Sabato 23 aprile 2011 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 2-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

23 aprile 2011 - 3.419 - Campionato di Serie A 2010/11 - XXXIV giornata - inizio ore 15.00

INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo, J.Zanetti, Cambiasso, Stankovic (52' Mariga), Sneijder (78' Obi), Milito (23' Castellazzi), Eto'o. A disposizione: Materazzi, Chivu, Pandev, Pazzini. Allenatore: Leonardo.

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Dias, Biava, Garrido (81' Rocchi), Bresciano (71' Brocchi), Ledesma, Mauri, Floccari (70' Kozak), Hernanes, Zarate. A disposione: Berni, Scaloni, Del Nero, Gonzalez. Allenatore: Reja.

Arbitro: Sig. Morganti (Ascoli Piceno) - Assistenti Sigg. Ghiandai e Giordano - Quarto uomo Sig. Brighi.

Marcatori: 24' Zarate (rig), 40' Sneijder, 53' Eto'o.

Note: pomeriggio nuvoloso, terreno un po' scivoloso. Espulsi al 23' Julio Cesar per fallo su Zarate in area di rigore (chiara occasione da rete) e al 66' Mauri per fallo di reazione. Ammoniti: al 38' Garrido, al 42' Ledesma, al 50' Zarate, al 62' Mariga tutti per gioco scorretto.calci d'angolo: 5 - 11: Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.

Spettatori: 58.830 per un incasso di euro 2.007.211.

Il fallo di Julio Cesar su Mauro Zarate
Il penalty calciato da Maurito Zarate per il vantaggio biancoceleste
L'esultanza del bomber argentino dopo la trasformazione del calcio di rigore
La punizione vincente di Sneijder...
... si insacca sotto la traversa: è il pareggio interista
L'azione del raddoppio interista
Eto'o supera Fernando Muslera: sarà il vantaggio nerazzurro
Stephan Lichtsteiner in azione
Un momento dell'incontro
La disperazione di Mauro Zarate e di Libor Kozak
Mauro Zarate in un fotogramma della gara
Mark Bresciano, Dejan Stankovic e Stefano Mauri

La Gazzetta dello Sport titola: "Questa Inter non muore mai. I nerazzurri in 10 rimontano la Lazio. Sotto dopo il rigore di Zarate e con un uomo in meno (rosso a Julio Cesar), vincono 2-1 grazie a Sneijder ed Eto'o. Nella ripresa espulso anche Mauri".

Continua la "rosea": Come dice Mou, questa Inter avrà anche bisogno di interventi per tornare la schiacciasassi dell'anno scorso. Ma non nello spirito. Nella voglia di lottare. Che resta quella della solita, pazza Inter. Quella del triplete insomma. La vittoria (2-1) in rimonta sulla Lazio dice moltissimo di questa squadra. Sfibrata dopo una stagione infinita. Penalizzata ancora dagli infortuni (Stankovic) e costretta a giocare in 10 contro una Lazio caldissima e a caccia della Champions. In molti avrebbero mollato. Non i nerazzurri. Che approfittano anche di una Lazio poco cinica per blindare la Champions senza i preliminari e sopravanzare un Napoli che pare in debito di ossigeno. Dopo la vittoria del Milan a Brescia, parlare di scudetto è più che utopia. Se i nerazzurri non vinceranno sabato a Cesena, i rossoneri potranno festeggiare lo scudetto domenica 1 maggio battendo un Bologna già in vacanza. Ma se la stagione si chiudesse col secondo posto e la Coppa Italia il bilancio non sarebbe poi malvagio.

