Mercoledì 7 novembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Ipswich Town FC 4-2

Da LazioWiki.

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7 novembre 1973 - 1787. Coppa Uefa 1973/74 - Sedicesimi di finale - Ritorno

LAZIO: Pulici F., Facco, Martini L., Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico (79' Petrelli). A disp. Moriggi, Manservisi, Tripodi. All. Maestrelli.

IPSWICH TOWN: Best, Mills, Harper (42' Hammond), Morris, Hunter, Beattie, Hamilton, Viljoen, Woods (83' Johnson), Whymark, Miller. A disp. Sivell, Osborne, Lambert. All. Robson.

Arbitro: sig. Van der Kroft (Olanda).

Marcatori: 1' Garlaschelli, 26' Chinaglia, 70' Viljoen (rig), 83' Chinaglia (rig), 86' Chinaglia, 90' Johnson.

Note: serata fresca, terreno in perfette condizioni. Ammoniti Hunter e Wilson.

Spettatori: 45.000 circa.

Un articolo di giornale
Wilson prima della gara
Il biglietto della gara
La rete del 4-1 di Long John
La rete del 2-0 di Chinaglia
Le intemperanze del pubblico
Il fallo di mano sulla linea della porta inglese non visto dall'arbitro
Frustalupi e Re Cecconi all'uscita
Da El Mundo Deportivo

La brutta fama dell'Olimpico è approdata anche in campo internazionale. La partita di ritorno di Coppa Uefa fra la Lazio e gli inglesi dell'Ipswich, che per settanta minuti aveva costituito un entusiasmante spettacolo di gioco, si è conclusa con un'autentica battaglia. I giocatori britannici, mentre rientravano nel sottopassaggio sono stati investiti da un nutrito lancio di bottiglie e altri oggetti. L'episodio più grave è però avvenuto all'ingresso degli spogliatoi. Alcuni atleti biancoazzurri si sono lanciati come furie contro gli ospiti. Il portiere Best, colpito da un calcio, ha riportato la sospetta frattura della tibia. Dalle prime, sommarie ricostruzioni della vicenda, sembra che l'inglese sia stato colpito da Wilson e Petrelli. In precedenza già erano avvenuti sul campo altri episodi di violenza fra gli stessi giocatori e il pubblico che ha tentato a più riprese di invadere il campo. Il pronto intervento della polizia, che si è disposta in forze ai bordi della pista in tartan, ha evitato il peggio. La scintilla che ha provocato i disordini è scaturita dalla decisione dell'arbitro olandese Van Der Kroft il quale, al 65’ minuto di gioco, decideva di punire con un calcio di rigore un fallo in area di Oddi ai danni di Woods.

In effetti l'intervento del difensore biancoazzurro non era sembrato tanto grave, e nel clima acceso della contesa, con la Lazio tesa alla disperata rimonta dei 4 gol incassati nella gara di andata ad Ipswich. l'episodio ha fatto saltare i nervi al pubblico e ai giocatori laziali. Dopo che al 67' Vijoen aveva portato la sua squadra sul 2-1 con il tiro dal dischetto, è esplosa la violenza in campo e fuori. Cinque o sei persone sono riuscite a scavalcare la barriera in filo spinato e sono penetrati sul terreno di gioco fermati in tempo dagli agenti. L'arbitro si dirigeva verso il centro del campo per far riprendere la partita, e veniva minacciosamente attorniato dai giocatori laziali. Colpito dai pugni di Frustalupi e Chinaglia. Van Der Kroll è caduto a terra ma si è prontamente rialzato. La confusione era enorme. Si udivano i colpi sulle vetrate della curva sud che sono andate in frantumi. Il direttore di gara ha fatto proseguire la gara ma probabilmente l'ha considerata chiusa sul 2-1 a favore della Lazio. Non ha interrotto il gioco forse nel timore che gli incidenti assumessero dimensioni più gravi. Si è capito quando ha assegnato un calcio di rigore anche alla Lazio per un discutibile atterramento di Chinaglia in area di rigore inglese, e quando, all'87', ha consentito allo stesso centravanti di segnare quarta rete laziale in netto fuori gioco. I due episodi hanno contribuito a calmare momentaneamente la folla la quale, però, al termine della partita ha ripreso a slogare la sua rabbia. Gli incidenti sono proseguiti sempre più violenti fuori dello stadio. Un nutrito gruppo di persone sì è assiepato sulla collinetta che sovrasta il viale dei gladiatori indirizzando una nutrita sassaiola verso le forze di polizia. Gli agenti hanno risposto lanciando bombe lacrimogene. Ci sono stati diversi contusi tra la folla e fra le forze di polizia.

