Domenica 19 ottobre 1958 - Ferrara, stadio Comunale - Spal-Lazio 0-3

Da LazioWiki.

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19 ottobre 1958 - 1.184 - Campionato di Serie A 1958/59 - V giornata

SPAL: Maietti, Cecchi, Lucchi, Gasperi, Ferraro, Taddia, Vitali, Pandolfini, Rozzoni, Broccini, Orlando. All. Baldi.

LAZIO: Lovati, Lo Buono, Del Gratta, Carradori, Janich, Pozzan, Bravi, Tagnin, Tozzi, Fumagalli, Prini. All. Bernardini.

Arbitro: sig. Liverani (Torino).

Marcatori: 2' Prini, 64' Tagnin, 85' Prini.

Note: tempo bello; terreno buono. Al 42' del primo tempo Broccini si scontra con Tagnin e resta a terra, accusando dolore ad una caviglia, ma si rialza quasi subito. Nella ripresa però Broccini si rifugia zoppicante all'ala sinistra e Orlando passa nel ruolo di interno. Calci d'angolo: 6 a 4 in favore della Spal.

Spettatori: 11.000.

Nella telefoto la prima rete di Maurilio Prini
Un momento della gara in una foto tratta dal Corriere dello Sport

Il Corriere dello Sport titola: "Prima vittoria esterna degli uomini di Bernardini. Un'autentica lezione di gioco. Lazio-Spal 3-0 (1-0). Dopo due minuti Prini aveva già portato i biancazzurri in vantaggio; e gli spallini non si sono più ripresi: Tagnin e lo stesso Prini hanno poi trasformato il successo in un trionfo".

Continua il quotidiano sportivo: Una lezione fi gioco impartita dalla Lazio ad un'avversaria che peraltro era proprio a terra. E' questo il succo di una partita che si è conclusa con la prima clamorosa vittoria esterna della squadra laziale. Dopo due minuti Prini aveva già portato in vantaggio la Lazio con un tiro sotto la traversa da posizione molto angolata. Uno splendido tiro, un tiro prepotente, un tiro da k.o. E la Spal infatti, come un pugile colpito alla mascella, ha accusato nettamente la botta e non se ne è più ripresa. Non è stato un crollo morale, ma la precisa conseguenza di tutta una situazione che investiva il campo tecnico come quello tattico. La Spal aveva studiato una serie di misure difensive, con lo scopo di bloccare la temuta impostazione dell'attacco laziale, fatta su misura per il contropiede. Così il terzino Lucchi si spostava subito sul centro del campo, mettendosi alle costole di Tozzi. Il centromediano Ferraro prendeva in custodia Fumagalli. Il mediano sinistro Taddia prendeva il posto di Lucchi per controllare Bravi. L'altro laterale, Gasperi, doveva così sforzarsi di costruire da solo il gioco, non senza perdere di vista Tozzi nei ripiegamenti difensivi. Bastava un quarto d'ora per rendersi conto che il trio Gasperi-Pandolfini-Broccini aveva nettamente la peggio di fronte al quadrilatero bianco-azzurro. La Lazio restava così padrona del campo e con un gol di vantaggio per di più. Questa è stata la prima ragione che ha mandato la Spal alla deriva. Bruciata in partenza dal tiro di Prini, venuta meno la possibilità di giocare una partita di difesa e di contrattacco, incapace di adattarsi alla nuova situazione, la squadra emiliana ha poi rivelato, con il passare dei minuti, una povertà tecnica desolante. Incapace di costruire, veniva presa d'infilata dalla snella e compatta manovra laziale e divisa in due tronconi.

Di qua una prima linea che aveva nei soli Broccini e Rozzoni - il primo per i suoi lanci, l'altro per la robusta intraprendenza - uomini di una certa efficacia, ma troppo soli per non restare preda alla lunga dei difensori. Di là una difesa sempre più incerta nel portiere e sempre meno efficace nei suoi molti terzini, fatta eccezione del vecchio Lucchi che, impiegando tutte le risorse del mestiere per tenere a freno Tozzi, si è battuto con molto onore. E in mezzo il povero Gasperi, pieno di dedizione nel tessere quell'esile tela di ragno che era tutto il gioco della Spal. La Lazio, invece, ha giocato con precisione, efficacia e stile. La sua azione, imbastita con finezza dai laterali, portata avanti con rara praticità dalle ali, ha dominato il campo nel primo tempo. Vi è stata, all'inizio qualche incertezza da parte di Janich, forse in difficoltà per il gioco impetuoso e mobilissimo di Rozzoni. Ma nella ripresa il blocco si è saldato e la Lazio ha dato spettacolo di armonia e semplicità. Peccato che Tozzi, innervosito dalla severa marcatura e non sempre servito come preferisce, non abbia avuto la migliore delle sue giornate, mentre Fumagalli solo alla fine ha trovato mordente ed estro. Comunque, la Lazio ha potuto fare a meno della sua coppia di punta, perché la gran giornata di Prini come realizzatore ha fatto sì che la manovra della squadra non andasse disgiunta da adeguata forza di penetrazione. La ripresa è stata un monologo della Lazio. La Spal ha praticamente perduto Broccini, passato all'ala per una distorsione alla caviglia; e ciò ha segnato il suo definitivo tracollo. La Lazio ha lasciato quasi sempre l'iniziativa agli avversari che si sono fatti sotto con tanta buona volontà ma senza un minimo di ordine e chiarezza. La difesa laziale ha così sbrogliato più di una mischia con una sicurezza assoluta. E nei rilanci il campo si apriva dinanzi agli attaccanti laziali come un cocomero tagliato in due.

