Domenica 2 dicembre 2001 - Lecce, stadio Via del Mare - Lecce-Lazio 1-2

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Stagione

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2 dicembre 2001 - 2976 - Campionato di Serie A 2001/02 - XIII giornata

LECCE: Chimenti, Cirillo, Popescu, Savino, Giorgetti (46' Balleri), Superbi (66' Konan), Giacomazzi, Tonetto, Colonnello, Cimirotic (46' Vugrinec), Chevanton. A disposizione: Frezzolini, Juarez, Malusci, Silvestri. Allenatore: Cavasin.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta, Fernando Couto, Cesar, Poborsky, Liverani, D.Baggio, Fiore (87' Colonnese), Crespo, S.Inzaghi (78' Kovacevic). A disposizione: Concetti, Mihajlovic, C.Lopez, Mendieta, Gottardi. Allenatore: Zaccheroni.

Arbitro: Sig. Rosetti (Torino).

Marcatori: 59' Crespo (rig), 63' S.Inzaghi, 68' Cirillo.

Note: espulso Chevanton al 91' per doppia ammonizione. Ammoniti: Fiore, Superbi, Nesta e S.Inzaghi. Calci d'angolo: 3 - 7. Recuperi: 1' pt e 3' st.

Spettatori: 13.000 circa con un incasso di lire 316.921.000.


La rete di Hernan Crespo su rigore
Il raddoppio di Simone Inzaghi
La rete di Cirillo per il Lecce
Il Messaggero Sport del giorno dopo
Poborsky in azione
Il rigore trasformato da Crespo

La Lazio targata Zaccheroni fa poker a Lecce infilando la quarta vittoria consecutiva e proseguendo nel suo rilancio in classifica. Sbaglia molto con Inzaghi e Crespo nel primo tempo quando il Lecce fa venire i brividi a Marchegiani per un tiro da 20 metri di Cimirotic che manda il pallone a stamparsi sulla traversa. Poi nella ripresa nel giro di 8 minuti trova lo slancio su rigore contestato dai locali e trasformato da Crespo e suggella con un Inzaghi tanto sciupone nel primo tempo quanto brillante e positivo nella ripresa. È una Lazio artigiana che si difende per poter partire col suo graffiante contropiede che più riesce a mantenersi compatta più appare solida ma che ha in Crespo e Inzaghi due giocatori che creano lo scompiglio nelle retrovie avversarie e più mancano le occasioni da gol più si gasano. La conta degli assenti stavolta era pesante per Zac: Peruzzi, Favalli, Pancaro, Stankovic, Stam. Ecco quindi scendere in campo Marchegiani, Cesar, Baggio e Fiore. È stato proprio quest'ultimo a procurarsi il calcio di rigore, il primo della stagione per la Lazio (l'ultimo l'aveva ottenuto proprio a Lecce il 17 giugno ed era stato trasformato dallo stesso Crespo), dopo un contrasto con Cirillo. L'allenatore del Lecce Cavasin alla fine è stato duro con il confusionario arbitro Rossetti: "Andava ammonito Fiore per simulazione perché è stato lui ad andare addosso al nostro giocatore". L'arbitro è stato poi al centro delle proteste leccesi quando le squadre erano sul 2-1 per un controverso episodio verificatosi in area laziale: il pallone prima ha colpito il braccio di Inzaghi (involontario?) poi è stato toccato platealmente con una mano da Negro che marcava Chevanton. Risultato: l'arbitro ammoniva per protesta l'uruguayano che poi alla fine sarà espulso per doppia ammonizione per aver tentato di segnare con la mano.

Il penalty trasformato da Crespo al 13' del secondo tempo ha praticamente liberato la Lazio dall'apprensione che stava dimostrando anche per il furore con cui il Lecce ne contrastava l'azione. La squadra di Cavasin infatti s'è come afflosciata con il rigore e ha subito il colpo del k.o. 5 minuti dopo quando Cesar ha servito un perfetto pallone che Inzaghi ha messo in porta con un colpo di torace facendosi così perdonare i due palloni clamorosamente mancati nel primo tempo. Nel giro di 10 minuti così la gara ha proposto la sua terza rete, quella del leccese Cirillo. Inutile, perché a parte la controversa azione del rigore non concesso da Rossetti al Lecce, la Lazio ha continuato a controllare la partita e a giungere alla fine senza problemi. Nonostante la giornata negativa di Poborsky e alcune distrazioni difensive soprattutto di Negro, la Lazio si muove come un rullo compressore. Il Lecce ha cercato di spezzarne il ritmo con un controllo spietato degli uomini e con un pressing attuato in modo esasperante. Aver superato questo ostacolo conferma che Inzaghi ha trovato il modulo giusto per sfruttare il gruppo prima delle individualità. E intanto, con la coppia Inzaghi-Crespo, la Lazio continua a volare.

Fonte: Corriere della Sera