Mercoledì 30 gennaio 2002 - Verona, stadio Marc'Antonio Bentegodi - Chievo-Lazio 3-1

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Stagione

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30 gennaio 2002 - 2986 - Campionato di Serie A 2001/02 - VI giornata

CHIEVO: Lupatelli, Moro, D'Angelo, D'Anna, Lanna, Eriberto (85' Lorenzi), Perrotta, Corini, Manfredini (46' Cossato), Corradi, Marazzina (79' Barone). A disposizione: Ambrosio, Legrottaglie, Franceschini, Beghetto. Allenatore: Delneri.

LAZIO: Peruzzi, Pancaro, Negro, Fernando Couto, Cesar, Castroman (74' Mendieta), Giannichedda, D.Baggio, Stankovic, Fiore (79' Inzaghi), C.Lopez. A disposizione: Marchegiani, Colonnese, Comazzi, Gottardi, Evacuo. Allenatore: Zaccheroni.

Arbitro: Sig. Collina (Viareggio).

Marcatori: 7' C.Lopez, 46' Marazzina, 78' Corini, 88' Corini (rig).

Note: si gioca finalmente la partita originariamente in programma il 7 ottobre 2001 e rinviata al 19 dicembre 2001 in seguito allo slittamento delle partite di Champions League (turno del 12 settembre) dovuto ai tragici eventi avvenuti l'11 settembre 2001. A causa dell'impraticabilità del campo per gelo, anche il rinvio del 19 dicembre 2001 non si è disputato. La partita è stata nuovamente rinviata e giocata effettivamente alla data odierna. Ammoniti: Negro, Cesar, Moro, Cossato. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.

Spettatori: totali 10.999.


L'azione della rete di Claudio Lopez
La rete di Claudio Lopez
Il pareggio di Marazzina
La prima rete di Corini
La seconda rete di Corini su calcio di rigore
Un'azione della gara

Prima notizia: la giustizia divina esiste, quella arbitrale no. Infatti il Chievo, dopo tutto quel che è successo domenica, con la Lazio ci rimetterebbe per la seconda volta in appena tre giorni (un gol di Lopez, in fuorigioco, subìto; un gol di Eriberto, regolare, annullato), se non ci pensasse Corini, due volte, la seconda grazie ad un rigore che non si può evitare di vedere. Risultato ribaltato (da 0-1 a 3-1), ma qualche dubbio esiste anche sul pareggio del Chievo: Perrotta è o meno dietro la linea della palla quando Corini gliela passa? La differenza è che mentre in questo caso si tratta di qualche decimetro, nel primo caso l'assistente Contini sbaglia di un metro abbondante. La seconda notizia è che Stefano Fiore, uno dei cinque grandi contestati fissi dalla curva laziale in casa e in trasferta, realizza cinque assist nei primi dieci minuti, tutti smarcanti, tutti per Lopez, altro giocatore che la curva biancazzurra non sopporta. Lopez fa gol al 7', colpisce il palo al 10', mentre al 9' mette fuori un pallonetto di un palmo, sempre ritrovandosi da solo davanti a Lupatelli (bravo quest'ultimo in un'uscita bassa e in un'altra di piede). Terza notizia: è stata una bella partita (cinque occasioni a due dopo appena un quarto d'ora, un secondo tempo impressionante del Chievo), ma la squadra di Delneri poteva subire tre reti all'inizio e finire all'angolo da dove difficilmente si sarebbe mossa. Decisivo il cambio tecnico (fuori Manfredini, dentro Cossato), la rettifica del modulo (da 4-4-2 a 4-3-3), l'avanzamento di Lanna. Quarta notizia: è stata una buona Lazio per mezz'ora, discreta per 15 minuti, inesistente nella ripresa. È franata la difesa perché messa sotto pressione (emblematico il rigore di Negro su Corradi), ma si è schiantata anche la paratia centrale del centrocampo. Calo fisico alla distanza. La quinta notizia è la solita notizia: i buh, prolungati e cupi, che hanno accompagnato ogni giocata di Manfredini ed Eriberto.

Provenivano dal settore riservato ai laziali. Siano tifosi, o solo razzisti, il problema resta intatto e irrisolto. Alla fine del primo tempo, il Chievo stava perdendo non solo perché applicava male il fuorigioco (cinque volte su sei, troppi errori), ma anche perché aveva problemi sulle fasce laterali (soprattutto dalla parte di Manfredini) e al centro della difesa. Male D'Anna e D'Angelo, non troppo bene gli esterni. Meglio, soprattutto Lanna, a sinistra, quando nel secondo tempo, si è praticamente allineato ai centrocampisti determinando la superiorità nella zona centrale. Quattro difensori per una sola punta (Lopez) erano troppi e anche discretamente sbandati. A irretirli, soprattutto la posizione di Fiore, trequartista di qualità, che ballava tra le due linee. Il Chievo non avrebbe mai vinto se non avesse travolto la Lazio sul piano del ritmo e della corsa, dell'aggressività e della freschezza. Un secondo tempo come solo il Chievo sa fare a dispetto di chi ne prevedeva il fiatone, la consunzione, il crollo: tre gol fatti, due annullati, un possesso palla sempre finalizzato all'azione offensiva. La Lazio non poteva che uscirne a pezzi, nonostante qualche contropiede che Lopez, forse, avrebbe potuto sfruttare meglio. L'ingresso di Mendieta ha peggiorato una situazione. Collina non ci è piaciuto (perché ammonire Cossato per simulazione? perché non punire un fallo da dietro di Giannichedda?), ma non ha inciso quanto il suo assistente Contini. Ma il risultato lo mette al riparo dall'ira del giusto.

Fonte: Corriere della Sera