Domenica 30 gennaio 1977 - Cesena, stadio La Fiorita - Cesena-Lazio 0-0

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Stagione

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1915. Campionato di Serie A 1976/77 - XIV giornata

CESENA: Boranga, Benedetti, Ceccarelli G., Piangerelli, Oddi, Cera, Beatrice, Valentini G., De Ponti, Rognoni (62' Bittolo), Bonci. (12° Bardin, 14° Palese). All. Ferrario (in panchina Marcello Neri).

LAZIO: Pulici F., Ammoniaci, Martini L., Wilson, Manfredonia, Cordova, Garlaschelli, Agostinelli A. (55' Viola), Giordano, D'Amico, Badiani (I). (12° Garella, 14° Ghedin). All. Vinicio.

Arbitro: Sig. Agnolin (Bassano del Grappa).

Note: giornata di sole con temperatura primaverile. Squadre con il lutto al braccio per la morte di Luciano Re Cecconi per il quale è stato osservato un minuto di silenzio prima della gara. Ammoniti: Garlaschelli, Rognoni e D'Amico per proteste. Piangerelli per gioco violento. Angoli 8-4 per il Cesena. D'Amico sbaglia un calcio di rigore. Al 60' grave incidente a Rognoni che è stato portato fuori in barella e in ambulanza in ospedale. Per lui 30 punti di sutura alla caviglia. In serata è stato dimesso.

Spettatori: 10.705 di cui 4.135 abbonati per un incasso di £. 33.613.200.

Agostinelli in difesa
Il titolo del Corriere dello Sport
Il rigore fallito da D'Amico
Il rigore fallito da D'Amico
Il rigore fallito da D'Amico e l'esultanza di Boranga
Duello tra ex compagni di squadra: l'ex cesenate Ammoniaci in marcatura su Ceccarelli

Reti bianche alla «Fiorita». La Lazio, che aveva avuto la possibilità di andare in vantaggio grazie a un penalty concesso dall'arbitro Agnolin per un atterramento di D'Amico, non ha saputo sfruttare l'occasione. Vinicio al termine dell'incontro ha minacciato provvedimenti drastici verso i suoi: «Partita brutta — ha detto —, non per il Cesena ma per i miei giocatori. In una gara per nulla difficoltosa, abbiamo giocato in modo scialbo, senza inserimenti degni di nota, senza trame. L'unico che mi ha convinto è stato Cordova, ma lui da solo non può certo fare per altri dieci. Il rigore ? D'Amico ha tirato senza convinzione». La concessione del penalty (al 59') ha suscitato non poche polemiche. D'Amico scende verso l'area, al limite gli si fa incontro Oddi che senza complimenti lo atterra. Per Agnolin è rigore, ma da parte di molti il fatto è avvenuto ancora fuori dalla linea dall'area. Gli spettatori protestano, anche in considerazione del fatto che pochi minuti prima Agnolin non aveva concesso ai romagnoli la massima punizione per un fallo di mano di Badiani in area su colpo di testa di Manfredonia. Tira D'Amico, ma Boranga intercetta la sfera deviandola a lato. La partita non ha certo offerto molte emozioni. Il primo tempo, poi, è stato molto squallido e noioso. Da segnalare solo un tiro al 4' di Rognoni, che ha mandato la sfera di poco sopra la traversa. Nella ripresa partono a spron battuto i romagnoli. C'è un autentico assedio all'area laziale, ma le punte bianconere non trovano la via del gol. Al 56' l'occasione migliore perduta per il Cesena, con la sfera che batte sul palo: Ceccarelli scende sulla sinistra, invia un diagonale verso la porta laziale, la palla viene «lisciata» dalla difesa e finisce sulla riga, dove c'è Manfredonia che ribatte mandandola su Bonci; questi cerca di correggere la traiettoria a manda il pallone a battere sul palo destro di Pulici, poi la difesa laziale libera. Viola, da poco entrato al posto di Agostinelli, ha un duro scontro con Rognoni. Quest'ultimo, dopo essere stato ammonito per proteste da Agnolin, lascia il campo in barella. Si saprà poi che ha riportato un taglio lacero contuso alla gamba sinistra e all'ospedale di Cesena dovranno praticargli ben venticinque punti di sutura.