Leonardo decide che l'anticamera di Milito è finita e lo schiera accanto a Eto'o, in una formazione molto vicina a quella che i giornali disegnavano la scorsa estate. Anche se un eccelso Nagatomo scalza Chivu e agisce a sinistra. Reja, che ha finalmente trovato un punto di incontro con Zarate, mette l'argentino prima punta, sostenuto alle spalle da Mauri, Hernanes e Floccari. Inizialmente Bresciano affianca Ledesma in mezzo: Brocchi non sta ancora benissimo. Parte meglio la Lazio, messa bene in campo da Reja. Manovra semplice, cambi di gioco. E uno Zarate devastante. Maurito, più vicino alla porta e libero di svariare, salta chiunque provi a fermarlo e stuzzica Julio Cesar dopo 5'. L'Inter, con un Milito che è ancora un ranocchio più che un Principe, sembra più farraginosa. Evidente però il proposito di evitare di allungarsi, come troppo spesso è successo nelle ultime prestazioni, anche per un evidente deficit fisico. La Lazio passa, con merito, al 25'. Zarate va via sul filo del fuorigioco, salta Julio Cesar col dribbling sull'interno e costringe il portiere brasiliano a stenderlo. Rigore netto e rosso inevitabile. Su cui si può discutere. Nel metodo più che nel merito. Perché punire una squadra col rigore e l'uomo in meno in queste circostanze è qualcosa su cui si dovrebbe dibattere nella stanza dei bottoni del calcio. Dal dischetto trasforma Zarate dopo aver sottratto il pallone a Hernanes.

L'ex tecnico del Milan toglie Milito per Castellazzi. Scelta giusta. Ma apprezzabile è soprattutto l'idea di giocare con il 4-4-1: Sneijder si allarga a sinistra in fase difensiva e Eto'o è il riferimento centrale. In questo modo si può contenere bene chi attacca con l'uomo in più anche senza portare un pressing asfissiante. Certo, ripartire e creare gioco può essere un problema. Ma una mano in questo senso la danno i biancocelesti. Che dopo il vantaggio perdono lucidità. La palla gira poco. E questo è un peccato mortale quando sei in superiorità numerica. Hernanes, bravo ma lento, non è in giornata. Floccari non incide lontano dalla porta. Ledesma non è nella sua migliore giornata in regia. Così l'Inter, che tra i suoi difetti non annovera la mancanza di spirito, spinge. Creare occasioni non è facile. Perché la Lazio difende con ordine e i terzini Lichtsteiner (bravo) e Garrido sono molto bloccati. Ci vorrebbe una palla inattiva per fare male a Muslera.

Ci pensa Eto'o a guadagnare la punizione dalla mattonella Wesley, per la verità un po' arrugginita quest'anno. Fischio un po' generoso quello di Morganti, che vede il camerunese stretto tra Bresciano e Biava. Sneijder calcia a giro e batte Muslera con una soluzione pregevole, anche se non angolatissima. Dopo l'intervallo si riparte dall'1-1. Ed è la Lazio a deludere. Perché l'involuzione della seconda parte di primo tempo è ancora lì. Leonardo perde Stankovic per l'ennesimo infortunio muscolare dell'anno. Dentro Mariga. Nella sfortuna non male: il keniano può essere molto utile con la sua forza fisica quando ti devi difendere. Ma è ancora la Lazio ad aiutare i nerazzurri, comunque tonici come mai nell'ultimo mese. Un immenso Zanetti (ma che ha nei polmoni?) lancia Eto'o in profondità. Biava è in vantaggio sul camerunese, ma l'ex genoano con uno scivolone tanto sfortunato quanto goffo spalanca la porta a Eto'o, che salta Muslera e segna di sinistro.

Dobbiamo ripeterci. Perché la Lazio fa troppo poco con l'uomo in più. Situazione che sussiste fino al 21', quando Morganti caccia Mauri per un calcio da dietro a Nagatomo, più malizioso che cattivo. Reja inserisce Kozak per il negativo Floccari. Ed è proprio il ceko a creare la palla gol più netta per il 2-2, dopo che Dias non aveva approfittato sottoporta di una brutta copertura di Maicon sul secondo palo. L'assist di Zarate col petto è l'ennesimo gioiello, ma la girata del pennellone trova solo la traversa. E' l'ultimo sussulto. Perché nel finale è l'Inter ad avere due volte la palla del 3-1, con Maicon ed Eto'o. Non rischiando nemmeno più nulla. Non sarà scudetto, ma per blindare la Champions e ritrovare fiducia ci voleva una vittoria così.


Il Messaggero titola: "Lazio, obiettivo Inter fallito: da 0-1 a 2-1. Inutili il vantaggio di Zarate e la superiorità numerica".

