Mercoledì 1 ottobre 2014 - Verona, Stadio Bentegodi - Chievoverona-Lazio 0-1

Da LazioWiki.

Stagione

1 ottobre 2014 - Supercoppa italiana Primavera - inizio ore 20.30

CHIEVO VERONA: Sorcan, L. Bertoldi, M. Bertoldi, Posarelli, Crociati (46' Bandini), Damian, Favre (70' Carraro), Bianchi, Yamga, Ghirardi, De Paoli (61' Gallo). A disposizione: Bertasini, Sbampato, Rossi, Pasotti, Zamboni, Mansi, Vincenzi, Stanghellini, Maccari. Allenatore: D'Anna.

LAZIO: Guerrieri, Pollace, Mattia, Silvagni, Seck, Murgia, Borecki (75' Germoni), Verkaj (70' Condemi), Oikonomidis, Tounkara, Palombi (92' Rossi). A disposizione: De Angelis, Dovidio, Antonucci, Manoni, Rokavec, Collarino, Capuano, Cotticelli, Quaglia. Allenatore: S. Inzaghi.

Arbitro: sig. Serra (Torino) - Assitenti Sigg. Raspolini e Cecconi - Quarto uomo Sig. Colosimo.

Marcatori: 17' Oikonomidis.

Note: ammonito al 77' Palombi, al 79' L. Bertoldi, all'81' Gallo, all'86' Murgia. Angoli 9-6. Recuperi: 0' p.t. e 3' s.t.

Spettatori: 1.000 circa.

La gioia di Christoforos Oikonomidis dopo la marcatura
Foto LaPresse
Alessandro Murgia
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Il tiburtino Simone Palombi
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Mamadou Tounkara
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Michal Borecki e, sullo sfondo, Simone Mattia
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Il tedesco-albanese Clay Verkaj
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Esultanza biancoceleste
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I festeggiamenti a fine gara
La gioia di Oikonomidis
Tounkara in posa con la Supercoppa

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, gol dall'altro mondo. Supercoppa a Inzaghi jr. L'australiano Oikonomidis regala il trofeo ai biancocelesti. Chievo k.o. in casa".

Continua la "rosea": Si riparte con un titolo. Tanto per lanciare un messaggio al campionato: tutti dovranno fare i conti con la Lazio. Simone Inzaghi centra il suo secondo trofeo da allenatore Primavera, portando per la prima volta a Formello la Supercoppa di categoria. E' il giusto premio a un biennio fantastico in casa biancoceleste, iniziato con lo scudetto 2013 sotto la guida di Alberto Bollini – dopo la finale persa l'anno prima contro l'Inter – proseguito con la vittoria della Coppa Italia della passata stagione, arrivata prima della delusione per uno scudetto bucato a Rimini anche a causa dei tanti infortuni. Ma la grande vittoria del vivaio biancoceleste sta nei giocatori che in questi due anni si sono messi in luce tra i professionisti, come Keita, Cataldi, Crecco, Lombardi. Il nuovo biennio sarà più duro, ma saprà regalare altre soddisfazioni. La prima è arrivata ieri sera, firmata dall'attaccante australiano di origini greche Oikonomidis (gol partita) ma soprattutto da Tounkara, autore dell'assist e di tante ottime accelerazioni. Il gemello di Keita che in estate è stato il miglior marcatore del precampionato di Stefano Pioli con la prima squadra, ieri ha rispettato lo spartito e ha fatto la differenza, permettendo alla Lazio di aggiungere un trofeo in bacheca. Continuando di questo passo sarà più facile l'amico in pianta stabile tra i grandi. Il Chievo di D'Anna merita comunque un applauso: sempre in partita, ha cercato con testa e cuore fino all'ultimo di riacciuffare la gara. Dei campioni d'Italia di giugno, in campo c'era solo Yamga. La crescita del resto del gruppo sarà necessaria per restare ad alti livelli.


Il Corriere dello Sport titola: "Lazio, anche la Supercoppa! La Primavera di Inzaghi piega il Chievo al Bentegodi: un altro trofeo dopo la Coppa Italia. Continua a vincere la Primavera della Lazio. Dopo gli straordinari successi di Bollini ora si prosegue con Inzaghi in panchina".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Doppietta di Simone Inzaghi. Da allenatore della Lazio, da pregiato condottiero della Primavera che nel giro di una manciata di mesi ha guidato a due importanti successi, Coppa Italia e Supercoppa Primavera. Anche se ieri sera al "Bentegodi", contro il Chievo campione d'Italia, i baby biancocelesti hanno rischiato di gettare al vento un successo legittimo nel finale di una gara che li aveva visti sempre padroni del campo. Guerrieri ci ha messo un paio di pezze così come Pollace. Simone Inzaghi ha sofferto e si è anche arrabbiato. Ma anche questo trofeo è in bacheca e non è poco. Il ciclo continua, quindi, nel segno di un vivaio sempre più prolifico e prezioso. Quello dell'allenatore c'è, ormai non ci sono più dubbi. Simone Inzaghi ha letto subito molto bene la partita creando Palombi "falso nueve" per dare più forza sulle corse esterne con Tounkara (a destra) e Oikonomidis sulla fascia opposta. D'Anna ha voluto affrontare in maniera speculare il suo avversario ostendtando un 4-3-3 che, però, nell'uno contro uno ha manifestato qualche oggettiva difficoltà. La Lazio ha dimostrato di essere dotata di maggior peso (nel verso senso della parola...) e più personalità. Per essere una squadra completamente ricostruita rispetto al recente passato, quella allenata da "Inzaghino" è già a buon punto del suo percorso di crescita. Pur leggermente in ritardo in questo avvio di campionato, la Lazio ha subito fatto vedere di quale tempra è in possesso già al primo appuntamento importante dove era fondamentale vincere.

