Mercoledì 23 settembre 1992 - Roma, Stadio Olimpico - Lazio Tottenham Hotspur 3-0

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23 settembre 1992 - Amichevole 1992/93 - Coppa delle Capitali - Gara d'andata (Gara di ritorno)

LAZIO: Di Sarno (61' Orsi), Corino (70' Bergodi), Fuser, Sclosa, Luzardi, Cravero (70' Soldà), Neri, Doll, Riedle (61' Madonna), Gascoigne (65' Bacci), Stroppa. A disp. Gregucci. All. Zoff.

TOTTENHAM: Walker, Tuttle (46' Nethercott), Edinburgh, Hendon, Cundy (46' Mabbutt), Ruddock (32' Fenwick), Sedgley (46' Watson), Barmby (77' Mahorn), Anderton, Sheringham (74' Hendry), Turner (46' Minton). A disp. Dearden. All. Livermore.

Arbitro: Fabricatore (Roma).

Marcatori: 10' Gascoigne, 58' Stroppa, 87' Neri.

Note: serata di pioggia, terreno scivoloso. Partita trasmessa in differita da Italia 1.

Spettatori: 23.650 per 450.000.000 di lire d'incasso.

Questa messinscena laziale sotto la pioggia è per Paul Gascoigne che dentro l'Olimpico, contro gli ex compagni del Tottenham, vuole dimostrare a se stesso e agli altri di poter incidere ancora nel grande calcio, dopo un calvario di 17 mesi. E appare in ogni caso appassionata la partecipazione dei tifosi biancazzurri a un evento cui si vorrebbero attribuire significati eccessivi, come se dal "test" dipendesse il futuro del club di Cragnotti, privo di un autentico leader dai tempi di Chinaglia. Riflettori puntati allora sull'idolo convalescente, che con la maglia numero 10 e in una formazione rattoppata intenderebbe già disperdere qualsiasi perplessità a proposito della propria efficienza fisica, rassicurando dodicimila innamorati trepidanti sugli spalti. Così, mentre il Tottenham privo dei suoi elementi migliori sceglie ritmi blandi, "Gazza" svaria, scatta, cerca subito il suo famoso cambio di marcia tra Hendon, Sedgley, Ruddock, cari amici decisi a non rovinargli il sospirato rientro. Tanto rispetto, impensabile in una partita vera, gli consente comunque di riprovare in dieci minuti l'ebbrezza del gol. Accade quando su suggerimento di Cravero, lo scattista Doll va via imprendibile sulla destra, toccando a rientrare per il sinistro comodo del festeggiato. Baci e abbracci, Paul che accenna a una smorfia, quasi intendesse trattenere un po' di inevitabile commozione sotto la tradizionale curva biancazzurra. Poi l'amichevole-intrattenimento diventa avara di sequenze che segnalino un "Gazza" vicino alla forma campionato. Bisognoso di pause, forse sovrappeso, ancorché assistito da Sclosa, Fuser, Neri, che quasi s'impongono di attenderne tempi e inserimenti, Gascoigne riappare al 16' e al 24' con due passaggi sbagliati. Quanto agli affondi, sull'erba bagnata che non lo tranquillizza, meglio sorvolare: lo bloccano all'ingresso dell'area alla mezzora; gli va un po' meglio al secondo tentativo (due avversari saltati in dribbling quale presupposto per prendere velocità) anche se poi, rinunciando a servire lo smarcato Riedle, cava fuori solo uno straccio di tiro. Così il check-up che lo riguarda deve solo tener conto di una ventina di facili appoggi a palla libera e di due sventagliate precise da una parte all'altra del campo. Proseguire? In panchina Zoff risulta imperturbabile. Ma è difficile dare un giudizio sul rientro, privo delle difficoltà che un centrocampista incontra sotto il profilo dei contrasti e degli anticipi. "Gazza", comunque, fa in tempo ad avviare l'azione del raddoppio, affidando a Doll il compito d'involarsi e di scaricare contro i pugni del portiere. Stroppa realizza sulla ribattuta. Ecco l'attimo spiacevole: al 66', fradicio di pioggia, "Gazza" viene sostituito da Bacci. Per noi è ingiudicabile. Lui esprime contentezza a modo suo, rovesciando scherzosamente un secchio d'acqua verso un gruppo di fotografi. Quanto alla partita, la Lazio rifila un altro gol, firmato Neri. Il tutto aspettando sempre Gascoigne.

Fonte: Corriere della Sera