Domenica 19 luglio 2015 - Bruxelles, Stadio Constant Vanden Stock - Anderlecht-Lazio 3-1

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19 luglio 2015 - Amichevole - inizio ore 18.00

ANDERLECHT: Proto, Vanden Borre (46' Najar), Dendoncker, Deschacht (77' Nuytinck), Obradovic, Gillet, Defour, Tielemans, Praet (77' Kawaya), Sylla (46' Acheampong), Suarez (46' Kabasele). A disposizione: Roef, Colin, Heylen, Bastien, Leya Iseka, Matthys. Allenatore: Hasi.

LAZIO: Berisha (46' Marchetti), Basta (66' Konko), Mauricio (66' Prce), Gentiletti (66' Hoedt), Braafheid, Parolo (66' Murgia), Cataldi (66' Onazi), Lulic (66' Oikonomidis), Candreva (66' Keita), Felipe Anderson (66' Perea), Klose (66' Djordjevic). A disposizione: Guerrieri, Seck, Palombi. Allenatore: Pioli.

Arbitro: Sig. Delferiere (Belgio)

Marcatori: 19' Sylla, 24' Gillet, 34' Suarez (rig), 85' Djordjevic.

Note: ammonito al 13' Gillet, al 21' Braafheid e al 44' Proto. Recuperi: 0' p.t., 2' s.t.

Spettatori: 15.000 circa.

Le squadre schierate prima del fischio d'inizio
Il primo gol dei belgi
Felipe Anderson
Foto LaPresse
Miroslav Klose
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Danilo Cataldi
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Marco Parolo
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Senad Lulic
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Filip Djordjevic
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La Gazzetta dello Sport titola: "Bruxelles è amara. Scontri tra tifosi. E Pioli ancora k.o. Venti fermati: la trasferta era stata vietata ai laziali. Di Djordjevic l'unico gol all'Anderlecht".

Continua la "rosea": Anche a Bruxelles la Lazio conferma i problemi di condizione. Tanto da sembrare irriconoscibile contro l'Anderlecht e rimediare la seconda battuta d'arresto in due giorni. Un'amichevole macchiata da incidenti prima dell'inizio. Scontri tra tifosi locali e laziali (per loro era stata vietata la vendita dei biglietti). Il bilancio, seguito all'intervento delle forze dell'ordine nella zona di Place de la Vaillance, è stato di 20 fermati. Dopo il k.o. di Auronzo col Vicenza di sabato pomeriggio, è arrivato però un 3-1 fragoroso. Deciso già nel primo tempo dalle tre reti dei belgi. Il vantaggio di Sylla e il raddoppio di Gillet siglati da colpi di testa che evidenziano gravi problemi difensivi della Lazio. Il terzo gol con Suarez su rigore (fallo di Braafheid su Praet). A Bruxelles spazio ai big dal via, ma la musica non cambia. La squadra di Pioli non ha in questo momento le risorse fisiche per proporre il gioco a tutto campo. Anche nella ripresa la manovra resta frammentaria. Qualche sussulto con le sostituzioni. Nel finale Djordjevic con una punizione a giro firma il gol dell'1-3: un bel colpo da parte dell'attaccante serbo.


Il Corriere dello Sport titola: "Che figura: la vera Lazio è in ritardo. I belgi dominano e fanno tre gol, accorcia Djordjevic".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Così, in Europa, è meglio non andarci. Pioli, incredulo, ha cambiato nove uomini al 21' del secondo tempo, l'ha fatto per rotazione e disperazione, perdeva già 3-0 all'intervallo. E' finita col golletto-golazo di Djordjevic in più, una punizione d'artista, non da bomber. Disastro chiama disastro, ma stavolta la figuraccia è internazionale. Tre gol incassati nel primo tempo, due di testa, uno su rigore (generoso, ma conta poco), tutto in 34 minuti netti. E per poco non sono diventati quattro e cinque i gol sul groppone. Fiato corto, gambe molli, idee confuse, ossatura fragile. Uno svaccamento totale in difesa, neppure una folata individuale in attacco. I big, gli uomini chiave della Champions, sono fuori forma, vanno incontro ad umiliazioni. Una Lazio così è una Lazio irriconoscibile, fa paura pensando alla Supercoppa e al preliminare. Aveva perso contro il Vicenza, ha perso con l'Anderlecht, ha incassato 4 reti in 48 ore, ha segnato solo su punizione. Dov'è la fame? Dove sono lo spirito e il gioco della scorsa stagione?