Continua il quotidiano romano: La Lazio a San Siro fallisce una clamorosa occasione di aggancio al terzo posto: in vantaggio con un rigore di Zarate e in superiorità numerica causa espulsione di Julio Cesar, si fa raggiungere da una punizione di Sneijder e superare per uno svarione di Biava, sprecando buone occasioni in attacco, fermata nella ripresa anche dalla traversa. I biancocelesti non approfittano così (complice anche la sciocca espulsione di Mauri che dopo 45 minuti ristabilisce la parità numerica) del ko interno dell'Udinese e della sconfitta del Napoli a Palermo. L'Inter torna seconda, in una giornata favorevole in chiave Champions alla Roma, vittoriosa in nell'anticipo delle 12,30, a -4 dai cugini biancocelesti e a -3 dall'Udinese. Leonardo lascia Pazzini in panchina, al suo posto Milito. Confermatissima la formazione della Lazio, con Zarate unica punta assistito da Mauri, Floccari e Hernanes. Al 5' Julio Cesar non trattiene un tiro di Zarate, Floccari non ne approfitta. Brivido al 20' per un mancato rinvio della difesa biancoceleste, palla ad Eto'o ma il camerunense perde il tempo. Al 21' rigore per la Lazio e rosso diretto a Julio Cesar che stende Zarate fiondatosi in avanti su errore di Ranocchia. Insacca di destro lo stesso Zarate, infilando Castellazzi entrato al posto di Milito. Al 27' grande parata di Muslera su tiro da fuori di Sneijder, un piatto destro indirizzato all'angolino. Al 32' palla per il raddoppio a Zarate, che entra in area dalla destra, tiro deviato in extremis da un difensore. Al 40' un gran calcio di punizione di Sneijder sorvola la barriera e si insacca alla destra di Muslera, che riesce solo a toccare il pallone. Problemi nel finale per Castellazzi, dolorante dopo uno scontro con Mauri. Il portiere torna in campo con una vistosa fasciatura alla coscia destra.

Sugli spalti, durante la prima parte della ripresa, panolada contro l'arbitro Morganti. Al 51' problemi muscolari per Stankovic, sostituito da Mariga. Al 52' Eto'o segna su clamoroso errore di Biava, che scivola su lancio di Zanetti: l'attaccante è lesto ad approfittarne e a insaccare dopo aver evitato Muslera]. Al 58' Dias da due passi spreca la palla del pari. La Lazio preme, l'Inter si difende con affanno. Al 63' azione tutta di prima, Zarate di destro sfiora il palo. Al 65' espulso Mauri per uno sciocco fallo di reazione, da dietro, su Nagatomo. Al 70' Reja cambia Floccari con Kozak. Un minuto dopo Brocchi rileva Bresciano. Al 74' azione di alleggerimento di Eto'o, Muslera para facile. Al 75' Kozak centra la traversa con un destro violento. Al 79' Obi in campo per Sneijder, afflitto da problemi intestinali e fuggito di corsa negli spogliatoi. All'80' Reja inserisce un'altra punta: Rocchi per Garrido. All'83' Muslera salva su contropiede di Maicon ed Eto'o, spedendo in angolo la palla a giro del brasiliano. All'86' Dias scivola in area ma riesce a sventare in extremis su Eto'o in agguato. All'89' Rocchi non aggancia un bel pallone. Cinque minuti di recupero, inutile il forcing finale della Lazio.


Tratte dal quotidiano romano, alcune dichiarazioni post-gara:

Reja: ci ha detto male, ma i giochi Champions non sono ancora fatti. "Ci ha detto male, loro hanno segnato su punizione e per un errore di Biava, quindi hanno avuto due opportunità e le hanno sfruttate. Per noi, invece, occasioni e pali", recrimina Edy Reja ai microfoni di Sky. Secondo il tecnico comunque nella corsa Champions nulla è compromesso. "Se consideriamo oggi e Napoli - dice Reja - abbiamo dei rimpianti per le occasioni perse. Ma è un finale di campionato entusiasmante, perché i giochi per la Champions non sono ancora fatti".

La Lazio ha dato l'impressione di non saper gestire il vantaggio. "Eravamo in partita bene - dice Reja - ma sullo 0-1 forse abbiamo cercato troppo di far vedere che siamo bravi, e così abbiamo perso qualche palla di troppo nelle ripartenze. Se andiamo in vantaggio non manteniamo l'intensità con cui iniziamo, il risultato ci condiziona un po' e questo non va bene. Dovevamo continuare a giocare come sullo 0-0, invece non siamo stati molto attenti". Secondo l'allenatore della Lazio, "la verità è che anche oggi c'è stato un infortunio, quello di Biava che ha condizionato completamente la partita. Occasioni ne abbiamo create, c'è stata anche una traversa. Così sul piano del gioco ho motivi di soddisfazione, ma non certamente per il risultato".

