Domenica 23 gennaio 1938 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Genova 1893-Lazio 2-1

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23 gennaio 1938 - 537 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1937/38 - XVII giornata

GENOVA 1893: Bacigalupo, Genta, Vignolini, Villa, Bigogno, Figliola, Arcari III, Morselli, Barsanti, Scarabello, Marchionneschi.

LAZIO: Provera, Zacconi, Monza (II), Baldo, Viani (I), Dal Pont, Busani, Marchini, Piola, Camolese, Capri. All. Giuseppe Viola.

Arbitro: sig. Bertolo di Torino.

Marcatori: Barsanti 1' pt, Marchionneschi 5' pt, 33' pt Piola

Note: tempo splendido, terreno asciutto. Angoli 7 a 4 per la Lazio. Presente in tribuna il C.U. Vittorio Pozzo.

Spettatori:" 16000. Incasso 145000 lire.


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Scrive Renzo De Vecchi su "Il Calcio Illustrato":

Dopo tre consecutive vittorie in trasferta, che gli hanno permesso di rifarsi… cogli interessi dell’insuccesso casalingo ad opera del Milan, il Genova ha ridato alla sua fedele folla di Marassi, più riboccante ed entusiasta che mai, la gioia d’una importante vittoria. Bisogna tenere in doveroso conto, che il Genova ha “bruciato” quest’ultime tappe dell’inseguimento dell’Ambrosiana in condizioni d’inquadratura poco meno che rivoluzionarie, e buttando nella mischia, fra l’altro, un giovanissimo centravanti: il diciannovenne viareggino Barsanti. Perazzolo e Servetti perché indisposti; Agosteo per ragioni di forma; Marchionneschi, Scarabello e Bigogno per una giornata ciascuno in seguito ad infortunii, hanno dovuto venire sostituiti, e con tutto ciò il Genova ha sempre vinto, riguadagnando ben tre punti sulla media da Campionato. Ciò significa che la forza del Genova va oltre gli undici uomini, e comprende il ben attrezzato complesso dei giocatori, fra cui dei giovani acquistati con discernimento.

Intendiamoci: in simili condizioni, e lo si è visto appunto anche contro la Lazio, il Genova non può essere rigorosamente ligio alle leggi della tecnica, ma supplisce con uno slancio ed una volontà che nel nostro gioco danno sempre buoni risultati.

Fatto sta che dopo sei minuti, la partita con la Lazio era quasi risolta, poiché Provera aveva dovuto raccogliere due palloni nella sua rete. Il primo glie lo piazzò alle spalle, dopo settanta secondi, Barsanti, che ebbe l’accortezza di colpire subito, sul rimbalzo da terra, un pallone che era stato rimandato dalla traversa. L’aitante centravanti genovano, che sospinse la palla con la pianta del piede, impedì così che essa ritoccasse ancora terra, e potesse venire recuperata sia da Provera, rimasto spiazzato sulla destra della porta, che da Zacconi sopraggiungente.

Al 6° minuto, seconda rete di Marchionneschi, propiziata da un preciso e tempestivo passaggio di Barsanti, che, ricevuta la palla in profondità da Morselli, e trovandosi ostacolato da Monza, lasciò tuttavia credere a questi ed agli altri difensori di voler concludere personalmente. L’ala sinistra intuendo le difficoltà che poteva incontrare Barsanti, scattò prontamente, e così si trovò in grado di ricevere il passaggio a cinque o sei metri dalla porta, e quindi di segnare con un magnifico tiro dal basso all’alto, sfiorante la traversa. L’avanzamento di Marchionneschi fu così rapido, che vi fu chi lo ritenne in fuori-giuoco; non sono di questo parere, poiché l’ala genovese “partì” da posizione regolarissima.

Il Genova attaccò ancora per una diecina di minuti, anche perché la Lazio era rimasta… tramortita; dopo, essendosi riavuti gli azzurri, la musica cambiò, e le redini del giuoco passarono a Piola ed ai suoi compagni, che fino al riposo svolsero indubbiamente il giuoco migliore e più tecnico, il quale produsse anche un punto di Piola a una diecina di minuti dalla fine. Mischia sul limite dell’area di rigore, sulla sinistra del Genova: la palla tocca a Busani che la rimette con breve e preciso passaggio a Piola rapidamente smarcatosi: il centravanti nazionale, senza un attimo d’indecisione, piazza un fortissimo tiro di destro, da una dozzina di metri, contro cui Bacigalupo nulla poteva fare, troppo fulminea essendo stata l’esecuzione. Una rete alla Piola, insomma!

Nella ripresa, il Genova ebbe naturalmente il suo risveglio, e gioco prese un’andatura equilibrata, alternandosi le offensive nelle due aree, con legittimo diletto degli spettatori… disinteressati. La Lazio, in verità, attaccò più pericolosamente dell’avversario, ed ebbe complessivamente più occasioni, tanto che se avesse raggiunto il pareggio non lo avrebbe certo rubato; ma gli azzurri romani non hanno fortuna, quest’anno, nelle loro trasferte.