Sembra uno scherzo di carnevale fuori programma, ma non c'è da ridere. Lotito aveva reagito male alla sconfitta con il Vicenza e aveva parlato alla squadra, chissà come sarà infuriato dopo Bruxelles. L'incubo è iniziato subito: dopo neppure un minuto s'era capita l'ariaccia che tirava. Cataldi, versione regista, ha perso il pallone, Suarez è dstato braccato da Berisha. Era un segnale, la difesa ha iniziato a imbarcare acqua da tutte le parti. Gentiletti sembra un lontano parente del leader conosciuto, non può essere lui. L'Anderlecht ha imperversato sulle fasce, Basta e Braafheid sono stati asfaltati da Obradovic e Vanden Borre. Da un cross di quest'ultimo è nata l'azione dell'1-0 (incornata di Sylla). Le altre frittate sono state servite a favore di Gillet (ancora di testa) e di Suarez. L'olandese ha sbagliato tutta la partita, s'è fatto infilare, s'è beccato un giallo, ha provocato il rigore del 3-0 (fallo su Praet). Ad inizio secondo tempo l'Anderlecht ha cambiato i due attaccanti, la Lazio solo Marchetti (ha salvato su Defour dopo l'ennesimo svarione di [[Basta Dusan|Basta]. Al 21' st sono entrati i famosi 9: Konko, Prce, Hoedt, Murgia, Onazi, Oikonomidis, Keita, Perea e Djordjevic. La Lazio, quantomeno, è stata più reattiva, più pericolosa. Onazi ha manovrato, Murgia e Oikonomidis hanno avuto più verve. Djordjevic, a terzo gol del precampionato, ha medie alte. Con l'aria che tira conviene toccare ferro. S'è chiuso con un coro a favore di Biglia, lo cantavano i suoi ex tifosi dell'Anderlecht. Manca a tutti, alla Lazio di più.


Il Messaggero titola: "Lazio, in Europa non si fa così. Biancocelesti travolti (3-1) in Belgio, per Pioli problemi in ogni reparto. L'Anderlecht passeggia: il preliminare di Champions adesso mette più paura".

Prosegue il quotidiano romano: Ora è allarme rosso. Ed è arrivato il momento giusto per correre ai ripari. La Lazio prende tre schiaffi dall'Anderlecht (3-1), subisce un'amara sconfitta e si salva perché il passivo poteva essere anche più pesante. Il secondo stop consecutivo in meno di quarantott'ore dopo quello rimediato contro il Vicenza alla fine del ritiro d'Auronzo. Un altro passo indietro. Un'altra pessima figura, soprattutto nel primo tempo, dove la formazione allenata da Pioli, qui allo stadio Constant Vanden Stock di Bruxelles, è apparsa lenta, impacciata e completamente in bambola. Un segnale inquietante a diciannove giorni dalla sfida di Supercoppa con la Juve, anche preoccupante in vista del preliminare di Champions che andrà in scena tra meno di un mese. L'unica attenuante è che la squadra belga è molto più avanti nella preparazione, visto che il campionato comincerà tra sei giorni, ma gli errori che ci sono stati in difesa non hanno grandi giustificazioni. L'unica piccola consolazione è il bel gol su punizione segnato da Djordjevic che fissa il risultato sul 3-1. Lo stesso punteggio di un anno fa, quando i biancocelesti persero con l'Hannover con indentico risultato. Un po' di scaramanzia, vista la situazione, forse non guasta.

Già nei primissimi minuti dell'amichevole si era intuito che per Berisha e compagni sarebbe stata una giornataccia. Dopo appena due minuti, Cataldi, testato da vice-Biglia, (il passo c'è, ma la strada è ancora tanta) perde un pallone in modo grottesco, dando la possibilità a Suarez di trovarsi a tu per tu con il portiere laziale che è bravo a neutralizzare la conclusione. La Lazio tenta di ricomporsi, ma i belgi hanno un'altra camminata e spuntano da ogni parte, soprattutto con il giovane Tielemans, un classe '97 che ha fatto impazzire la difesa laziale. Nel giro di cinque minuti al 19' e al 24' del primo tempo, la retroguardia biancoceleste capitola con due colpi di testa, il primo di Sylla, il secondo di Gillet. Entrambi con Basta e Mauricio a guardare gli avversari staccare senza opporre alcuna resistenza. La gara prosegue con i belgi che avanzano di continuo e con Berisha che, come può, respinge le conclusioni. Nella ripresa, probabilmente grazie alla sfuriata di Pioli, qualcosina migliora. Al ventiduesimo, il tecnico cambia tutto ed entrano diversi giovani. La Lazio appare più equilibrata e vogliosa, ma è anche vero che l'Anderlecht si ferma. Il tempo per risolvere i problemi non manca, ma la società deve intervenire e fare qualche nuovo innesto. La Lazio non dimentica il suo passato.

Prima dell'amichevole contro l'Anderlecht, una rappresentanza biancoceleste formata da Radu, il ds Tare, il responsabile della comunicazione De Martino, e il segretario generale Calveri, ha fatto visita alla stele di Luigi Bigiarelli, fondatore della S.S. Lazio. Sulla tomba è stato posto un mazzo di fiori biancocelesti in segno di riconoscenza e unione. In serata la squadra ha fatto subito rientro a Roma. Domani Morrison effettuerà i controlli strumentali per stabilire l'entità dell'infortunio. Si teme l'interessamento dei legamenti e quindi un lungo stop.



La formazione biancoceleste
Foto LaPresse
Lulic, Basta, Klose, Mauricio, Gentiletti, Berisha; Felipe Anderson, Candreva, Parolo, Cataldi, Braafheid






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