Sabato 20 gennaio 2001 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 2-0

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20 gennaio 2001 - 2931 - Campionato di Serie A 2000/01 - XV giornata

LAZIO: Peruzzi, Pancaro, Nesta, Fernando Couto, Favalli, D.Baggio, Poborsky, Veron (76' Baronio), Nedved (57' Simeone), Crespo, Salas. A disposizione: Marchegiani, Negro, Gottardi, S.Inzaghi, Ravanelli. Allenatore: Zoff.

INTER: Frey, Simic, Blanc, Cordoba, Brocchi, Jugovic (83' Pacheco), Di Biagio, J.Zanetti, Seedorf, Sukur, Recoba. A disposizione: Ballotta, Macellari, Cirillo, Pirlo, Farinos, Cauet. Allenatore: Tardelli.

Arbitro: Sig. Messina (Bergamo).

Marcatori: 5' Crespo, 75' Salas (rig).

Note: ammoniti Jugovic, Simeone. Recuperi: 2' p.t. 3' s.t.

Spettatori: 55.000 circa. Paganti 16.176 per 808.705.000 lire, abbonati 36.336 per una quota di 1.166.214.752 lire.


Il biglietto della gara
Il vantaggio biancoceleste di Hernan Crespo
Il rigore di Marcelo Salas

La Lazio corre e si arrampica verso la parte alta della classifica; l'Inter arranca e si ritrova sull'orlo del precipizio. Dino Zoff concede il bis, dopo i quattro gol di Udine; i nerazzurri incassano la quinta sconfitta di campionato e la classifica torna ad alimentare pessime sensazioni: va tutto male, quasi tutto storto e i punti sono pochissimi. La Lazio ha costruito un successo che le consente di pensare in grande, dimostrando di essere una squadra rigenerata nel gioco e nello spirito, capace di mettere la testa sott'acqua, quando c'è da soffrire, pronta a riemergere non appena l'avversario è in difficoltà. Senza rivoluzioni, ma con alcune mosse azzeccate (difesa riassestata, inserimento di Poborsky, rinascita di Crespo) e un recupero fondamentale (Veron), Zoff, che non sarà uno scienziato, ma è un uomo di calcio, ha rimesso la squadra in linea di galleggiamento e nelle migliori condizioni per pensare alla trasferta di Firenze.

Il fatto che Crespo sia stato decisivo anche contro l'Inter, dopo Udine, non è una felice casualità, ma il frutto di un cambiamento importante: i lanci lunghi di Mihajlovic sono stati sostituiti dalle azioni palla a terra, che consentono agli attaccanti di trovarsi nella condizione di far male. La notte in cui Zoff ha raccolto gli applausi dell'Olimpico ha coinciso con un momento di grande amarezza per il suo amico Marco Tardelli, perché contro la Lazio l'Inter è rimasta in partita soltanto un tempo, forse qualcosa meno e nella ripresa ha messo in mostra lacune tremende, facendo segnare una preoccupante involuzione nel gioco, che l'assenza di Vieri, giocatore fondamentale per come è stata costruita questa squadra, non basta a giustificare. Il fatto che l'Inter venga punita sistematicamente al primo errore non si sa se rappresenti un segno del destino oppure una colpa. Certo è che già dopo cinque minuti, la Lazio ha trovato il vantaggio: Veron ha toccato per Nedved, pallone in mezzo, Salas di testa ha bruciato Simic, assist per Crespo che solissimo in area ha castigato Frey.

Le riprese tv hanno chiarito (a fatica) che il pallone è stato addomesticato da Veron al di là della linea laterale (il guardalinee Puglisi era lontano 70 metri) e dunque l'azione andava interrotta alla fonte, sia pure per una questione di pochi centimetri, ma una difesa più attenta, a cominciare da Blanc, mai avrebbe incassato un gol così. Subito sotto, l'Inter ha reagito nel modo giusto, impadronendosi del centrocampo e obbligando la Lazio a ripiegare su sé stessa. Recoba e Seedorf hanno trovato i pugni di Peruzzi (11' e 12'), e l'olandese, dopo una percussione a sinistra dell'uruguaiano e una finta di Sukur, calciando a porta spalancata ha trovato il piede di Baggio (angolo, 16'). La Lazio ha vacillato, l'Inter ha insistito, ma ha cominciato a perdere brillantezza, finché la Lazio, passato il momentaccio, ha ripreso in mano il gioco, pur senza mai creare problemi a Frey fino all'intervallo. Invece di intensificare il ritmo, l'Inter si è consegnata alla Lazio nella ripresa, a parte la fiammata iniziale, con colpo di testa di Cordoba (1') e conclusione dal limite di Di Biagio (10').

L'Inter si è allungata, gli errori si sono aggiunti agli errori, tutti a portar palla, tutti a dribblare, tutti a sbagliare i lanci, la reazione nervosa ha lasciato il posto ad una specie di rassegnazione e la coppia Sukur-Recoba ha creato sempre meno problemi a Peruzzi. E' stato Frey a compiere due salvataggi miracolosi su Salas, il primo di piede, il secondo con la mano sinistra fra il 14' e il 20', finché Simic, procurando un rigore del quale non si sentiva il bisogno (fallo su Poborsky, in corsa, che nulla fa per mantenere l'equilibrio), ha deciso che la partita dovesse finire già al 30' della ripresa. E che la sofferenza dell'Inter debba continuare.

Fonte: Corriere della Sera