Giovedì 23 Giugno 1994 - New York, Giants Stadium - Italia-Norvegia 1-0

Da LazioWiki.

Campionati Mondiali - Gruppo E, 2ª partita New York, giovedì 23 giugno 1994

ITALIA: Pagliuca, Benarrivo, Maldini P., Albertini, Costacurta, Baresi F. (49' Apolloni), Berti, Baggio D., Casiraghi [17] (68' Massaro), Baggio R. (21' Marchegiani) [6], Signori [18]. Allenatore: Sacchi.

NORVEGIA: Thorstvedt, Håland, Björnebye, Mykland (81' Rekdal), Berg, Bratseth, Flo, Leonhardsen, Fjörtoft, Bohinen, Rushfeldt (46' Jakobsen). Allenatore: Olsen.

ARBITRO: Krug (Germania).

MARCATORI: 69' Baggio D.

NOTE: espulso al 21' Pagliuca 21 (Italia). Ammoniti Bjornebye, Casiraghi e Haaland.

SPETTATORI: 74.624 paganti.

Signori attacca il difensore norvegese
foto storiedicalcio.altervista.org
Espulso Pagliuca, in porta va Luca Marchegiani
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Un instancabile Signori, fermato con ogni mezzo
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Gigi Casiraghi dà battaglia
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La rete di Dino Baggio, di testa su preciso cross di Signori
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La nazionale azzurra, reduce dalla sconfitta con l'Eire nella gara di esordio del Mondiale, affronta la Norvegia in una sfida che ha il sapore di ultima spiaggia. Ma, al 21' del primo tempo, l'avventura americana sembra compromettersi definitivamente, con la formazione azzurra ridotta in dieci uomini per l'espulsione del portiere Pagliuca. Il CT Sacchi sceglie clamorosamente di sostituire la stella Roberto Baggio, lasciando in campo Gigi Casiraghi. Profilandosi una battaglia, affrontarla con un guerriero come il centravanti biancoceleste può dare qualche garanzia in più.

Grazie ad una prestazione coraggiosa e gagliarda, i dieci azzurri, tra i quali spiccano per coraggio e dedizione i tre laziali Signori, Casiraghi e Marchegiani, subentrato in porta, ottengono una vittoria fondamentale e, a quel punto, insperata.

Di seguito in racconto del Corriere della Sera.

L'Italia parte bene. Un tuffo di Casiraghi in area, su lancio millimetrico di Roberto Baggio, fa gridare al rigore (spinta eventuale di Bohinen), poi c'è un tiro da lontano, sempre di Roberto Baggio, che sfiora la traversa di un niente. Olsen cambia in continuazione: Flo torna a destra e Rushfeld a sinistra. Sono mosse che non incidono nelle manovre italiane, perché, intanto, Benarrivo scende già un paio di volte lungo la fascia.

Una punizione di Signori, mal calciata, prelude all' occasione, che viene da angolo (13'): Berti si alza per un colpo di testa, forse un po' lento, ma a fil di palo. Thorstvedt si allunga agile per tutta la sua lunghezza e devia. Gioca forte Casiraghi che provoca grande movimento davanti, soprattutto sui palloni alti.

La migliore Italia possibile rischia di frantumarsi subito, al 21', quando non scatta il fuorigioco a causa di Benarrivo e Leonhardsen si presenta solo davanti a Pagliuca che gli esce incontro, scivolando fuori dall' area e ribattendo, in caduta, con una mano. Espulsione calvinista, sul filo del regolamento. Sacchi, per mettere in porta Marchegiani, toglie Roberto Baggio. Scelta penalizzante, dolorosa e, forse, foriera di polemiche, però a suo modo logica. Casiraghi è l' unico fisicamente a poter impegnare i difensori avversari e qualsiasi altra soluzione svantaggerebbe settori vitali, come il centrocampo se, per esempio, Dino Baggio arretrasse anche solo di dieci metri. Così esce Roberto e sembra tutto assurdo.

Però l' Italia possiede un' anima, è irrorata dal sangue, sostenuta dai muscoli. Cresce Albertini, e sembra impossibile a chi lo ricorda solo cinque giorni prima. Cresce Berti, va a immolarsi su ogni contrasto Casiraghi, ingiustamente ammonito dall' arbitro per una mini protesta. Pessimo arbitro, questo è sicuro. Prima inventa due falli a favore dell' Italia che non esistono, poi risarcisce i norvegesi con altrettante decisioni che fanno arrabbiare Sacchi.

La ripresa comincia così male che peggio non si può : intanto, sembra spezzato il furore agonistico che per un tempo aveva sostenuto l' Italia e, dopo 4', si infortuna Franco Baresi. E' profittando della sua assenza che la Norvegia costruisce un' occasione da gol: Flo, da destra, crossa per la testa di Jakobsen (sostituto di Rushfeld) che schiaccia a terra. Palla di poco alta. Entra Apolloni, Costacurta assume la posizione di Baresi.

L' Italia sembra perdere smalto e vigore. Eppure, dopo una decina di minuti, tornano a essere gli azzurri a dominare il campo. Le iniziative più efficaci vengono da Signori, a sinistra, e non a caso, al 23', il gol nasce da una punizione che il laziale si procura. Sulla parabola, arcuata, vanno in grappolo: Dino Baggio stende Thorstvedt con una sassata secca.

Potrebbe addirittura raddoppiare l'Italia con Signori (slalom fra tre e conclusione a fil di palo), prima di dover chiudersi per forza. S' infortuna proprio Signori, ma resta in campo. Esce, esausto, Casiraghi ed entra Massaro, terzo cambio consentito avendo sostituito il portiere. Alla mezz' ora si ferma Dino Baggio, cinque minuti dopo Maldini che sta fuori tre minuti, poi ritorna e va in mezzo con una vistosa fasciatura alla caviglia, Massaro va dietro. Italia a piovra, si chiude ogni varco, Albertini finalmente prende tutti i rinvii, anche se non tutti li gestisce al meglio. La Norvegia segna con Rekdal, il contestatore, quando mancano quattro minuti al fischio, ma l' arbitro vede giusto un mani in mischia.

E' finita? No, non finisce mai questa straordinaria, disumana sofferenza. Finisce al 90', sull' ultima uscita di Marchegiani. E' Italia,