Lunedì 27 luglio 1998 - Trento, stadio Briamasco - Monza-Lazio 0-0 (5-4 d.c.r.)

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Stagione

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27 luglio 1998 - Amichevoli stagione 1998/99 - II amichevole - Fassa Cup.


MONZA-LAZIO 0-0 (5-4 d.c.r.)

LAZIO: Ballotta, Negro, Lombardi, Marcolin, Favalli, Venturin, Gottardi, Nedved, Boksic, R.Mancini, Iannuzzi. All. Eriksson.

MONZA: Aldegani, Oddo, M.Bianchi, Castorina, F.Moro, Smoje, Cardone, Cristiano, Topic, Annoni, Campolonghi. All. Frosio.

Arbitro: sig. Cavallaro (Legnago).

SEQUENZA RIGORI: Marcolin (parato), Oddo (gol), Iannuzzi (gol), Cardone (gol), Favalli (gol), Campolonghi (gol), Nedved (gol), Smoje (gol), Mancini (gol), Castorini (gol).


PANATHINAIKOS-LAZIO 1-1 (3-2 d.c.r.)

PANATHINAIKOS: Wandzik, Apostolakis, Alexopulos, Milosevic, Gumas, Warzycha, Alexudis, Lagonikakis, Mykland, Basinas, Liberopulos. All. Danil.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Lombardi, Domizzi, Favalli, Venturin (29' Pinzi), Gottardi (29' Sbaccanti), Baronio, Nedved, Boksic (10' Aquino), R.Mancini. All. EriKsson.

Arbitro: sig. Zener (Schio).

Marcatori: 24’ Liberopulos (rig), 27’ R.Mancini.

SEQUENZA RIGORI: Favalli (traversa), Basinas (palo), Baronio (gol), Milojevic (gol), Nedved (palo), Liberopulos (parato), Sbaccanti (parato), Alexudis (gol), Mancini (fuori).


MONZA-PANATHINAIKOS 0-0 (4-3 d.c.r.)

MONZA: Aldegani, Moro, Castorina, Smoje, Oddo, Cordone, Cristiano, Bianchi, Annoni (40' Antonelli), Erba (34' Vignaroli), Campolonghi. All. Frosio.

PANATHINAIKOS: Nikopolidis, Milojevic (35' Georgiadis), Kolitsidakis, Gumas, Lagonikakis, Vokolos, Apostolakis, Alexoudis (43' Kikilaidis), Kola, Warzycha, Sypnienskij. All. Danil.

Arbitro: sig. Cavallaro (Legnago).

SEQUENZA RIGORI:: Georgiadis (gol), Oddo (gol), Nikolaidis (fuori), Cordone (fuori), Lagonikakis (gol), Campolonghi (gol), Kola (gol), Smoje (gol), Apostolakis (parato), Antonelli (gol).

I tabellini delle due gare disputate dalla Lazio
I tabellini de "La Gazzetta dello Sport"


Il Messaggero titola: "Al triangolare della ”Fassa Cup” biancocelesti sconfitti dal dischetto da Monza e Panathinaikos. La nuova Lazio non si è vista. Mancavano gli uomini-chiave: squadra imballata e senza idee".

L'articolo prosegue: Transfert e problemi muscolari impediscono ad Eriksson di conoscere la nuova Lazio che perde due partite ai rigori. De la Peña, Couto e Stankovic senza i visti per giocare, Conceicao e Salas alle prese con acciacchi di diversa natura, come pure Pancaro, Rambaudi e Lopez. Mihajlovic ancora con le tossine delle vacanze nelle gambe. E così, degli ultimi arrivati, gioca solo il giovane e promettente Lombardi. Delusi anche i mille tifosi accorsi a sfidare il temporale di Trento nella speranza di vedere all'opera i grandi nomi voluti da Cragnotti nella formazione biancoceleste edizione 1998-99. Ad Eriksson non resta quindi che provare qualche giovane interessante e soluzioni tattiche inedite come la difesa a 3 schierata nella prima partita contro il Monza: Negro a destra, Favalli al centro con Lombardi a sinistra ed il centrocampo a 5 con Mancini nelle vesti di rifinitore. Una Lazio stanca ed imballata per i carichi di lavoro sopportati al mattino, fatica contro la vivace formazione brianzola che costruisce i pericoli maggiori approfittando dei troppi varchi lasciati dallo schieramento inedito nel reparto arretrato. Senza il mastino Nesta la difesa a 3 appare, al momento, un azzardo tattico. Bravo Ballotta in un paio di situazioni ad evitare il gol. Finisce 0-0 ma la sfida ai rigori è vinta dal Monza che non fallisce un colpo, mentre nella Lazio Marcolin sbaglia il tiro d'apertura. A segno, invece, Iannuzzi, Favalli, Nedved e Mancini.

Nel secondo incontro, sempre di 45 minuti, contro i greci del Panatinaikos, Eriksson ritorna al vecchio e più collaudato modulo tattico del 4-4-2 con Mancini e Boksic (poi Aquino) di punta. Squadra più corta e compatta con Marchegiani quasi del tutto inoperoso alle spalle di una difesa sicuramente più coperta e ben orchestrata da Favalli, tornato a giocare centrale come ai tempi delle giovanili. Vantaggio su rigore dei greci e pareggio, dopo appena due minuti, di Mancini, lesto e furbo nell'approfittare di un errore del suo marcatore. Gara senza squilli e piuttosto monotona che si trascina stancamente alla fine senza che la Lazio riesca a regalare momenti di buon calcio. Per esprimere dei veri giudizi bisognerà aspettare i nuovi acquisti e qualche giorno in più di lavoro. Purtroppo pesano nelle gambe i duri allenamenti di questi giorni. L'uno a uno porta alla seconda sfida ai rigori che la Lazio perde ancora perché dei 5 rigoristi fa centro solo Baronio. Il torneo sarà poi vinto, sempre ai rigori, per 4-3 dal Monza (0-0 il risultato del campo).

Poche le indicazioni per Eriksson che chiedeva qualcosa in più a questo triangolare. «Troppi assenti importanti, difficile dare una valutazione a questo primo vero test. Di sicuro la squadra deve giocare meglio, molto meglio. Sul piano tattico abbiamo fatto bene nel secondo incontro quando ci siamo schierati con la difesa a 4, vedremo in avanti quale sarà la soluzione più affidabile». Non è una bocciatura per il modulo a 3 difensori, ma sicuramente Eriksson nutre molte perplessità. Mancini alla Zidane oppure attaccante? Eriksson vuole soprattutto l'equilibrio della squadra. «E' fin troppo chiaro che per avere in campo contemporaneamente Mancini, Boksic e Salas, l'ex doriano dovrà giocare più indietro». Da una parte Mancini che preferirebbe giocare da attaccante, dall'altra la stuzzicante idea di vedere una formazione votata all'offensiva. E siccome c'è da trovare un posto anche a De la Peña, l'allenatore dovrà sacrificare qualcuno dei grandi nomi. Venerdì e sabato la Lazio sarà impegnata nel quadrangolare di Dublino e saranno test ben più attendibili.