Sabato 31 dicembre 1983 - Ascoli, stadio Cino e Lillo Del Duca - Ascoli-Lazio 2-0

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

31 dicembre 1983 - 2189 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1983/84 - XIV giornata

Ascoli: R.Corti, Mandorlini, Citterio, Menichini, Bogoni, E.Nicolini, Novellino (69' Trifunovic), De Vecchi, Borghi, Greco, Juary. A disp. L.Muraro, Pochesci, Perrone, Dell'Oglio. All. Mazzone.

Lazio: Cacciatori, Filisetti, Miele, Manfredonia, Spinozzi, Vinazzani, Piga, Cupini, Giordano (23' Laudrup), D'Amico, Piraccini. A disp. Orsi, Della Martira, Piscedda, G.Marini. All. Carosi.

Arbitro: Redini (Pisa).

Marcatori: 36' Juary, 52' Borghi.

Note: giornata nuvolosa e fredda. Terreno in buone condizioni.

Spettatori: 15.000 circa.

L'incidente a Giordano
Giordano esce in barella
La rete di Borghi

Per la Lazio una giornata nerissima Juary e Borghi hanno dato ai locali un 2-0 meritato, ma non troppo. La partita è stata segnata dal grave incidente a Giordano da parte di Bogoni che entrava da dietro. L'impatto è stato inevitabile e Giordano è rimasto a terra dolorante. Subito soccorso dai sanitari ha dovuto lasciare il campo in barella, applaudito dai tifosi. Più tardi, dall'ospedale, giungerà la conferma della frattura: Carosi ha mandato in campo Laudrup, inizialmente sacrificato ad una tattica di maggior prudenza. Il danese è bravo e si vede, ma Giordano è un'altra cosa. La Lazio ha perduto il suo punto di riferimento offensivo e nonostante il gran prodigarsi di Vinazzani e soprattutto di D'Amico (in giornata di vena) ha ceduto un po' alla volta, terreno all'iniziativa sempre più arrembante dell'Ascoli. Mazzone ha schierato fin dall'inizio due punte (Borghi e Juary) e due mezze punte (Greco e Novellino) per nulla preoccupato di sbilanciare troppo in avanti la sua squadra. Dietro, causa l'assenza di Anzivino, ha ripresentato dopo circa due mesi di assenza Filippo Citterio, terzino ex-laziale che ha offerto una prestazione eccellente vincendo il duello col piccolo Piga e dando un notevole contributo all'economia del gioco anche in fase di costruzione. A centrocampo Nicolini e De Vecchi hanno cominciato a macinar metri su metri mentre Mandorlini seguiva D'Amico, il più intraprendente dei laziali. E proprio D'Amico, con un azzeccato colpo di testa, al quarto d'ora colpiva la faccia superiore della traversa di Corti su cross di Piraccini. Sul fronte opposto, davanti al libero Spinozzi, giocavano Manfredonia contro Borghi e Filisetti contro Juary, mentre Miele seguiva Novellino, pendolare su tutto l'arco d'attacco. Al 38' l'Ascoli passava in gol. L'azione si sviluppava sulla sinistra e veniva rifinita da Nicolini per Juary in area. Il brasiliano, spalle alla porta, era lesto a girare un rasoterra non irresistibile ma insidioso che sorprendeva Cacciatori nell'angolo basso alla sua destra. Per Juary, che in precedenza aveva realizzato una doppietta all'Avellino (seconda di campionato) è stato il terzo successo stagionale. Tre minuti dopo Cacciatori si riscattava volando sui piedi dello stesso brasiliano che si era incuneato nel vivo della difesa. La squadra di Carosi rientrava in campo con la determinazione di recuperare il risultato compromesso. La partita diventava subito più dura, gli scontri ai limiti del regolamento, ma al 53' l'Ascoli raddoppiava e metteva al sicuro la sua vittoria. Anche stavolta l'avvio della manovra era di Nicolini che, dalla sinistra, faceva piovere in area un traversone per Greco. La palla rimbalzava tra Greco e Spinozzi e rimbalzava all'altezza del dischetto del rigore. Borghi era lesto a sopraggiungere e sparava un destro micidiale. Stavolta Cacciatori non poteva far proprio niente: Per Borghi è stata la fine di un'incubo: non aveva ancora segnato.