Le condizioni presenti del Genova le ho già richiamate: la squadra ha dovuto subire molte modificazione da quando la vidi all’opera ultimamente a Bologna. La sostituzione di Agosteo con Vignolini ha indubbiamente rafforzato la difesa, anche perché Genta, potendo passare a destra, ha ripreso la posizione che gli è più familiare. Egli deve però dominare il suo carattere, evitando d’intromettersi, come ha fatto stavolta, in faccende che non lo riguardano, e che lo innervosiscono, a tutto danno del rendimento che i suoi mezzi gli consentono. Vignolini attraversa un periodo di buona forma e di grande volontà, ed il suo contributo al lavoro difensivo è di prim’ordine. Bacigalupo, che come ho detto non ha avuto alcuna colpa nel passivo, ha peraltro esibito alcune uscite un po’ temerarie, andategli bene per miracolo; ha avuto, però, anche del lavoro eccellente, e una sua parata finale su un fortissimo tiro di Capri è stata provvidenziale. La mediana ha avuto in Figliola il suo miglior esponente, per continuità decisione e il magnifico gioco di testa; inoltre il maggiore affiatamento con Vignolini consente a Figliola di compiere senza danno le sue pericolosissime incursioni sul fronte dell’attacco. Bigogno risente ancora del colpo che l’ha obbligato a restare assente dalla partita di Bergamo, ed era forse un po’ troppo preoccupato di Piola; quanto a Villa, che aveva principiato assai bene, ha mostrato in seguito di risentirsi di un colpo al basso ventre (forse una ginocchiata).

L’attacco è la parte più inedita, e quindi più interessante; della ali che sono ancora le stesse, è evidente il notevole miglioramento di Arcari III, che si dimostra più aggressivo e intraprendente: un suo tiro verso la fine ha seriamente impegnato Provera. Anche Marchionneschi è in ripresa, ma si conosce che si tratta sempre di un’ala di ripiego, e che tale resta malgrado l’oramai lunga permanenza nel ruolo. Scarabello, al solito troppo pavido in area di rigore, si distingue sempre per il lavoro a metà campo, che però farebbe bene a sveltire. Ed eccomi a Morselli ed a Barsanti. Il modenese, che come è noto all’attacco ricoprì già tutti i ruoli di centro, s’è trovato benissimo nei panni… di Perazzolo: il suo palleggio è ottimo, l’orientamento generale del gioco lo possiede, il tiro forte non gli manca e l’aggressività idem. Barsanti è un ragazzo messosi a fuoco abbastanza rapidamente, e che il suo goal lo segna sempre: lo sostiene un fisico notevole, che non gli fa temere i contatti con i difensori, ed è abbastanza destro, anche se non ancora preciso nel lavoro di testa. Viceversa deve raffinarsi molto nel controllo e nello stop della palla, e non l’ho visto tirare a rete in questa occasione, salvo la faccenda del punto; ho anche notato che quando il gioco si stringe, Barsanti si smarrisce. Ciò è comune, del resto, all’intera linea, che ha bisogno di giocar largo, veloce e in profondità, per andar bene.

La Lazio s’è presentata con Provera in porta; Dal Pont, il nuovo mediano ex-triestino, che aveva già esordito a destra al posto di Baldo, a sinistra invece di Milano, indisposto, e Capri anziché Costa, all’ala sinistra.

La squadra, come ho detto, non è andata male, ma s’è lasciata troppo facilmente prendere in velocità all’inizio, e inoltre conserva il difetto, più volte rimproveratole, di accentrare eccessivamente le azioni su Piola, a scapito della condotta generale dell’attacco. E non mi spiego, inoltre, come Busani sia stato così poco servito: o per meglio dire me lo spiego col fatto che anche il pur ottimo Marchini tendeva principalmente a far giocare Piola. Il quale, marcatissimo come era, e neanche sempre in modo ortodosso, ha resto quanto ha potuto, e quand’è riuscito ad avere… un attimo libero, ne ha approfittato per segnare magistralmente. Sulla sinistra, Camolese non finisce di convincermi, malgrado il suo impegno, e Capri è un po’ troppo individualista ed ha un’eccessiva tendenza a ritornare su sé stesso, passandosi la palla sulla destra, quando, anziché convergere al centro, dovrebbe sviluppare la sua normale azione di ala, e centrare di sinistro. Con tutto ciò, è un ragazzo pericoloso, a cui gioverebbe la permanente presenza in squadra.

Nella mediana, Viani ha emerso, e s’è anche studiato di servire non solo Piola: utile è stato, appunto, qualche suo allungo a Capri. Baldo, rientrante dopo lunga assenza, s’è comportato discretamente; il nuovo acquisto Dal Pont deve abituarsi alle grande partite, ma in complesso ha una buona nozione di tutte le necessità del ruolo. All’estrema difesa, Monza e Zacconi si sono equivalsi, e sono riusciti utili malgrado qualche sbandamento ed errore; Provera è stato disgraziato nell’azione del primo punto, e non poteva far nulla sul tiro alto del secondo. Ha avuto molte uscite tempestive ed efficaci.