Tre feriti sono stati medicati negli spogliatoi. Si tratta di un cittadino inglese: Thomas Borrow di 28 anni, Massimo Vergari anch'egli di 28 anni e del ventisettenne Massimo Mondini. Anche tre agenti e un carabiniere sono rimasti feriti. Negli spogliatoi, presidiati da agenti e carabinieri, dopo l'assalto dei giocatori laziali sterrato nei confronti degli avversari, il clima appariva molto pesante. Gli inglesi si sono chiusi nella loro stanza rifiutandosi di aprire la porta ai giornalisti italiani. Sono usciti quando era quasi mezzanotte. Avevano i volti tirati. Best aveva la gamba bloccata da una fasciatura ed era sorretto dal medico e dal massaggiatore. Sembrava che nessuno volesse aprire bocca, quando improvvisamente l'allenatore Roby Robson è tornato indietro di scatto urlando. « Il nostro portiere è stato preso a calci — ha detto con voce agitata — io so chi è stato. Farò un rapporto dettagliato agli organi disciplinari europei. I giocatori italiani hanno aizzato il pubblico con il loro deplorevole comportamento. Dove erano i dirigenti della Lazio quando sono accaduti gli episodi di violenza ? Queste persone che sono alla guida di una società di calcio avrebbero dovuto intervenire. Fino a quando resteranno al loro posto la Lazio continuerà ad avere la brutta fama che si è creata in campo internazionale. Soltanto Chinaglia si è prodigato nel difendere i miei giocatori dagli assalti del pubblico e dei suoi compagni. Dobbiamo a lui se siamo riusciti ad evitare seri danni. Al termine della partita i laziali si sono esibiti in episodi che non esito a definire vergognosi. Non è stata una partita di calcio ma una battaglia indecorosa ». Negli spogliatoi era presente anche l'osservatore dell'Uefa. Sia lui che l'arbitro olandese non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. E' sicuro, però, che il rapporto sarà molto duro sul comportamento del pubblico e dei giocatori laziali. La società biancoazzurra rischia una grossa squalifica che le potrebbe precludere per un periodo di tempo la partecipazione alle gare di Coppa.

C'è inoltre un altro aspetto da considerare dopo quanto è accaduto all'Olimpico. La nostra Nazionale nella prossima settimana dovrà giocare proprio in Inghilterra esponendo ai rischi della reazione del pubblico e della stampa che stasera era rappresentata da un folto gruppo di giornalisti britannici. Della rappresentativa azzurra dovrebbero far parte anche Chinaglia, Wilson e Re Cecconi. Valcareggi, che era presente in tribuna, dovrà meditare adesso sull'opportunità di condurre in Gran Bretagna i tre laziali. E' stato un vero peccato che la bella partita disputata per 70 minuti da Lazio e Ipswich si sia conclusa in maniera così drammatica. La Lazio, fino al momento degli incidenti, aveva giocato una delle sue gare più belle. La vittoria per 4 reti a 2 non le consente di qualificarsi per il turno successivo ma senza gli episodi di violenza le sarebbe rimasta almeno la soddisfazione di essersi aggiudicata una prestigiosa vittoria. Forse l'arbitro ha commesso degli errori, specialmente quando non ha ravvisato il tallo di mano di Hunter che ha impedito alla palla di entrare in porta al 24' del primo tempo con la Lazio in vantaggio di una rete. Non si può però ulteriormente tollerare la reazione di un pubblico che troppo spesso smarrisce il senso delle dimensioni abbandonandosi ad atti di autentico teppismo che nulla hanno in comune con lo sport.

La indecorosa gazzarra scatenata ieri sera all'Olimpico dalla folla alla quale, purtroppo, si sono aggiunti anche i giocatori laziali, ripropone in termini drammatici il malcostume che imperversa da tempo quando si disputano partite di calcio nello stadio capitolino. I cosiddetti sportivi della capitale hanno ancora una volta smarrito il senso delle dimensioni esibendosi in atti di autentico teppismo che vengono stamane stigmatizzati dagli stessi quotidiani romani. « E' preferibile perdere una gara o non giocarla, pur di risparmiare alla città una diffamazione di cui non ha colpa »; « Follia allo Stadio Olimpico »; « La notte della vergogna ». Questi sono alcuni titoli pubblicati in tutta pagina e che rendono l'idea di quanto è accaduto stanotte durante e dopo la gara sostenuta dalla Lazio contro gli inglesi dell'Ipswich. L'arbitro olandese Van der Kroft ha le sue colpe da farsi perdonare. Ma il comportamento del direttore di gara non costituisce affatto una attenuante per la violenza scatenata dalla folla. Invasione di campo contenuta a stento dalla polizia, scontri fra tifosi e forze dell'ordine costrette a far uso dei gas lacrimogeni, botte fra giocatori, arbitro colpito al viso da due giocatori laziali, sono stati gli episodi salienti di una movimentata serata che potrebbe costare molto cara alla Lazio quando gli organi di disciplina internazionali leggeranno il rapporto di Van der Kroft e dell'osservatore dell'Uefa. L'olandese è stato costretto a lasciare lo stadio da una uscita secondaria mentre sul viale dei Gladiatori, prospiciente l'ingresso della tribuna Monte Mario, infuriava la battaglia.