Tounkara e Oikonomidis, quindi, hanno riconfermato di essere una coppia perfetta. Con Palombi inserito in uno schema offensivo dove l'imprevedibilità ma anche la determinazione contaminano qualsiasi azione alla ricerce del gol. D'Anna ha cercato fin da subito il filo conduttore di una partita difficile. Che si è irrimediabilmente complicata al 17' quando l'azione innescata da Murgia, alimentata da Tounkara, rifinita da Palombi e conclusa da Oikonomidis (lasciato troppo solo da Crociati) ha prodotto il gol che ha messo il Chievo nelle scomoda condizione di dover inseguire il risultato. L'andamento della partita non si è ma discostato da un andamento abbastanza preciso e deciso. La Lazio ogni qualvolta decideva di partire avendo come meta l'area avversaria non incontrava grosse difficoltà. Nella ripresa questa facilità si accentuava con D'Anna che fin dal 1' st decideva di lasciare negli spogliatoi il colpevole (sul gol...) Crociati per Bandini. Ma il tecnico veneto ha trovato (16' st) la mossa giusta con il cambio de Paoli-Gallo. Il quale ha notevolmente ravvivato la fase offensiva dei padroni di casa. E nel finale proprio Gallo, in almeno due occasioni, ha messo i brividi a Guerrieri con la Lazio che ha chiuso la partita in affanno.


Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Doppia coppia. Due coppe, una di queste addirittura...Super. In pochi mesi Simone Inzaghi ha saputo giocare alla perfezione le sue carte. Raccogliendo un'eredità pesante, pesantissima come la Lazio campione d'Italia di Bollini. Vincendo prima la Coppa Italia con una squadra che adesso non esiste più. Pollace e Murgia sono gli unici superstiti e non è un caso che siano stati fra i migliori in campo. Simone ieri sera era raggiante. La bulimia di vittorie e di gol che ha accompagnato la sua carriera di attaccante non l’ha certo abbandonato. Anzi. I colori azzurri l’hanno esaltato ancora di più, facendolo diventare un vincente anche in panchina. Eppure nel finale la Lazio ieri sera ha rischiato di rovinare tutto. «Sì, è vero – ha ammesso il tecnico biancoceleste – su una palla in uscita abbiamo sbagliato ma Pollace e Guerrieri si sono opposti alla grande. La nostra, comunque, è stata una vittoria meritata anche se il Chievo ha dimostrato di essere un’ottima squadra e di avere grandi giocatori come Yamga e Ghirardi». Qual è il segreto di questa Lazio? «Siamo compatti, uniti, assolutamente disponibili. Come Silvagni che, pur essendo di ruolo naturale un centrocampista, da due mesi a questa parte si è adattato a giocare da centrale difensivo». Nella bacheca laziale mancava la Supercoppa Primavera. «Sono contentissimo di entrare nella storia con questa società – ha detto Simone – perché la Coppa Italia mancava da 30 anni e già nella passata edizione eravamo andati vicino al successo nella Supercoppa Primavera».

Adesso Inzaghi e i suoi giocatori si potranno concentrare sul campionato dove la partenza non è stata delle migliori anche se la situazione può e deve solo migliorare in tempi brevi. «Certo, puntavamo su questa serata qui a Verona – ha spiegato l’allenatore – perché la Supercoppa era l’obiettivo di quest’anno. Ci tenevamo tanto, era un traguardo dichiarato» Si riparte da questo trionfo, quindi? «No, si finisce con questo trofeo a chiusura di un ciclo dove vanno ricordati i giocatori che ci hanno consentito, conquistando la Coppa Italia, di poter affrontare e vincerne un altro». Simone Inzaghi, da vero bomber di razza quale è sempre stato, ha un solo rimpianto qui a Verona. «Siamo stati bravi. Siamo stati compatti, abbiamo sofferto come giusto che sia – ha ripetuto – ma potevamo e dovevamo fare anche il secondo gol per stare più tranquilli». Le prospettive, comunque, sono ottime: «Siamo un bel gruppo, un gruppo nuovo che si sta formando. Vogliamo arrivare lontano. Siamo entrati nella storia della Lazio. Ora ci riposiamo, poi lavoreremo in vista della ripresa del campionato a Crotone». Per Gianluca Pollace si può parlare meritatamente di «triplete». Il difensore, infatti, ha ottenuto ieri sera il terzo successo della sua carriera di Primavera, dopo lo Scudetto 2013 e la Coppa Italia 2014. Pollace è stato fra i migliori, salvando in almeno due occasioni la porta difesa da Guerrieri. «Abbiamo disputato un’ottima gara, l’abbiamo costruita durante la settimana – ha spiegato -. Abbiamo dato tutto, siamo entrati nella storia, sono strafelice. Venivamo da due sconfitte. Ma abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo».



La formazione iniziale: Silvagni, Guerrieri, Tounkara, Borecki, Murgia, Mattia; Palombi, Seck, Oikonomidis, Verkay, Pollace