Martedì 31 maggio 1994 - Roma stadio Olimpico - Lazio-Juventus 3-3 (6-7 d.c.r.)

Da LazioWiki.

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31 maggio 1994 - Amichevole - Trofeo Giorgio Calleri - Finale 3° e 4° posto


LAZIO: Orsi, Corino (46' Bergodi), Favalli, Nesta, Luzardi (62' Sclosa), Cravero, Negro, Bacci, Saurini, Di Matteo, Nappi (46' Florijancic). A disp. Torchia. All. Oddi.

JUVENTUS: Peruzzi, Baldini, Torricelli, Moro (46' Del Nevo), Carrera (85' Camani), Notari, Di Livio, Galia, Vialli, Marocchi (60' Del Piero), Ravanelli. A disp. Marchioro, Ricca, Bonadio, Giannascoli. All. Pezzotti.

Arbitro: sig. Braschi di Prato.

Marcatori 1' Notari (aut), 12' Cravero (rig), 24' Ravanelli (rig), 46' Di Matteo, 78' Ravanelli, 79' Vialli.

Sequenza dei rigori: Cravero rete, Del Nevo rete, Sclosa rete, Di Livio palo, Favalli parato, Ravanelli rete, Bacci rete, Vialli parato, Negro parato, Del Piero rete, Bergodi parato, Notari rete.

Note: giornata calda, terreno in buone condizioni. Calci d'angolo: 11-6. Il Trofeo Giorgio Calleri viene vinto dalla Roma. Classifica finale: Roma punti 6, Juventus punti 4, Lazio e Torino punti 1.

Spettatori: 1.000 circa.


Il biglietto della gara
La breve cronaca sulla gara pubblicata sulla Gazzetta dello Sport
Dal "Corriere dello Sport" la cronaca della gara

► Il Corriere dello Sport titola: "La Juve punisce una Lazio sprecona, dischetto amaro per Negro e Bergodi. Rimonta di Ravanelli-Vialli poi i rigori".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Si è avuta la sensazione - almeno all'inizio - che Lazio e Juventus riproponessero la stessa partita di campionato del 17 aprile scorso, terminata 6-1 per gli uomini di Trapattoni ma a parti invertite: i bianconeri hanno iniziato sotto tono, facendosi travolgere in ogni parte del campo. Dopo un minuto, Notari ha ingannato Peruzzi con una deviazione maldestra nel tentativo di rinviare un traversone di Favalli e dopo dodici Torricelli - Con la collaborazione del suo portiere - ha steso Saurini che si era liberato davanti alla porta; realizzato il rigore da Cravero, la Juve si è trovata sotto di due gol, esattamente come era capitato alla Lazio nella penultima trasferta di campionato. Ma il caldo afoso che opprimeva l'Olimpico ha immediatamente consigliato alla squadra di Oddi - che hai chiuso ieri sera la sua breve esperienza di vice Zoff - di rallentare il ritmo e di consentire alla Juve (seguita con attenzione da Lippi - e da Moggi - in tribuna) di recuperare terreno. Il fallo in area di Corino su Vialli (minuto 24') è stato tanto ingenuo quanto inutile: la realizzazione di Ravanelli ha riaperto un incontro per pochi intimi (gli spettatori pagati non erano più di mille). Sia la Juve che la Lazio si sono presentate a ranghi ridotti, ma i problemi più gravi li ha dovuti sopportare Oddi: recuperati undici giocatori da mandare in campo, ha rimediato con la conferma dei prestiti di Torchia (Lecce), Nappi (Genoa) e Florijancic (Cremonese) anche gli uomini per arrivare a quindici disponibili. Nella ripresa Di Matteo, con un splendido gol di testa, ha cercato di chiudere la partita: due gol di vantaggio, invece, non sono bastati alla Lazio per onorare il ricordo di Giorgio Calleri. Tra il minuto 33' e il minuto 34' Ravanelli ha superato Orsi di testa e poi ha servito (grazie alla gentile concessione di Favalli la palla del pareggio a Vialli. Ai rigori gli errori di Negro e Bergodi sono stati fatali: Notari non ha perdonato Orsi.


