Mercoledì 22 Settembre 1993, Tallinn, stadio Kadriorg, Estonia-Italia 0-3

Da LazioWiki.

Qualificazioni Mondiali - Gruppo 1, 8ª partita Tallinn, mercoledì 22 settembre 1993

ESTONIA: Poom, Kallaste R., Bragin (65' Olumets), Prins, Aloen, Kallaste T., Borisov, Kristal, Reim, Hepner, Klavan (88' Ratnikov). In panchina: Vanakesa, Linnumae, Veensalu. Allenatore: U.Piir.

ITALIA: Pagliuca, Benarrivo, Fortunato, Albertini, Costacurta, Baresi F., Lombardo (46' Mancini), Manicone, Casiraghi [11], Baggio R., Eranio. In panchina: Marchegiani, Carnasciali, Vierchowod, Ganz. Allenatore: Sacchi.

ARBITRO: Damgaard (Danimarca).

MARCATORI: 19' Baggio R. (rig), 59' Mancini, 74' Baggio R.

Note: nessun ammonito.

Spettatori: 5.350

Non sarebbe bastata questa Italia, neppure per l'Estonia. Ma è bastato lui, Roberto Baggio, che ha aperto e chiuso la partita con un rigore e un tiro all'imbocco dell'area. Di gol ne servivano almeno 6 e ne sono venuti solo la metà. Il secondo l'ha realizzato Roberto Mancini, un quarto d'ora dopo aver rilevato un disastroso Lombardo e aver contribuito a raddrizzare un'Italia sbilenca (Eranio da sinistra, dove non centra, è tornato a destra). Ma è stato Baggio l'uomo che ha provveduto. I gol, non solo i gol. Almeno tre assist hanno messo un compagno solo davanti alla porta quando non si può, non si deve sbagliare. Invece, oltre alla scarsa omogeneità di compagine nel primo tempo, ci sono stati anche gli errori a completare una collana di contrattempi, angheria, sfortune assortite. L'ultima è che Sacchi deve rinunciare anche a Signori, come temeva dopo l'ultimo allenamento in Italia. Il c.t. lo sostituisce con Lombardo, inserendolo a destra, mentre Eranio viene dirottato a sinistra. La squadra, naturalmente, ne risente, soprattutto in fase conclusiva dove spesso viene chiamato a chiudere l'azione proprio Eranio, quasi sempre fuori misura. Anche l'occasione che dà lo striminzito vantaggio agli azzurri, al 19' del primo tempo, è una palla che il milanista ha sostanzialmente perso, allungandosela, dopo servizio fluorescente di Baggio. Solo che su Eranio commette un fallo vistosissimo Bragin quando ormai non serve più. Il rigore è giusto, batte Baggio che mette alla destra del portiere. Un'altra opportunità, del tutto simile, Eranio la rovina arrivando oltre il fondo del campo sempre su invenzione di Baggio, quando ormai sta per scadere il primo tempo. L'Italia ha difficoltà a battere a rete e infatti, gol a parte, l'unico tiro verso la porta (ma fuori) è di Casiraghi al 37', dopo ottimo stop a seguire. Non si trovano pertugi, figurarsi gli spazi, nella metà campo avversaria, visto che gli estoni difendono con quattro uomini più il libero e altrettanti elementi votati al contenimento. L'Italia non si trova per questa ragione elementare e per l'altra, più profonda, che gli spazi la squadra non li riesce a creare con la velocità e il movimento senza palla. In questo, i meno affiatati sembrano Eranio e Fortunato a sinistra, colpa dell'assortimento un po' casuale. La fascia destra, invece, è del tutto ignorata: mancano, quindi, le progressioni di Lombardo, mentre sono episodiche quelle di Benarrivo. Non bene anche i due centrali di centrocampo: Albertini sbaglia troppo, Manicone non recupera abbastanza palloni. Anzi, uno al 28', lo regala a Reim che, appena dentro l'area, tira in diagonale. Pagliuca è svelto a opporsi sul primo palo. L'Estonia esce ogni tanto dal guscio e al 30' un tiro cross di Kristal chiama Pagliuca a distendersi in tuffo. A proposito di tuffo, Risto Kallaste apre la ripresa con una delle sue rimesse con capriola. Sacchi, invece, cambia: fuori Lombardo, dentro Mancini che va a sinistra, Eranio torna a destra, com'è naturale. E al 2' ci sarebbe un'altra occasione proprio per Eranio, sempre su suggerimento di Baggio: stavolta il pallonetto è calibrato, ma esce di un niente. Il maggiore equilibrio dell'Italia si constata al 15', quando il raddoppio non arriva certo casuale. Il merito dell'iniziativa di Benarrivo che sradica palla sulla trequarti destra, l'affida subito a Baggio, il quale finalizza per Mancini a sinistra: il gol è di collo destro dal centro dell'area. E' a questo punto che inizia un'altra partita, naturalmente giocata da un' ltra Italia: fuori al 18' una plastica deviazione di Casiraghi, fuori al 24' una splendida combinazione Mancini-Baggio-Mancini. Dentro, invece, al 29' il tiro di Baggio dal limite su respinta corta della difesa (l'iniziativa era di Mancini). C'è Casiraghi che si batte con la sua consueta forza taurina, prende e dà (qualche volta dà soltanto), ma il suo secondo tempo regala un corpo all'Italia. Che chiude la partita come avrebbe dovuto cominciare, cioè in attacco: c'è un rigore netto su Roberto Baggio (che l'arbitro non fischia), una "svista" grave di Mancini che non serve lo juventino mentre è solo in mezzo all'area. Dell'Estonia nessuna notizia, tranne un palo, ma colpito in fuorigioco rilevato dal danese Damgaard. Questo avviene ad inizio di ripresa ma quasi non c'entra. Con un po' di attenzione, magari con maggiore applicazione, il quarto gol dell'Italia sarebbe potuto venire. Lo cercano nell'ultimo quarto d'ora un po' tutti, ma Baggio su tutti, ovviamente. Non c'è più tempo, però, proprio ora che ci sarebbe la voglia.

Fonte: Corriere della Sera