Domenica 3 febbraio 1957 – Torino, stadio Comunale – Juventus-Lazio 3-3

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3 febbraio 1957 - Campionato di Serie A 1956/57 - XVIII giornata

JUVENTUS: Vavassori, Corradi, Robotti, Emoli, Aggradi, Montico, Hamrin, Boniperti, Antoniotti, Conti, Stivanello. All. Puppo.

LAZIO: Lovati, Molino, Eufemi, Sentimenti (V), Pinardi, Moltrasio, Muccinelli, Tozzi, Bettini, Vivolo, Selmosson. All. Carver.

Arbitro: sig. Marchese di Napoli.

Marcatori: 5' Tozzi, 19' Moltrasio, 35' Stivanello, 50' Montico (rig), 67' Conti (rig), 72' Vivolo.

Note: cielo coperto; terreno allentato. Incidenti ad Hamrin e Tozzi che sono rimasti fuori campo per qualche minuto. Calci d'angolo 5 a 3 in favore della Juventus.

Spettatori: 25.000.

Due rigori contro, Tozzi fuori uso sul più bello per una botta all'anca, un gol comunque annullato nel finale allo stesso scatenato Humberto: tanto c'è voluto perché la Lazio non vincesse, come avrebbe potuto, in casa della Juventus. Il 3-3 finale è risultato pirotecnico, dovuto all'impostazione tutta offensiva di Carver da una parte e dalla classe purissima di Boniperti, Hamrin (anch'egli uscito malconcio) e Conti dall'altra. Le occasioni sono fioccate da una parte e dall'altra ma, una volta ritrovatasi sul 2-0, come si diceva, la Lazio ha perso la gagliardia di Tozzi, infortunato e a lungo claudicante, concedendo alla Juventus di rientrare in partita grazie a due penalty, il primo ineccepibile e il secondo alquanto dubbio. Fatto sta che, dopo tanti colpi di scena, l'intero stadio Comunale ha riservato al fischio finale un'ovazione ai contendenti, quasi a chiedere un bis.

Ospiti in vantaggio presto: Eufemi per Selmosson, allungo rabbioso dello svedese e gran tiro respinto male dal giovane Vavassori, con Tozzi spietato nel ribadire a rete. Raddoppio sacrosanto grazie a una punizione-bomba dal limite di Moltrasio. Lazio padrona del campo grazie al gran lavoro del rientrante Bettini con Vivolo riproposto nel ruolo di mezz'ala. Sempre pericoloso Muccinelli con il jolly Sentimenti (V) schierato nel ruolo di laterale. Sugli scudi in difesa soprattutto Molino, un terzino spazza area mentre Eufemi sudava le proverbiali camicie per star dietro allo sgusciante Boniperti. Era Stivanello di testa ad accorciare di testa prima del riposo. Poi saliva alla ribalta l'arbitro Marchese, con due rigori fischiati (Pinardi su Conti ed Eufemi su Boniperti) e realizzati da Montico prima e Conti poi. Perdere per la Lazio sarebbe stata una beffa. Ed ecco quindi Selmosson appoggiare dalla bandierina a Molino, il cui tiro potente era deviato in modo decisivo in porta dal tacco di Vivolo. A pochi minuti dal termine il redivivo Tozzi, servito in profondità da Moltrasio, segnava un gol stupendo: sarebbe stato il 4-3 per la Lazio ma l'arbitro vedeva e sanciva un fuorigioco mentre il guardalinee indirizzava la bandierina verso il centrocampo. Decisione assai dubbia che lascia i biancocelesti con l'amaro in bocca.





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