia biancoceleste. Vi è una girata di testa da otto metri di Canuti con pallone indirizzato all'angolino: Cei rimedia con una parata sensazionale che strappa un'ovazione gigantesca ai 45.000 spettatori. Poco dopo l'ora di gioco gran pallone di Morrone per la testa di Bizzarri che non inquadra la porta avversaria. Al 65' ancora l'oriundo protagonista di un cross al bacio per Moschino che con un dosato colpo di testa in diagonale mette il pallone là dove nessuno può arrivare. Risultato messo in cassaforte e Messina in avanti per salvare l'onore. L'operazione riesce al 73' con Brambilla bravo e fortunato, prima nell'ingannare Zanetti con una finta e poi a trovare la porta dai 25 metri. Poco dopo ancora un grande intervento di Cei su colpo di testa da pochi passi di Mujesan. Al 79' è il portiere ospite a negare la soddisfazione del goal a Governato il cui duello a metà campo con Fascetti è stato di grande rilievo tecnico. A tre minuti dalla fine la Lazio segna la sua quinta rete con Landoni che gira in porta con un preciso rasoterra dal centro dell'area, dopo aver raccolto un pallone rimpallato dalla difesa messinese.