Domenica 8 marzo 2009 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 0-2

Da LazioWiki.

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8 marzo 2009 - 3.320 - Campionato di Serie A 2008/09 - XXVII giornata - inizio ore 15.00

NAPOLI: Navarro, Santacroce (66' Maggio), Cannavaro, Contini, Aronica, Pazienza (73' Russotto), Blasi, Bogliacino, Hamsik, Lavezzi, Zalayeta (71' Denis). A disposizione: Bucci, Rinaudo, Montervino, Pià. Allenatore: Reja.

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Siviglia, Cribari, Kolarov, Brocchi, Ledesma, Matuzalem (71' De Silvestri), Foggia (63' Mauri), Pandev, Zarate (56' Rocchi). A disposizione: Carrizo, Radu, Rozehnal, Manfredini. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Saccani (Mantova) - Assistenti Sigg. Liberti e Viazzi - Quarto uomo Sig. Damato.

Marcatori: 57' Rocchi, 65' Rocchi.

Note: giornata primaverile, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Contini e Brocchi. Angoli: 6-3 per il Napoli. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.

Spettatori: 35.000 circa con 10.119 paganti (incasso euro 170.363) e 23.000 abbonati (quota euro 368.358).

La prima rete di Tommaso Rocchi
L'esultanza del bomber veneziano
Un'azione della gara
Pasquale Foggia
Cristian Brocchi
Un intervento in presa aerea di Fernando Muslera
Mauro Zarate
Fernando Muslera in azione
Maurito Zarate in azione
Pasquale Foggia
Goran Pandev si destreggia tra i giocatori partenopei
Sebastiano Siviglia in azione
Il raddoppio di Tommaso Rocchi

La Lazio continua a volare. Con una doppietta di Rocchi, entrato nel secondo tempo, la squadra di Delio Rossi espugna il San Paolo e piazza la terza vittoria consecutiva in Campionato, e si propone in pole position per la volata che porta in Europa. Il tecnico riminese schiera l'ormai consueto 4-3-2-1 con Foggia a dare una mano davanti a Pandev e Zarate, quest'ultimo preferito all'attaccante veneziano. È proprio la Lazio a fare la partita in avvio, proponendosi pure un paio di volte dalle parti di Navarro. Ma la prima palla-gol è campana: al 6' lancio di Pazienza, rifinitura volante di Hamsik e sinistro in corsa di Lavezzi sul quale di esalta Muslera con una grande parata. La Lazio si chiude in difesa e il Napoli prende fiducia, sbagliando però molto in fase di rifinitura. Al 16' i partenopei vanno ancora vicini al vantaggio: cross di Pazienza e Zalayeta, smarcato, manda alto di testa. La replica della Lazio arriva al 22': discesa di Kolarov a sinistra, palla dentro per Zarate che liscia, poi Brocchi in scivolata manda sull'esterno della rete. Al 36' ancora il Napoli: traversone di Bogliacino dalla sinistra e stacco di Zalayeta che manda anche stavolta oltre la traversa. A fine tempo brutto fallo di Contini che colpisce Zarate con una gomitata in pieno collo: l'arbitro Saccani non interviene.

Nella ripresa partono forte i campani, la Lazio si ritrova in affanno, finisce schiacciata nella propria area e non riesce a ripartire. Delio Rossi prova a cambiare mettendo dentro Rocchi per Zarate. E' la svolta, perché il neoentrato, al 57', vola via in contropiede magistralmente servito da Foggia sul primo pallone giocato, con la retroguardia partenopera colpevolmente sbilanciata, e fredda Navarro con un destro in corsa. Gli azzurri non ci stanno e ripartono a testa bassa, alla ricerca del pareggio, ma per il San Paolo arriva la doccia fredda al 64'. Dopo una punizione dalla sinistra battuta da Ledesma, deviata dalla barriera, Rocchi si libera, controlla e mette nel sacco con un sinistro a fil di palo. Il pubblico di casa inizia a fischiare i propri giocatori, la Lazio si limita a controllare la partita mantenendo il possesso di palla e non rinunciando a qualche contropiede. Poi è festa con altri 3 punti che la portano a quota 41. E' il terzo vittorioso "2-0" consecutivo della Lazio.