Alcuni scalmanati, credendo che l'arbitro si trovasse a bordo di una autoambulanza (che invece trasportava uno dei feriti) si sono scagliati centro l'automezzo che è andato quasi distrutto. Anche lo stadio ha riportato ingenti danni. Le vetrate che separano i vari settori delle curve e delle tribune sono andate in frantumi sotto i colpi della folla inferocita. Alcune panchine e una bandiera inglese sono state date alle fiamme. Quando le squadre sono rientrate negli spogliatoi bersagliate da un fitto lancio di bottiglie e altri oggetti contundenti, il terreno di gioco sembrava un campo di battaglia. Molti sono stati i contusi e i feriti. Per puro miracolo il bilancio non è più grave di quanto si era previsto in un primo momento. Negli ospedali romani sono state soccorse sette persone. Altri hanno preferito farsi medicare privatamente. L'elenco dei feriti comprende: Massimo Vergati, 28 anni, pittore edile abitante a Pavona, otto giorni di prognosi per una ferita da taglio alla mano destra; Giovanni Montino, 27 anni, autista abitante a Olevano Romano, otto giorni per ferita da taglio alla testa (entrambi sono stati colpiti da sassi lanciati verso il campo da altri spettatori); Thomas Vernons Borrows, 28 anni, turista inglese alloggiato all'hotel San Marco, due giorni per contusione addominale (ha detto di essere stato colpito con un calcio da un tifoso laziale): Sergio Rossetti, vicequestore in forza al secondo distretto, otto giorni per una ferita a una mano provocala da una sassata. Vittorio Pace, 17 anni, via Lucrino 6, sette giorni (è stato spinto ed è rotolato lungo la gradinata dello stadio); Domenico Cipullo, 27 anni, guardia di P. S. quattro giorni per una contusione a un piede (sassata). Infine all'infermeria dello stadio è stato medicato Roberto Bergami, anche egli colpito da una pietra. Un capitolo a parte si deve dedicare al comportamento sconcertante degli atleti biancoazzurri a fine gara. Sopraffatti dalla rabbia per essere stati eliminati dalla Coppa, nonostante la vittoria per 4 reti a 2, si sono scagliati contro i giocatori inglesi sfogando la loro ira in modo particolare sul portiere Best che avrebbe riportato la frattura della tibia.

Più tardi, verso mezzanotte, quando la comitiva dell'Ipswich si è decisa ad abbandonare gli spogliatoi, l'allenatore Robson si è scagliato con violenza, a parole, verso i laziali, in particolare contro i dirigenti che non sono intervenuti a sedare la rissa. L'accesa conferenza stampa di mister Robson ha rischiato di avere un vivace seguito nella sala sotto la tribuna d'onore, dove era stato preparato un rinfresco. Il presidente della Lazio, Lenzini, ha ribattuto energicamente le accuse del trainer inglese. Stava per scoppiare un ennesimo incidente, questa volta di carattere diplomatico. Poi tutto si è risolto con la promessa di Lenzini il quale sembra deciso ad appurare cosa sia realmente accaduto nel sottopassaggio dopo la partita. I giornalisti britannici, presenti in gran numero in tribuna stampa, devono aver riferito cose di fuoco sulla notte dell'Olimpico. Una pubblicità che proprio non ci voleva per la nostra Nazionale impegnata nella prossima settimana a Londra. Forse gli inglesi, maestri del «fair play » avranno già dimenticato tutto. Però, quando si ritroveranno di fronte, Coppa Campioni anche se in qualità di riserve Wilson (che sembra sia stato il più attivo nella mischia). Re Cecconi e Chinaglia, potrebbe scoccare la scintilla della vendetta contro gli altri azzurri che non hanno alcuna responsabilità. A questo punto Valcareggi, che ieri sera era presente in tribuna, avrà il coraggio di portarsi dietro i tre laziali che con la loro presenza rischiano di mettere in crisi i rapporti fra inglesi e italiani prima di cominciare la gara ? Lo stesso c.t., come del resto i giornalisti britannici e italiani, il pubblico dell'Olimpico, fino al momento degli incidenti erano rimasti ammirati dal gioco svolto dagli uomini di Maestrelli. In effetti la squadra biancoazzurra ha disputato una delle sue migliori partite. La sua manovra ha frastornato gli inglesi i quali quasi mai sono riusciti a contrastare gli avversari. Insomma si è vista una Lazio in perfetta salute che ha fugato le perplessità sorte dopo i risultati negativi del campionato. Purtroppo la vittoria sull'Ipswich è rimasta sul piano platonico avendo i laziali perduto la gara di andata per 4-0. E' stato un successo che la società biancoazzurra rischia di pagare a caro prezzo con la probabile esclusione per un certo periodo di tempo dalle competizioni internazionali.

Fonte: La Stampa