Mercoledì 23 settembre 1970 - Londra, stadio Highbury - Arsenal-Lazio 2-0

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23 settembre 1970 - 1654 - Coppa delle Fiere 1970/71 - Trentaduesimi di finale - Gara di ritorno - calcio d'inizio ore 19.30

ARSENAL: Wilson, Rice, McNab, Kelly, McLintock, Roberts, Armstrong, Storey, Radford, Kennedy, Graham (87' Nelson). A disp. Barnett, Woodword, Marinello, Davies. All. Mee.

LAZIO: Sulfaro, Wilson, Facco, Governato, Polentes, Nanni (31' Legnaro), Massa, Mazzola (II), Chinaglia, Manservisi, Fortunato (46' Morrone). A disp. Di Vincenzo, Chinellato, Dolso. All. Lorenzo.

Arbitro: Glockner (Germania Est).

Marcatori: 11' Radford, 73' Armstrong.

Note: serata fresca. In tribuna Sir Stanley Rous, presidente della FIFA. Ammoniti: Governato, Massa, Facco.

Spettatori: 45.000.

"Il selvaggio Lorenzo stasera in prima linea", "L'Arsenal all'attacco della Coppa del fuoco" titolano due popolari quotidiani londinesi del mattino del 23 settembre. Come antica tradizione, la stampa britannica va giù dura contro il calcio italiano ma stavolta, la furibonda rissa in stile western, accaduta a Roma una settimana prima in via della Frezza durante la cena del postpartita che ha visto coinvolte le due squadre, accentua a dismisura il clima delle polemiche. L'Arsenal conferma la formazione dell'andata mentre Lorenzo sostituisce l'indisponibile Papadopulo con Polentes e consegna la maglia numero "11" a Fortunato al posto di Arrigo Dolso. Lazio che per il 2-2 casalingo è costretta a vincere o a pareggiare con 3 reti per via dei gol che in trasferta valgono il doppio. L'Arsenal si fa subito in avanti e sblocca già all'undicesimo il risultato. E' ancora Radford, autore delle due segnature all'Olimpico, a fare centro con un perentorio colpo di testa su cross del tornante Armstrong.

La Lazio è costretta ad inseguire, ma le azioni si snodano con poco ordine. Massa dalla bandierina colpisce la parte superiore della traversa, ma sono i "Gunners" a rendersi ancora pericolosi prima con Armstrong e poi con il solito Radford che Facco non riesce proprio a contenere. Lorenzo opera il primo cambio alla mezz'ora spedendo in campo Legnaro al posto di Nanni. I biancocelesti sono molto ordinati in difesa con un Wilson sempre all'altezza della situazione. Male invece l'attacco dove Chinaglia, ingabbiato dalla zona degli avversari, sembra non trovare gli spunti necessari. Sulfaro al 37' effettua una parata miracolosa su punizione dell'onnipresente Armstrong. In chiusura di tempo un bello spunto di Mazzola mette Chinaglia finalmente in azione, ma McLintock salva in spaccata.

Nella ripresa la musica sembra non cambiare e Sulfaro deve compiere un altro prodigio su un colpo di testa destinato alla confluenza dei pali. La Lazio cerca di distendersi e Morrone si rende pericoloso con una staffilata che impegna severamente Wilson. Ma è un fuoco di paglia perché il pallino del gioco torna presto in mano degli inglesi e per di più l'arbitro, quel Rudi Glockner che ha arbitrato la finale dell'Atzeca dei mondiali messicani, non aiuta, fischiando in modo fiscale e spesso irritante nei confronti dei biancocelesti. Al 28' i padroni di casa chiudono i conti con Armstrong che, su cross di Rice, si lancia a volo d'angelo e insacca di testa. La partita si spegne malgrado i tentativi romani di segnare almeno il gol della bandiera. Finisce così tra gli applausi del pubblico convenuto a Highbury. La Lazio esce comunque a testa alta dalla Coppa delle Fiere dove ha trovato subito un avversario troppo forte per le sue possibilità. "Nella pacificazione la Lazio si arrende" titola il Corriere dello Sport dell'indomani sottolineando come dirigenti e calciatori prima, durante e dopo il match, abbiano con una stretta di mano dimenticato i fattacci accaduti nel centro di Roma.