Sabato 20 Luglio 2013 - Auronzo di Cadore, stadio Rodolfo Zandegiacomo - Lazio-Brasile Soccer Team 4-1

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20 luglio 2013 - Auronzo di Cadore (BL), Stadio Rodolfo Zandegiacomo - Amichevole - inizio ore 17.00

LAZIO: Guerrieri (70' Strakosha), Stankevicius (70' Konko), Novaretti (70' Cana), Ciani (70' Biava), Crecco (70' Lulic), Onazi (70' Cataldi), Ledesma (70' Antic), Ederson (70' Rozzi), Floccari (70' Mauri), Kozak (70' Tounkara), Keita (70' Klose). Allenatore: Petkovic.

BRASILE SOCCER TEAM: Floszmann (60' Gobbetti), Sabatelli (46' Dalla Libera), Dvorschak (77' De Andrade), Lorato, Da Costa, Pirri (46' Luza), Seganfreddo (46' Fabbris), Felipi (46' Zironelli), Videira (46' De Oliveira), Pedro Silva, Pedroso (46' Zanella). A disposizione: Goncalves, Souda, Gunair. Allenatore: Scappini.

Arbitro: Sig. Sprezzola (Mestre).

Marcatori: 13' Ederson, 49' Fabbris, 50' Keita, 57' Ederson, 69' Cana.

Note:

Spettatori: circa 2.500.

Juan Bernabé e l'aquila Olimpia
L'undici iniziale biancoceleste
Ogenyi Onazi ed Ederson
Un momento dell'incontro
Esultanza biancoceleste
Miroslav Klose
Mamadou Keita
Una fase di gioco
Cristian Ledesma
Senad Lulic
Sergio Floccari
Ederson
Ogenyi Onazi
Lorik Cana
Libor Kozak
Le due squadre in posa per il fotografo
Un'altra immagine della formazione del primo tempo
Il team brasiliano

Dalla Gazzetta dello Sport:

Peccato solo che non si tratti del Brasile vero, ma di una selezione di calciatori brasiliani disoccupati che da anni bazzicano tra campionati di Lega Pro e Serie D nostrane. Il 4-1 che i biancocelesti rifilano al Brasile Team (rinforzato da qualche italiano e da un paio di ungheresi, pure loro al momento alla ricerca di un contratto) va comunque accolto con moderato ottimismo. Gli avversari, per quanto un po' raccogliticci, erano comunque di livello accettabile e hanno opposto una dignitosa resistenza. Test, quindi, molto più attendibile rispetto alla prima uscita, sostenuta contro i dilettanti dell'Auronzo e che si era conclusa con una vendemmiata di gol.

Petkovic ha utilizzato una squadra per 68 minuti ed un'altra per i restanti 22 minuti. Oggi, nel test che opporrà i biancocelesti ad una selezione del Cadore, invertirà i due undici. Nella prima parte della gara il tecnico ha schierato i suoi con il 4-3-3, modulo già sperimentato nei giorni scorsi: luci ed ombre, perché in alcuni frangenti la squadra è parsa un po' troppo lunga. Più convincente il 4-2-3-1 della seconda parte, con Mauri e Klose che si trovavano a occhi chiusi. In evidenza invece Ederson nella prima parte di gara: per il brasiliano una doppietta ed altre giocate interessanti. Del giovane Keita e di Cana le altre marcature. Inframezzate dal gol della bandiera dei brasiliani. Ma a segnarlo è stato un italiano: Fabbris. Lazio quindi promossa, anche se un po' appesantita. In perfetta forma invece l'aquila Olimpia, che prima della gara ha fatto il primo volo stagionale. I tifosi pensano al prossimo processo scommesse: "Palazzi, i "Conti" falli bene" (allusione all'interrogatorio di Bruno Conti) lo striscione esposto. Ieri sera, intanto, la squadra è stata ufficialmente presentata alla comunità di Auronzo.


Dal Corriere dello Sport:

Stuzzicante quel 4-3-3. Meno gol rispetto alla prima uscita (4 anziché 11), avversari più veri, una Lazio più fresca e geometrica. Un centrocampo più vivo, illuminato da Ederson. Un tridente intrigante nella concezione (scambi di ruolo continui) pur se spuntato sotto porta (ricominciamo, Kozak non può fare Klose). Il secondo test estivo è andato in archivio esaminando una Lazio e mezza: Petkovic ha schierato due squadre, una per 70 minuti (figlia del 4-3-3) e una nei 20 minuti finali (disegnata col 4-2-3-1, imbottita di giovani). Oggi si replica, alle 17 sfida contro la Top 11 bellunese, si ripartirà dall'ultimo calco, in questo modo tutti giocheranno 90 minuti. Ieri ci ha pensato un brasiliano, cinismo d'autore, a schienare il Brasil Team, nulla da spartire coi veri mostri verdeoro. Da sparring partner ha fatto una formazione mista, composta da brasiliani ed europei (gol della bandiera di Fabbris, un italiano) reduci da serie D e C. Si sono trovati di fronte il tuttocampista Ederson, mezzala da 4-3-3, incursore guizzante, doppio marcatore, ha sfruttato i corridoi partendo da dietro.