Visti lo scivolone di Biava e i problemi di equilibrio di Dias non è che alcuni giocatori della Lazio hanno sbagliato la scelta dei tacchetti? "Abbiamo provato a cambiarli dopo il riscaldamento - risponde Reja - ma a S.Siro c'è un terreno infame". A Reja fa eco il presidente Lotito: "Scampato pericolo? No, scampata vittoria, oggi siamo stati molto munifici nei confronti dell'Inter, e abbiamo sprecato un'occasione d'oro. Non abbiamo reagito con il giusto cinismo al momento opportuno. La squadra a volte è troppo perbene ed umile, invece ci vorrebbe un po' più di cattiveria e tensione agonistica. Se uno fa un paragone con la partita di Catania vede che lì dopo aver segnato avevamo avuto la giusta reazione. Oggi invece, in vantaggio e con uomo in più, nella testa dei giocatori è scattato il pensiero che forse ce l'avevamo fatta. Siamo stati un po' presuntuosi". Lotito ha un'altra accusa da fare: "Siamo stati penalizzati da alcuni episodi - sottolinea - come la scivolata di Biava, provocata da un campo che non era praticabile, e dovrebbe essere trattato in un modo diverso. Così è una cosa vergognosa".


La Repubblica titola: "Inter, rimonta di carattere. Lazio, occasione sciupata. In 10 contro 11 per l'espulsione di Julio Cesar e sotto di un gol per un rigore trasformato da Zarate, i nerazzurri reagiscono con orgoglio e ribaltano il risultato con Sneijder ed Eto'o. Traversa di Kozak, espulso nel finale anche Mauri".

L'articolo prosegue: Nel giorno della verità, nel momento di maggior difficoltà, l'Inter non tradisce e allontana lo spettro del preliminare Champions piegando in rimonta la Lazio e in 10 contro 11. Un successo fondamentale che tiene vive anche le flebili possibilità di scudetto. La Lazio, di contro, si mangia le mani per aver sciupato un'occasione d'oro per allungare ulteriormente il passo nei confronti dell'Udinese, sconfitta dal Parma, e impreca contro la fortuna che le ha decisamente voltato le spalle in almeno un paio di episodi (il salvataggio sulla linea di Ranocchia e la traversa di Kozak) che le avrebbero potuto regalare almeno un meritato pareggio. L'Inter ha vinto grazie il carattere che l'ha sorretta quanto tutto sembrava perduto dopo l'espulsione di Julio Cesar e il gol al 24' di Zarate su rigore.Ha alzato gli esterni per sopperire alla mancanza di un uomo in avanti (Leonardo è stato costretto a tirar fuori Milito per inserire Castellazzi) ed è riuscita a tener bassa una Lazio incapace di chiudere subito i conti.

Eto'o, generosissimo nel caricarsi sulle spalle tutte le offensive nerazzurre, si è prima procurato la punizione dal limite dell'1-1 (trasformata da Sneijder con un magistrale destro a giro) e poi, in avvio di ripresa, ha siglato il gol-vittoria approfittando di uno sfortunato scivolone di Biava su un innocuo lancio lungo di Zanetti. La Lazio ha reagito rabbiosamente dopo lo svantaggio. Ma le è mancato un pizzico di cattiveria, oltre che di fortuna. Mauri, Dias e Zarate non hanno trovato lo specchio da ottima posizione e, poco dopo, non è andata meglio a Floccari e al subentrato Kozak. Il primo si è visto respingere sulla linea da Ranocchia un diagonale a Castellazzi battuto, il secondo ha centrato in pieno una traversa in spaccata. Ad aumentare la rabbia di Reja c'è anche l'espulsione di Mauri che, a metà ripresa, si è fatto cacciar via per un ingenuo fallo di reazione a centrocampo ai danni di Nagatomo. Un rosso pesante che toglie uno dei giocatori più importanti nei meccanismi biancocelesti in vista del prossimo delicato impegno con la Juve]. E con la Roma che torna a farsi sotto davvero non ci voleva.