Domenica 3 dicembre 1978 - Catanzaro, stadio Comunale - Catanzaro-Lazio 3-1

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Stagione

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3 dicembre 1978 - 1983 - Campionato di Serie A 1978/79 - X giornata

CATANZARO: Mattolini, Sabadini, Ranieri, Turone, Groppi, Zanini, Nicolini, Orazi, R.Rossi, Improta, Palanca. A disp.: Casari, Banelli, P.Braglia. All. Mazzone.

LAZIO: Cacciatori, Ammoniaci, Tassotti (83' A.Lopez), Wilson, Manfredonia, Cordova, Garlaschelli, Martini, Giordano, Nicoli, D'Amico. A disp.: Fantini, De Stefanis. All. Lovati.

Arbitro: Menicucci (Firenze).

Marcatori: 16' Palanca, 79' R.Rossi, 83' Wilson, 87' Palanca.

Note: cielo nuvoloso, terreno in buone condizioni. Ammoniti Turone e Manfredonia per proteste. Osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa del giornalista del Messaggero Enzo Petrucci, deceduto improvvisamente sul treno che lo portava a Catanzaro. Lazio con il lutto al braccio.

Spettatori: 20.000 circa (14.036 paganti). Incasso £. 55.938.000.

Da l'Unità: la cronaca della partita
La prima rete di Palanca

Il Catanzaro è tornato al successo pieno battendo una Lazio niente affatto rinunciataria, che ha mancato un gol fatto, con D'Amico, un minuto prima che Palanca mettesse a segno la sua prima rete ufficiale di campionato. Ma ciò non scalfisce affatto il valore della prestazione della squadra di casa che, oltre a segnare tre volte, ha dominato per quasi tutto l'incontro. La chiave del successo l'ha fornita ancora una volta Mattolini, il grande protagonista di questa prima parte del campionato, che ha dato al Catanzaro la possibilità di raggiungere, dopo dieci partite, una posizione di prestigio in classifica. Contro la Lazio, con una doppietta di Palanca e un gol di Rossi, il Catanzaro è riuscito a mettere assieme tre reti, quante cioè ne aveva segnate in nove giornate di campionato. Il portiere è riuscito anche a neutralizzare una palla-gol calciata da D'Amico da circa cinque metri. E' stato un intervento capolavoro, che ha evitato ai padroni di casa un grosso trauma. Erano trascorsi appena tredici minuti di gioco. Dopo tre minuti, però, il Catanzaro non ha fallito il bersaglio. Palanca ha battuto un calcio d'angolo: su respinta di Manfredonia, lo stesso Palanca ha sparato a rete nel «sette», battendo il pur bravo ed esperto Cacciatori. I due gol di Palanca sono scaturiti da azioni limpide che hanno finalmente visto il mancino calabrese rapido nelle conclusioni. Quello di Rossi, nella ripresa, ha chiuso un forcing laziale durato una decina di minuti, peraltro, ben contenuto dal pacchetto difensivo locale, che ha avuto in Ranieri, Sabadini e Groppi tre autentici mastini che hanno chiuso ogni varco ai «gemelli del gol» laziali (Giordano e Garlaschelli), poche volte messi in condizione di tirare a rete senza ostacoli. Puniti una seconda volta da Rossi, i laziali hanno scaricato tutta la loro rabbia con un gioco tambureggiante ma improduttivo ed hanno cominciato a sperare negli ultimi dieci minuti, dopo il gol a sorpresa realizzato da Wilson. Ma non ce l'hanno fatta a raddrizzare il risultato, anzi sono stati infilati ancora una volta da Palanca. Su questo gol c'è stata una vivace disputa in campo tra giocatori ospiti ed arbitro in quanto i primi sostenevano che la rete era viziata da fuorigioco.

Fonte: La Stampa