Della Lazio, pressoché disoccupato Lovati è doveroso mettere in risalto la prova di Del Gratta, che ha ancora una volta sorpreso per sicurezza e potenza: ha salvato tra l'altro un tiro di Rozzoni, a portiere battuto, nella prima frazione della partita. Janich, come si è detto, ha giocato in crescendo. Lo Buono, che ha controllato egregiamente il suo settore, si è perfino tolto il gusto di qualche preziosismo sul pallone. Abbiamo già accennato ai due laterali: Pozzan ha superato Carradori per continuità e scaltrezza di passaggi, ma anche l'altro ha giocato molto bene. In prima linea, un ottimo primo tempo di Bravi, meno sicuro tuttavia alla distanza. Utile Tagnin. Eccellente Prini. Di Tozzi e Fumagalli abbiamo detto. Della Spal si possono ricordare soltanto Lucchi e Gasperi e le prestazioni di Rozzoni e Broccini nella prima parte della gara. L'arbitraggio di Liverani è stato facile quanto preciso e discreto. Dopo alcuni palleggi a metà campo la Lazio si spinge in avanti e arriva subito al gol. Tozzi, raccolta una palla qualunque, avanza verso l'area di rigore, attirando su di sé un paio di difensori. Allora il centravanti tocca indietro a Pozzan, che rilancia subito a Prini. L'ala punta con decisione a rete e, da posizione angolatissima, scaglia la palla sotto la traversa, lasciando di stucco il portiere (2'). La reazione della Spal si concreta in un calcio d'angolo contro la rete laziale, una parata di Lovati su tiro di Rozzoni, peraltro non difficile, e finalmente un miracoloso salvataggio di Del Gratta al 7'.

Un secondo angolo, battuto da Orlando, finisce a Rozzoni che, bruciando il tempo a compagni e avversari, indirizza verso l'angolo alto della rete con un tiro sul quale Lovati non avrebbe potuto farci niente: ma Del Gratta, appostato sulla linea, con un colpo di testa ributta fulmineamente la palla. Al 14' la Lazio riesce a capovolgere il fronte con un lancio lungo di Carradori, raccolto da Tozzi in posizione di ala destra. La bellissima centrata di questi trova Fumagalli pronto a colpire di testa ma Maietti si proietta in volo e blocca la palla nell'angolo. Una fuga di Rozzoni sulla sinistra si conclude con un tiro contro l'esterno della rete (16'). Un quarto d'ora di pausa. Poi, al 31' Bravi avanza nella fascia centrale del campo e chiama Maietti al lavoro con un buon tiro dal limite. Un centro di Vitali trova Rozzoni fermo e Lo Buono libera a due metri da Lovati (32'). Un centro basso di Rozzoni, che quasi sul fondo sfugge agli avversari, trova Lovati pronto alla bloccata (34'). Un buon pallone di Tagnin finisce sul piede di Tozzi, a fronte sgombro, ma il tiro di sinistro, fiacco e fuori bersaglio, muore sul fondo (38'). La ripresa si apre con sfuriate spalline facilmente contenute da una solida difesa laziale. Al 7' un batti e ribatti in area bianco-azzurra si esaurisce in una veemente girata al volo di Vitali. Ma la palla passa di almeno tre metri al di fuori del palo.

Al 12', su splendido allungo di Pozzan, Fumagalli si fa precedere da Lucchi a breve distanza dalla rete. Un calcio d'angolo battuto da Prini viene raccolto di testa da Bravi: ne viene fuori un pallone arcuato che batte sulla traversa, quasi all'incrocio dei pali. Sul rimbalzo, Maietti in tuffo se ne impossessa. Al 19' Tagnin, dopo uno scambio con Tozzi, si trova libero poco oltre l'area di rigore. Il biondo laziale sembra esitare, ma poi si decide e sferra un tiro dal basso in alto. Maietti si lascia ingannare dal leggero effetto e la palla va a baciare la rete alle sue spalle. Blanda la controffensiva della Spal, ormai rassegnata. Lovati blocca con un bel tuffo in avanti un tiro di Orlando (24'). Al 26' Pandolfini imbecca bene Rozzoni, ma la girata diagonale del centravanti è fuori bersaglio. Uno scambio Pandolfini-Gasperi consente al mediano, lanciato in area, di tentare il tiro a rete: fuori anche questo (30'). Contropiede di Prini, al 31', e tuffo di Maietti tra i piedi dell'avversario: la scelta di tempo è tutt'altro che perfetta, ma insomma la palla viene deviata in angolo. Al 33' Fumagalli scatta sulla destra, toccando a Bravi. Questi gli ritorna benissimo in avanti, ma il tiro di Fumagalli si spegne sul corpo del portiere in tuffo. Al 35' Vitali, con una giravolta sfiora il bersaglio in mischia. Al 37' Tozzi, davanti alla rete, lascia passare un pallone da gol, che Prini gli aveva offerto dalla destra. Ma al 40' Prini raccoglie di testa una punizione di Pozzan e, precedendo il portiere, infila per la terza volta.