Domenica 18 gennaio 1981 - Vicenza, stadio Romeo Menti - L.R.Vicenza-Lazio 2-2

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18 novembre 1981 - 18 - Campionato di Serie B 1980/81 - XVIII^ Giornata

L.R.VICENZA: Bianchi, Catellani, Zanini (68' Tosetto), Leonarduzzi, Bombardi, Carrera, Dal Prà (68' Briaschi), Sandreani, Pagliari, Rosi, Vagheggi. A disp. Di Fusco, Erba, C.Perrone. All. Viciani.

LAZIO: Nardin, Spinozzi, Citterio, Perrone, Pochesci, Sanguin (67' Manzoni), Viola, Bigon, Chiodi, Mastropasqua, Greco (72' Albani). A disp. Marigo, Pighin, Ghedin. All. Castagner.

Arbitro: Sig. Angelelli (Terni).

Marcatori: 1' Nardin (aut), 10' Vagheggi, 14' Chiodi, 15' Pochesci.

Note: ammoniti Vagheggi, Greco e Pochesci. Angoli 3-2 per il Vicenza.

Spettatori: 15.000 circa.

...La Lazio è una squadretta...diceva Paolo Rossi prima dell'incontro. Difficile dargli torto. Soprattutto per quanto riguarda il pacchetto difensivo. Regalare due gol in novanta minuti e concedere altre due ghiotte occasioni agli avversari è troppo anche per una compagine derelitta come il Vicenza; che infatti di regali ne fa...solamente, due. Castagner dovrà certamente correggere qualcosa di dietro. A tratti, Rosi e Vagheggi, i due migliori biancorossi, sembravano autentici fulmini di guerra.

La Lazio, comunque, porta a casa un pareggio prezioso. Non tanto per la caratura dell'avversario, che, in fin dei conti, è pur sempre ultimo in classifica, quanto piuttosto per il difficile momento che la squadra sta attraversando. Situazione, si diceva, difficile, ma non certo tale da gridare alla crisi. «La Lazio — confermava Pablito nell'intervallo — ha perso le ultime due partite, ma si trattava del Milan e del Cesena. E questo è, secondo me, il terzetto che guadagnerà la Serie A». Il Vicenza è piaciuto di più. Se non altro, dopo essersi allineato ai gentili omaggi della Lazio, ha cercato con maggior caparbietà di conquistare l'intera posta. Non vi è riuscito soprattutto per la paura di veder sfumare in un attimo un pareggio che, tutto sommato, serve a smuovere la sua precaria classifica. Con l'acqua alla gola, si sa, non è davvero facile giocare.

Ma i biancorossi le hanno tentate tutte. Viciani ha addirittura giocato, nel secondo tempo, la carta del coraggio o, forse, della disperazione. Richiamati in panchina i centrocampisti Dal Prà e Zanini, il mister vicentino ha buttato nella mischia le mezzepunte Briaschi e Tosetto e davanti, il Vicenza schierava già Vagheggi e Pagliari. Anche per i veneti vale il discorso dei laziali: situazione difficile, ma non ancora critica. Certo che quell'ultimo posto in classifica... L'incontro è vissuto essenzialmente nelle prime battute. Quattro gol in quindici minuti promettevano emozioni e spettacolo, come spesso è accaduto tra Vicenza e Lazio. Così, invece, non è stato. La Lazio, raggiunto il pari, dà subito l'impressione di accontentarsi, tira i remi in barca e porta a casa senza tanti altri palpiti un pareggio prezioso.

L'inizio del Vicenza è arrembante. Al primo minuto i padroni di casa sono già in vantaggio. Rosi, su calcio di punizione, cesella un pallone d'oro per la testa di Vagheggi. Morbida più che violenta la capocciata dell'attaccante. Nardin si accartoccia sulla palla, ma non trattiene. Il pallone, lemme lemme, si avvia verso il sacco rendendo vano il tentativo disperato di Spinozzi. Nove minuti dopo, nuovo show di Vagheggi, ben spalleggiato dalla dabbenaggine della retroguardia azzurra. Sanguin, nel tentativo di appoggiare lateralmente per Pochesci, si fa soffiare il pallone dall'ala biancorossa. Scatto rabbioso, dribbling stretto sul portiere e pallone del due a zero nel sacco. Per il Vicenza sembra fatta. Ma tocca ora ai difensori veneti andare in bambola. L'intera retroguardia s'incanta per un minuto e la Lazio, infligge un implacabile uno-due. Al 14', Sanguin libera Chiodi, Catellani liscia l'intervento. Carrera è fuori tempo e l'attaccante spara un diagonale micidiale. Analoga l'azione del pareggio appena un minuto dopo. Mastropasqua scodella a centroarea un pallone che una selva di gambe biancorosse non riescono ad intercettare. Svelto è Pochesci che trova tempo e complicità per battere a colpo sicuro. Termina in pratica qui una gara tra una Lazio troppo allegra in difesa e un Vicenza sprecone e masochista.

Fonte: La Stampa