Sabato 15 Giugno 1974 - Monaco, Olympiastadion - Italia-Haiti 3-1

Da LazioWiki.

Stagione

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X Coppa del Mondo FIFA Gara N. 1, del Girone IV della prima fase. Ore 18.00.

ITALIA: Zoff, Spinosi, Facchetti (cap.), Benetti, Morini, Burgnich, Mazzola, Capello, Chinaglia [10] (69' Anastasi), Rivera, Riva. A disp. Albertosi, Sabadini, Juliano, Causio. C.T. Valcareggi.

HAITI: Francillon, Bayonne, Auguste, François, Nazaire (cap.), Jean Joseph, Vorbè, Antoine, Sanon, Desir, Saint Vil G. C.T. A. Tassy.

Arbitro: Llobregat (Venezuela).

Marcatori: 46' Sanon, 52' Rivera, 64' Auguste (aut), 78' Anastasi.

Note: Giornata estiva, terreno in perfette condizioni.

Spettatori: 51.000 circa.

La formazione azzurra

Esordio in Coppa del Mondo con thriller per la Nazionale Italiana ai mondiali di Germania. Chi si aspettava una goleada è rimasto deluso, soprattutto nel primo tempo, quando il portiere caraibico Francillon si opponeva con parate spettacolari ai tiri degli avanti azzurri. Ma era soprattutto Facchetti ad impensierire maggiormente l'estremo difensore haitiano, che con una parata fa gridare al miracolo su un colpo di testa angolato del difensore azzurro. Chinaglia, marcato a vista da Nazaire, non riusciva a giocare come suo solito e non entrava mai in partita.

Terminato a reti inviolate il primo tempo, la ripresa si apriva con un contropiede di Sanon, che metteva fine all'imbattibilità di Dino Zoff arrivata a 1.143 minuti. Lo spettro della Corea aleggiava sugli azzurri sotto per 1-0, ma l'impegno fin qui profuso da Haiti pian piano si affievoliva dando più spazio alla manovra italiana. Al 52', un cross di Mazzola dal vertice destro dell'area di rigore veniva controllato di petto da Chinaglia, che favoriva l'inserimento di Rivera, il quale pareggiava con un tiro all'incrocio dei pali. L'Italia era padrona del campo e al 64', su un forte tiro di Benetti, Auguste toccava la palla ingannando il suo portiere e portando l'Italia in vantaggio. Al 69' Valcareggi sostituisce Anastasi per Chinaglia, e questi non gradendo la sostituzione lo manda a quel paese in diretta televisiva. Rientrando negli spogliatoi, Chinaglia sbatte le porte e spacca alcune bottiglie tra lo stupore degli inservienti. Intanto al 78' è proprio Anastasi su un cross di Rivera e sponda di Riva, a portare l'Italia sul 3-1 finale.

Rientrando negli spogliatoi, i dirigenti azzurri chiedono a Chinaglia spiegazioni per il suo gesto plateale, ma Chinaglia confermò per filo e per segno di aver proferito la frase volgare, ammise di aver fatto il gesto inequivocabile in direzione di Valcareggi, dicendo: «Non sono pentito, non chiedo scusa a nessuno, lo rifarei un'altra volta. Se non mi faranno giocare più in Nazionale, me ne frego. Stavo facendo il mio dovere, non dovevano farmi uscire. Chinaglia non si lascia prendere per il culo da nessuno». Al «Mon Repos», l'isolatissimo alberghetto di Ludwigsburg, una località semideserta a qualche decina di chilometri da Stoccarda dove la Nazionale viveva tristissimi giorni di completo isolamento, scoppiò il finimondo. Franco Carraro e Italo Allodi erano del parere di rimandare immediatamente Chinaglia in Italia, Dario Borgogno, Segretario Generale della FIGC, aveva già stilato il comunicato ufficiale da passare alla stampa, Artemio Franchi, il Presidente, si era detto d'accordo a meno che Chinaglia non avesse chiesto scusa pubblicamente a Valcareggi.

Nel cuore della notte un laziale (si dice sia stato Wilson) telefonò a Roma a Maestrelli, spiegandogli la situazione. Maestrelli, che fra i tanti miracoli era capace anche di quello che occorreva per far ragionare Chinaglia, volò immediatamente a Stoccarda, piombò a Ludwigsburg nel cuore della notte, ebbe un lungo, tormentato colloquio con Chinaglia. La mattina seguente i giornalisti furono convocati d'urgenza e Carraro rilasciò un'incredibile dichiarazione, con seduto accanto Giorgione ad annuire con il capo: «Tutto a posto. Chinaglia ha chiesto scusa a Valcareggi, e ha promesso che non lo farà più. A Monaco, Chinaglia ammette di avere agito in stato confusionale, da quell'impulsivo ingovernabile e disambientato che è. La faccenda è chiusa». Chinaglia rimase quindi con la Nazionale, ma fu spedito in tribuna per il match successivo contro l'Argentina, per poi essere richiamato in campo per l'ultima contro la Polonia, che decise l'eliminazione dal Mondiale per l'Italia.




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