Domenica 14 gennaio 1962 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Verona 1-1

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14 gennaio 1962 - Campionato di Serie B 1961/62 - XVIII giornata - inizio ore 14.30

LAZIO: Cei, Noletti, Eufemi, Mecozzi, Seghedoni, Gasperi, Bizzarri, Landoni, Ferrario, Morrone, Pinti. All. Todeschini.

VERONA: Ciceri, Basiliani, Fassetta, Pirovano, Grava, Cera, Maschietto, Pacco, Postiglione, Bertucco, Maioli. All. Biagini.

Arbitro: sig. Cirone di Palermo.

Marcatori: 16' Maioli, 31' Morrone.

Note: giornata primaverile. Ammonito Bizzarri. Calci d'angolo: 6-1 (3-1) a favore della Lazio. Alla fine tafferugli tra tifosi e le forze dell'ordine.

Spettatori: 20.000 con 17.000 paganti per un incasso di £. 8.600.000.

Ancora un mezzo passo falso casalingo per la Lazio che tra le mura amiche manca la vittoria ormai da 49 giorni. Todeschini deve fare a meno degli acciaccati Zanetti e Carosi e rilancia Gasperi, Landoni e Pinti. Il Verona, che ha trascorso alcuni giorni in ritiro a Grottaferrata, scende al Flaminio con un terzo posto in classifica e una formazione che unisce alla robustezza difensiva un centrocampo ben organizzato. E' Cei il primo portiere a essere chiamato in causa quando Bertucco entra di prepotenza in area al 5'. Il numero uno esce con magnifico tempismo e scongiura il pericolo. Al 16' giunge il vantaggio degli ospiti. Postiglione a tre quarti campo caracolla lanciando poi Maioli il quale scarta di slancio prima il libero Gasperi e quindi Cei. Per la talentuosa ala è un gioco da ragazzi a quel punto mettere il pallone in rete. La panchina biancoceleste opera alcuni cambiamenti: il robusto Mecozzi passa in marcatura su Maioli e Noletti prende in consegna Bertucco. La Lazio comincia a spingere sospinta in particolare dall'impegno di Seghedoni e Landoni. Il pari arriva poco dopo la mezz'ora di gioco. Punizione di Ferrario raccolta in area da Morrone che con un destro al fulmicotone supera Ciceri. La Lazio placa il suo ardore e le squadre vanno al riposo con un giusto risultato di parità. Nella ripresa i romani tentano di superare la munita difesa scaligera, ma l'undici di Biagini si difende con estremo ordine. Brillano la saggezza dell'anziano libero Grava al centro della difesa, il lavoro continuo dei mediani Cera e Pirovano, ma soprattutto l'abile palleggio esercitato da Postiglione, Bertucco e Maioli. Giusto al 71' la Lazio va vicinissima alla segnatura. Morrone supera in slalom tre avversari consegnando a Pinti un pallone facile facile, ma l'attaccante calcia fiacco tra le braccia di un Ciceri che era ormai rassegnato al peggio. All'89' altra buona occasione con Ferrario, protagonista di un episodio "alla Ridolini". All'attaccante che sta calciando a rete da favorevole posizione cede l'elastico dei calzoncini che cadono ai piedi: l'arbitro è costretto a fischiare l'interruzione del gioco a termini di regolamento. L'episodio scalda gli umori del Flaminio e l'impacciato signor Cirone manda tutti negli spogliatoi senza che si sia completato l'ultimo minuto di gioco. Bizzarri protesta vivacemente e rimedia l'ammonizione. Fuori i tifosi si radunano dinanzi agli spogliatoi. Un sasso rompe il vetro di un taxi che porta via l'arbitro, mentre il torpedone dei veneti ha il suo da fare per lasciare l'impianto sportivo.





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