Mercoledì 16 agosto 1967 - L'Aquila, stadio Comunale - L'Aquila-Lazio 0-0

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Stagione

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16 agosto 1967 - Amichevole pre-campionato 1967/68

L'AQUILA: (1° tempo): Tosi, Bettini, Grigoletti, Fontana, Tomassoni, Gola, Dolcetto, Gaddi, Rigo, Di Maggio, Picella.

(2° tempo): Petrilli, Fracassi, Grigoletti, Mondazzi, Tomassoni, Gola, Dolcetto, Gaddi, Rigo, Scarano, Picella. All. Brach.

LAZIO: (1° tempo): Cei, Zanetti, Adorni, Ronzon, Pagni, Marchesi, Fava, Cucchi, Morrone, Gioia, Fortunato.

(2° tempo): Di Vincenzo, Adorni, Castelletti, Ronzon, Paparelli, Marchetti, Bellisari, Governato, Sassaroli, Dolso, Proietti. All. Gei.

Arbitro: sig. Fuschi.

Note: pomeriggio di sole rinfrescato da un venticello leggero; terreno in pessime condizioni. Larga rappresentanza di tifosi laziali, sulle tribune sventolavano gli striscioni dei circoli biancazzurri di Palombara Sabina e di Trione. Leggeri infortuni a Bettini, scontratosi con Fortunato, e a Fontana nel primo tempo, mentre nel secondo tempo stiramento inguinale per Gola; assenti Bagatti e Carosi.

Spettatori: 5.000 circa.

Il Corriere dello Sport titola: Lazio a bocca asciutta nella «prima» dell’Aquila 0-0. Bagatti menisco. Biancazzurri frenati dal pessimo campo. Ed Ezio Luzzi scrive: Il dottor Ziaco purtroppo ha confermato che Bagatti dovrà essere operato in quanto ha una lacerazione ai legamenti collaterali con risentimento meniscale del ginocchio destro, purtroppo si è infortunato in allenamento proprio nello stesso punto in cui si era infortunato nella gara contro il Brescia, questo gli comporterà almeno tre mesi di fermo. È stata la tipica partita di inizio stagione, gioco frammentario e lingua penzoloni da parte di atleti ancora alla ricerca della condizione, risultato squallido e pochissime indicazioni per i due allenatori, infatti entrambe le squadre si sono mostrate sullo stesso piano, e anche se i rossoblu hanno combattuto con più foga lo spettacolo è risultato poco apprezzabile. Al termine Gei ha scherzosamente commentato: «Abbiamo preso un punto in trasferta, in queste partite non è il risultato che conta, ma è essenziale che i ragazzi non si siano fatti male perché su quel campo c’era proprio da temere». Tutti i giocatori si sono lamentati delle condizioni del terreno, infatti i laziali hanno badato più alle loro gambe che al gioco, nonostante ciò la Lazio ha più volte sfiorato il gol. Tomassoni ha sventato proprio sulla linea di porta un tiro di Gioia. Al termine gli abruzzesi hanno esultato perché la loro squadra di serie C è riuscita a fermare la Lazio, che secondo le previsioni generali è destinata a comandare la cadetteria. Fava, il sostituto di Bagatti, ha deluso, molto meglio invece Marchesi, il sostituto di Carosi lasciato a riposo precauzionale; in ombra anche Fortunato che si è reso protagonista di qualche sgroppata e di qualche tiro senza esito. Nel complesso manca l’amalgama tra centrocampisti e punte; qualche nota positiva l’ha fornita la difesa: Ronzon come libero si è dimostrato un autentico pilastro ed intorno a lui hanno tutti ruotato opportunamente, i terzini Adorni e Zanetti si sono dimostrati discretamente in palla, i portieri Cei e Di Vincenzo sono apparsi sicuri e tempestivi, anche se sono stati impegnati pochissimo. La formazione schierata nella ripresa è sembrata più brillante e Governato ha orchestrato a centrocampo con abilità e spigliatezza; apprezzati i virtuosismi di Dolso ed i giovani Marchetti, Paparelli e Proietti sono saliti presto alla ribalta, ma devono ancora calibrare la mira. I rossoblu aquilani hanno mostrato un’egregia retroguardia che non ha avuto difficoltà a controllare le offensive biancazzurre, ma l’attacco è risultato alquanto sfasato: il centravanti Rigo, neo acquisto, ha messo in mostra qualche numero discreto, molto bene il mediano Fontana, poco convincente l’interno Di Maggio, ma i rossoblu sono apparsi in buone efficienza di fiato, merito dell’allenatore Brach. La prima azione pericolosa era della Lazio, al 19’: su traversone di Fortunato, Gioia scattava verso Tosi, ma il portiere usciva a valanga, i due finivano entrambi a terra, ma la palla sarebbe finita in fondo alla rete se Tomassoni non fosse riuscito a respingerla proprio sulla linea di porta; al 22’ sull’altro fronte per un fallo di Adorni su Gola, calcio di punizione dal limite battuto da Gatti e bloccato da Cei; alla mezz’ora Gei provava ad invertire le due ali, mentre Branch scambiava Di Maggio con Picella; al 35’ Fortunato concludeva troppo debolmente un tiro di punizione ed al 44’ Di Maggio, ben lanciato da Gola, tirava nell’angolino alto, ma Cei volava fin lassù e respingeva. Nella ripresa della Lazio restavano in campo solo Adorni e Ronzon, mentre l’Aquila cambiava solo quattro elementi, al 50’ Picella batteva un calcio d’angolo ed il colpo di testa di Rigo sfiorava il palo; al 55’ un intervento volante di Di Vincenzo sventava una punizione ottimamente tagliata da Fracassi; i virtuosismi di Dolso scatenavano gli applausi del pubblico, ma il gioco orchestrato da Governato veniva fuori alla distanza ed il portiere Petrilli se la cavava a volte anche con una certa dose di fortuna; al 68’ un tiro di Sassaroli finiva alle stelle; al 75’ splendido scambio Sassaroli-Governato, ma il «professore» arrivava al tiro con un attimo di ritardo e Petrilli lo precedeva, seguiva un tiro di Marchetti a lato. Nei minuti finali arrembaggio della Lazio, Di Vincenzo decisamente inoperoso, ma il risultato non subiva variazioni.