E se fosse il suo anno? Magari, verrebbe da dire. L'abbassamento a centrocampo è una furbesca soluzione, l'affidabilità fisica purtroppo è un interrogativo. In gol anche Keita: dribbling a rientrare, palla da sinistra a destra e colpo rasoterra, bella la sua firma, così si fa. Piace quando è attento nel servire i compagni, quando gioca semplice (è andato meglio perché riconsegnato al ruolo d'esterno d'attacco), il colpo ad effetto lo trova quando non lo cerca. Gloria anche per Cana, colpo di testa imperioso appena entrato. Nel conto due traverse (Ledesma su punizione e Ciani incornando). Petkovic ha provato il quarto modulo, dopo il 3-5-2, il 4-1-4-1 e il 4-2-3-1 (riproposto ieri nel finale) ha adottato il 4-3-3. Premessa ripetitiva: i conti andranno fatti quando torneranno Hernanes, Candreva e Gonzalez, quando Biglia sarà integrato e Felipe Anderson sarà pronto. Finora è stato inserito solo Onazi, il primo dei mediani a rientrare dalle vacanze. E' tornato e s'è visto, il suo dinamismo serve come il pane. Zoom sul 4-3-3. Ritmo, pressione, palla a terra, ha incarnato i principi di Petkovic. Difesa: coppia centrale Novaretti-Ciani, l'argentino inizia a far vedere le sue doti di marcatore, la personalità nell'uscire a petto in fuori. Un neo: il gol di Fabbris, è nato da un buco centrale, occhio. Le fasce erano affidate a Stankevicius e Crecco, partivano bassi, in fase di possesso s'alzavano sulla linea mediana. Hanno colpito i movimenti del centrocampo: Ledesma regista basso (si occupava dei raccordi), Onazi e Ederson mezzali, si sporgevano molto, sconfinavano sulla trequarti, azionavano un pressing martellante. Ledesma portava palla, spesso la affidava al brasiliano che partiva in profondità.

Petkovic, da sempre, vuole 4-5 uomini in fase d'attacco, le mezzali stavano a ridosso del tridente Floccari-Kozak-Keita. Gli attaccanti non stavano mai fermi, si scambiavano la posizione, s'incrociavano senza dare punti di riferimento. Floccari e Keita esterni, Kozak centravanti, questo era il disegno di partenza. Buona l'idea tattica, frenato il potenziale offensivo. Floccari fa un lavoro unico, ma partendo largo non punta la porta. Kozak fatica, s'inceppa, ha i soliti limiti, servirebbe un bomber purosangue. Fuori i gol! Al 70' girandola di cambi, via una Lazio, dentro un'altra. Vlado ha optato per il 4-2-3-1 impostando la difesa titolare (almeno sulla carta): Konko, Biava, Cana e Lulic. Il centrocampo era affidato ai baby Cataldi e Antic, sulla trequarti gravitavano Rozzi, Mauri e Tounkara, Klose era il centravanti-boa. I baby esterni si sono messi nuovamente in mostra provando la conclusione, hanno qualità, ma serve più peso. Rispetto alla prima Lazio s'è persa un po’ di velocità, il resto lo vedremo oggi, ripartiranno loro.


Dal Corriere della Sera:

Fa doppietta il giorno stesso che gli viene consegnata la preziosissima maglia numero 10: Ederson ha finito con i problemi fisici che hanno condizionato la stagione passata, ora vuole riprendersi la Lazio. E la cosa è reciproca, perché anche Petkovic punta parecchio su di lui e sulle sue qualità, l'anno scorso purtroppo solo intuite. Ma "starò più attento, giocherò sia con la testa che con il cuore", ha assicurato il brasiliano. Che stavolta non ha scelta, la nuova maglia sa anche di investitura ufficiale. A lui la "10" dei sogni, il numero che per Ederson è diventato una fede e che ha incastonato nei profili personali sui social network, alla Lazio continuità di rendimento e disponibilità tattica, e ai tifosi un idolo praticamente nuovo di zecca, come un acquisto appena fatto. E la prima uscita è stata incoraggiante: il brasiliano, che l'anno scorso iniziò con un infortunio proprio in ritiro, fisicamente ha risposto alla grande. E tecnicamente pure: due gol e lampi di classe su tutto il fronte d'attacco, dove Petkovic ha intenzione di posizionarlo. Vabbè, il Brasil Team che ieri pomeriggio ha perso 4-1 contro gli affaticati biancocelesti non è un test significativo? Forse. Ma certamente Ederson ha detto che c'è ed è pronto a ritagliarsi uno spazio nel tridente che il tecnico sta studiando ad Auronzo.

Non a caso il brasiliano è stato uno dei più acclamati. Toccherà a lui prendere per mano una squadra infarcita di giovani che potrebbe perdere Mauri, uno degli uomini guida. Ieri lunga chiacchierata tra il capitano e Petkovic mentre i tifosi biancocelesti scandivano cori in favore del giocatore e issavano striscioni contro il procuratore della Figc che l'ha rinviato a giudizio ("Palazzi, falli bene i conti"). Petkovic gli ha chiesto come si sentisse a così poco (primo grado mercoledì e giovedì prossimi) dai processi e Mauri ha ripercorso tutta la vicenda spiegando che l'unico suo peccato è un'amicizia pericolosa, quella con Zamperini, che non intende comunque rinnegare al dibattimento. Poi la festa della presentazione ha spazzato via i brutti pensieri. E oggi il summit. Il presidente Lotito a pranzo con la squadra per fare gruppo e iniettare stimoli in prospettiva Supercoppa, primo obiettivo della stagione e frontiera del mercato tema della riunione con Petkovic e Tare: nei piani della Lazio c'è Fabio Quagliarella, ma prima è necessario piazzare Kozak e Floccari.



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