Il primo a presentarsi in sala stampa è il presidente Lotito: "La classifica attuale? Abbiamo l'obbligo di vivere alla giornata, anche se giocando gara dopo gara con determinazione e fermezza stiamo dimostrando che questo collettivo vale, anche se qualche volta, per colpa di fatti imponderabili, non si riesce a vincere sempre". Il numero uno biancoceleste elogia poi Muslera e ribadisce le proprie certezze sul futuro di Delio Rossi: "Mai pensato a sostituirlo". Delio Rossi, che sposa la linea tracciata dal Presidente, quella cioè del basso profilo: "Si passa spesso dall'esaltazione alla depressione e viceversa, conosco come funziona - dice il tecnico della squadra capitolina - quindi adesso pensiamo a parlar meno e lavorare di più. La partita? La mia squadra è stata quadrata, anche se qualche volta davanti non abbiamo affondato, sbagliando, affrontando quelle situazioni in modo un po' naif. Le voci sul Napoli? "Io sono l'allenatore della Lazio, e penso esclusivamente alla Lazio. Sono in scadenza, quindi un domani si vedrà. Certo, fa piacere essere gradito a una piazza importante come quella napoletana, ma in questo momento la cosa lascia il tempo che trova".

"Speravo di giocare - commenta Tommaso Rocchi - l'importante è poi essere entrato e aver fatto bene per me e per la squadra. Così com'è importante essere venuti fuori da un momento negativo, riuscendo anche a dare continuità ai risultati. La panchina? Certo non si entra in forma giocando venti minuti a partita". Quindi tocca a Nestor Fernando Muslera: "Sono contento, per il risultato e per la prestazione - dice il portiere sudamericano - certo che ricordo ancora le critiche, ma adesso veniamo da tre gare senza subire gol e sono felice, del resto si lavora per questo. Carrizo? Può giocare uno solo, e adesso sto giocando io. Ringrazio la Società per la fiducia che mi ha sempre accordato. La parata più difficile? Quella in avvio su Lavezzi, si era ancora sullo 0-0, quindi è stata anche importante".


La Gazzetta dello Sport titola: "Caos Napoli. Rocchi bis, la Lazio va. Azzurri in crisi nera Reja ha i giorni contati. Domani è atteso l'arrivo del presidente De Laurentiis da Los Angeles per decidere sul futuro del tecnico. Nel mirino dei tifosi insieme al d.g. Marino".

Continua la "rosea": Al bivio per l'Europa che sarà, la Lazio imbocca la strada giusta e il Napoli rimane infilato in un vicolo cieco lastricato di 7 sconfitte (le ultime 3 consecutive) e due miseri pareggi. A 11 giornate dalla fine la stagione del club di De Laurentiis è un fallimento: incredibile a dirsi con una squadra che era quarta in classifica appena due mesi fa. A questo punto la posizione di Edy Reja è tutt'altro che solida e dipendesse dall'arrabbiata arena del San Paolo l'esonero sarebbe cosa fatta. Il friulano va avanti ed è convinto di ricompattare la squadra, ma i silenzi di Marino (contestato anche lui) e del produttore cinematografico a Los Angeles (dato in rientro per domani), fanno somigliare il tecnico a uno yogurt: bisogna solo stabilire se la sua scadenza è a giorni o arriverà a fine stagione. Poi il Napoli dovrà aprire un nuovo ciclo, facendo seria autocritica sugli errori commessi a qualsiasi livello. Dallo stesso Delio Rossi a Gasperini, da Conte a Giampaolo: ecco i candidati a una panchina prestigiosa ma complicata da gestire. La Lazio conquista meritatamente la quarta vittoria di fila (compresa Coppa Italia) perché Delio Rossi ha finalmente trovato gli equilibri migliori, alternando le sue armi letali lì davanti. E come martedì con la Juve è il suo "vecchio" centravanti a entrare e assicurare i gol vincenti.

Lo favorisce il Napoli che tramuta un calcio piazzato offensivo in un incredibile harakiri perché si scopre come una squadretta di ragazzini che giocano su uno spiazzo. Foggia taglia il campo in due e Rocchi è rapido a coprire il resto dello spazio che lo divide dalla porta di un Navarro rimasto timido fra i pali. La chiave del successo biancoceleste è tutta in questo centravanti intelligente tatticamente come pochi in Italia. Perché dopo quasi un'ora la Lazio è più lineare ed efficace ad arrivare vicino a Navarro, per via di un centrocampo di qualità che ha la meglio sulla muscolarità senza fosforo dei dirimpettai. Solo che il Napoli fino a un certo punto ci mette anche l'anima e, seppur confusamente cerca di prevalere sull'avversario. Ma se gli azzurri da tre partite e mezzo non riescono a centrare la porta avversaria e nel ritorno hanno segnato solo 5 gol significa che i problemi ci sono, e grandi. Con Zalayeta recuperato la manovra è più fluida ma Lavezzi e Hamsik non sono quelli di inizio stagione e consentono a Muslera di far bella figura. A metà campo emergono i limiti di una campagna acquisti (manca un costruttore di gioco, che non è l' infortunato Gargano): Reja ha avuto il difetto di assecondarla, salvo poi tenere in panca 4 dei neoacquisti per una spesa di circa 24 milioni.