Il Messaggero così racconta la partita:

La partita. In vantaggio di due gol, la Lazio si lascia raggiungere e poi si fa battere ai rigori. Sette a sei il conto finale. Favalli, Negro e Bergodi hanno fallito dal dischetto. Li hanno imitati Vialli e Di Livio. E così la squadra biancazzurra è finita in coda al quadrangolare "Giorgio Calleri" con un solo punto. Nel deserto dell'Olimpico (appena un migliaio di spettatori) il fantasma della vecchia Lazio. Quella che partiva al galoppo, andava a segno e, poi, rischiava la sconfitta. E anche questa volta è finita tra i fischi, compresi quelli dei tifosi giallorossi che aspettavano la Roma e il Torino. Spinta da un Di Matteo caparbio e lucidissimo e favorita da un'autorete di Notari proprio in apertura, la squadra biancazzurra ha messo la Juve all'angolo riuscendo a raddoppiare nel giro di dodici minuti con Cravero su rigore. Dopo il rigore di Ravanelli, sembrava fatta quando Di Matteo ha accentuato le distanze sfruttando un bel cross di Favalli. Ma la Juve si è scossa e la difesa biancazzurra ha sbandato paurosamente. In un solo minuto, prima Ravanelli e poi Vialli hanno distrutto quel poco di buono che era riuscita a fare la Lazio in ottanta minuti di gioco.


► Dalla Gazzetta dello Sport:

Juve sprecona vince ai rigori.

Afa micidiale, Olimpico deserto, voglia di giocare inesistente. Con queste premesse, definire "amichevole" Lazio-Juventus è riduttivo. Diciamo che è una partita "affettuosa", specie da parte bianconera, dato che la Juventus sembra in vena di vistosi regali. Basti ricordare che dopo appena due minuti Notari interviene in modo sgraziato su un cross di Favalli e spedisce alle spalle di Peruzzi. E che Torricelli non è da meno (quasi...) arpionando Saurini in area e causando così un rigore che Cravero sfrutta a dovere (13'). Si riapre la partita al 24', quando Ravanelli trasforma un rigore assegnato per fallo di Corino su Vialli. Ripresa a ritmi balneari. Da segnalare soltanto i gol. Di Matteo, al secondo minuto, sembra chiudere la partita, portando la Lazio sul 3-1 con una potente zuccata. Ma nel finale rispunta l'orgoglio Juve. Prima Vialli centra da trenta metri l'incrocio dei pali, poi Ravanelli inzucca in gol su corner di Del Piero (33') e infine Vialli (35') riporta il risultato in parità. Rigori e vittoria della Juventus grazie soprattutto a Peruzzi che sventa alla grande ben tre calci di rigore su sei.


La Stampa titola: "Juve gran rimonta e vittoria ai rigore. Lazio fermata dalle parate di Peruzzi. Il Memorial Calleri va alla Roma".

Prosegue il quotidiano torinese: Mamma mia che scorpacciata! Vince la Juventus 7-6. E offre il replay del derby di sabato scorso contro il Torino in questa seconda serata del Memorial Calleri. Altro giro, dunque, altra girandola di rigori. I tempi regolamentari terminano 3-3, poi nei penalty sono più bravi i bianconeri, nonostante il palo di Di Livio e la conclusione fiacca di Vialli parata da Orsi. Ma baby Del Nevo, Ravanelli, Del Piero e Notari non fanno cilecca e la serata finisce in gloria soprattutto grazie a Peruzzi: effettua 3 ottimi interventi nei tempi regolamentari e si supera nella "coda" dal dischetto, intercettando i tiri di Favalli, Negro e Bergodi. La serata è stupenda, il caldo è estivo, gli spalti vuoti. Un migliaio di persone mortificano la cornice. Lazio e Juve denunciano assenze molto importanti. Ciò nonostante, le squadre danno ciò che possono. E' consentono ai tecnici di dare una più approfondita sbirciata ai rincalzi e ai giovani a loro disposizione. La partita è un fuoco d'artificio, dopo un quarto d'ora la Lazio è in vantaggio di due gol, il primo a causa di una deviazione "magistrale" di Notari alle spalle di Peruzzi (3'), il secondo su rigore provocato da Torricelli su Saurini: batte Cravero con sicurezza (13'). La Lazio tiene in mano il gioco, soprattutto con Di Matteo, che detta schemi a testa alta e con misurata maturità. Vialli e Ravanelli hanno però tanta voglia addosso, come due bambini che giocano in cortile. Il primo si procura il penalty andando via a Corino e venendone atterrato, il secondo trasforma l'opportunità (24'). Nel secondo tempo, un colpo di testa vincente di Di Matteo sembra risolvere la vertenza (47'), però Vialli coolpisce la traversa (65') e dà la carica ai bianconeri, che prima sfondano con un bello stacco di testa di Ravanelli (78'), servito sontuosamente dal bravissimo Penna Bianca. All'89' c'è un palo di Sclosa. E si va all'epilogo elettrizzante dei rigori.