E così Pazienza balbetta nei suoi limiti, Blasi perde sicurezza anche da incontrista e i piedi buoni di Bogliacino non bastano. Nel momento nero c'è anche la grave distorsione al ginocchio destro di Maggio che chiude la stagione e anche la speranza della Confederations Cup. Dura risalire. Quale Europa? Se il Napoli dà l'addio a obiettivi internazionali, la Lazio invece oltre a sperare con il percorso di Coppa Italia, è tornata a -5 dalle quinte e anche a 6 lunghezze dalla Fiorentina quarta. Delio Rossi dice di non voler pensare alla Champions, ma se azzeccherà l'alternanza dei suoi tre attaccanti, tutti destinati a finire in doppia cifra, niente sarà impossibile. Basta migliorare dietro, ma questo Muslera merita fiducia.


La Repubblica titola: "Rocchi fa grande la Lazio. Napoli, addio all'Europa. I biancocelesti espugnano il S.Paolo con una doppietta del centravanti, entrato nella ripresa. Gli azzurri resistono un tempo poi fanno emergere i tanti problemi difensivi. Reja contestato".

L'articolo prosegue: Una doppietta di uno strepitoso Rocchi cambia il volto della stagione di Napoli e Lazio. Il Napoli, dopo aver a lungo cullato i sogni di una stagione da protagonista, è costretto a dare definitivamente addio ai sogni europei mentre la Lazio, grazie anche al successo del Palermo a Firenze, torna clamorosamente in corsa ora anche per il 4° posto, distante ora appena 5 punti. Il punteggio del S.Paolo conferma l'involuzione del Napoli (appena 2 punti nelle ultime 8 partite), a cui non è bastato il cambio di modulo per rilanciarsi, e, contemporaneamente, lo splendido stato di forma della Lazio che, tra coppa e campionato, ha centrato la quarta vittoria di fila. Dopo aver provato per tutta la settimana il 4-3-1-2, Reja ha sperato che il nuovo assetto tattico potesse far ritrovare la via della rete ai suoi. Ma è stato tradito dall'imprecisione, soprattutto nel primo tempo, di Lavezzi e Zalayeta, incapaci di capitalizzare tre buone occasioni da rete che, sicuramente, avrebbero dato un corso diverso alla sfida. Di contro, in fase difensiva, la squadra azzurra ha stentato a trovare le contromisure agli eccellenti tagli del tridente bianconceleste e al perfetto timing di inserimento dei terzini Kolarov e Lichtsteiner che, sovente, hanno messo in crisi Santacroce ed Aronica. Movimenti che hanno consentito alla Lazio di mantenere un lieve ma evidente predominio territoriale nei primi 45' non concretizzato solo per l'imprecisione di Foggia, Zarate e Brocchi.

La svolta alla partita l'ha data Rocchi che, subentrato al 55' a Zarate ha lasciato subito il segno sulla partita. Al primo affondo, dimenticato dalla difesa azzurra, ha controllato alla perfezione un lungo lancio di 40 metri di Foggia e, con freddezza, ha battuto Navarro con un preciso destro dal limite. Il Napoli ha accusato il colpo e, 8 minuti dopo, ha incassato il colpo del ko, complice un'altra disattenzione della retroguardia: su una punizione di Ledesma respinta dalla barriera, Aronica ha lasciato due metri di troppo al centravanti biancoceleste che ne ha subito approfittato con un altro tiro calibrato sul palo alla sinistra di Navarro. Reja ha tentato il tutto per tutto buttando nella mischia Maggio, Denis e infine Russotto ma non ha avuto fortuna: sulla strada degli azzurri si è, infatti, parato Muslera che, facendosi sempre trovare pronto, si è opposto da campione alle conclusioni ravvicinate di Aronica, Hamsik e Maggio. Il Napoli, dunque, torna a casa con la coda dalle gambe, acompagnato dai fischi di un pubblico ormai stanco, mentre la Lazio si gode una rinascita che, fino ad un mese fa, sembrava impossibile. Ed ora sognare l'Europa che conta non è certo un'utopia.