Sabato 6 gennaio 2018 - Ferrara, stadio Paolo Mazza - Spal-Lazio 2-5

Da LazioWiki.

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6 gennaio 2018 – Ferrara, Stadio Paolo Mazza - Campionato di Serie A, XX giornata - inizio ore 15.00


SPAL: Gomis, Salamon (46' Rizzo), Vicari, Felipe, Lazzari, Schiattarella, Viviani (72' Costa), Grassi, Mattiello (84' Bonazzoli), Paloschi, Antenucci. A disposizione: Marchegiani, Meret, Cremonesi, Della Giovanna, Oikonomou, Bellemo, Schiavon, Vitale, Floccari. Allenatore: Semplici.

LAZIO: Strakosha, Wallace, de Vrij, Radu (56' Luiz Felipe), Basta, Parolo, Leiva (75' Lulic), Milinkovic-Savic (58' Felipe Anderson), Lukaku, Luis Alberto, Immobile. A disposizione: Guerrieri, Vargic, Bastos, Patric, Murgia, Miceli, Nani, Neto. Allenatore: S. Inzaghi.

Arbitro: Sig Tagliavento (Terni) - Assistenti Sigg. Carbone e Bottegoni - Quarto uomo Sig. Pinzani - V.A.R. Sig. Irrati - A.V.A.R. Sig. Aureliano.

Marcatori: 5' Luis Alberto, 8' Antenucci (rig), 19' Immobile, 26' Immobile, 31' Antenucci, 41' Immobile, 51' Immobile.

Note: ammonito al 39' Mattiello, al 52' Radu, al 70' Luiz Felipe, al 74' Vicari tutti per gioco falloso, al 54' Milinkovic-Savic per proteste. Angoli: 9-5. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 12.000 circa.


Quattro reti per bomber Ciro: pallone portato a casa
Foto Fotonotizia
Ciro Immobile e Luis Alberto
Foto LaPresse
Il penalty trasformato dalla Spal per l'1-1
Foto Ansa
Una delle reti di Ciro Immobile
Foto Ansa
Luis Alberto in azione
Foto Getty Images
Sergej Milinkovic-Savic
Foto Getty Images
Lucas Leiva
Foto Getty Images
La rete di Luis Alberto
Foto Getty Images
Ciro Immobile
Foto Getty Images
Esultanza biancoceleste
Foto Fotonotizia
Il biglietto della gara

I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Ciro il Grande. Immobile 4x4°. Lazio in Champions. Superata la Roma. Apre un capolavoro di Luis Alberto. La Spal fa possesso palla ma paga i contropiede del "pokerista" dei biancocelesti, ora quarti".

Continua la "rosea": Un lampo di Luis Alberto e quattro tuoni di Immobile, che inaugura l'anno come aveva attraversato il vecchio: segnando in tutti in modi. La Lazio è un temporale che passa su Ferrara scatenandosi con la forza del secondo attacco del campionato (ma a un solo gol dalla Juve e con una partita da recuperare), la tracotanza del suo re del gol (Ciro ha scavalcato Icardi a quota 20) e la padronanza della squadra del suo tecnico. Che cambia l’ordine dei fattori — dentro Basta e Lukaku e nessun contraccolpo, anche se la Spal prometteva insidie sugli esterni — senza modificare il prodotto del 3-5-1-1 che l’ha fatta volare finora. E Luis Alberto, straconfermato nonostante la scalpitante concorrenza di Felipe Anderson, è tornato un inno alla bellezza non solo per l’1-0 meraviglioso. Anzi, a partita in tasca, il tecnico ha potuto (ri)verificare altre soluzioni — Parolo centrale, Lulic e Luis Alberto mezzali — ma soprattutto fare ulteriori prove di coesistenza fra i due piedi buoni: un possibile straordinario valore aggiunto, soprattutto per certe partite "chiuse". E un annuncio di dolori per le concorrenti nella corsa alla Champions League.

Per la terza volta in 19 gare la Lazio ha segnato cinque o più gol: quattro in 45’, alla faccia del suo record di gol nella ripresa, quasi che volesse punire subito l’avversaria, unica assieme all’Inter a non averla fatta segnare nel girone di andata. Ma quella era stata un’altra Spal, e di conseguenza ieri è stata un’altra Lazio: il dato sul possesso palla a cui ha rinunciato è stato la certificazione della sua volontà/capacità di killeraggio in ripartenza. Grazie alla qualità di Luis Alberto e Milinkovic, ma soprattutto al miglior interprete della specialità della casa. Dopo il bijou, già dopo 5’, dello spagnolo (stop perfetto, finte, lavoro di suola, piazzato: tutto perfetto), Immobile si è preso la libertà gentilmente concessa per devastare l’intera retroguardia emiliana. In qualunque modo: uno scavetto su assist di prima di Luis Alberto, un’infilata ispirata da Milinkovic sgusciando alle spalle del suo guardiano, un colpo di testa e un diagonale da posizione un po’ defilata, quasi che il piede avesse calamitato la spizzata di Radu.

Ma quella (molto) teorica padronanza del gioco della Spal è stata anche il segnale del suo atteggiamento. Quasi dieci metri di baricentro più alto rispetto agli inzaghiani: come dire, vi guardiamo negli occhi e ce la giochiamo. Pendendo tanto a destra, sulla fascia dove sono stati pensati e sono nati quattro dei sei gol del primo tempo, visto quanto e come hanno duellato, affondato e crossato Lazzari e Lukaku. Due facce della stessa Spal, che infatti così ha rischiato di affogare ma ha pure sfiorato per due volte il 3-3 (salvataggio di de Vrij su Paloschi e rasoiata fuori di poco di Antenucci) e poi anche il 5-3 (palo di Viviani su punizione, chance per Felipe e Paloschi). E due facce della stessa avversaria, a sottolineare l’unica imperfezione della Lazio di ieri: in alcuni frangenti la fase difensiva, dopo tre gare di fila a porta chiusa. E pure di Inzaghi, che a Bastos ha preferito Wallace, primissimo colpevole di più momenti di "svarionamento". Ma come dire anche: tanto coraggio minato da tali errori individuali ha finito per rovinare gli accenni di buona organizzazione della Spal. Che nelle ultime sette partite ha subìto 16 gol e ieri, dopo quattro eccezioni di fila, è tornata a perdere in casa. Dove, a prescindere della forza della Lazio, è pericoloso concedersi latitanze simili, visto che i probabili scontri diretti per la salvezza saranno tutti in trasferta. Salvarsi con le fragilità i ieri sarà molto più difficile, per quanto il mercato potrà ridisegnare la squadra di Semplici.


Il Corriere dello Sport titola: "Lazio favolosa. Partita tiratissima per 70 minuti. Biancocelesti sempre avanti, la Spal fa quel che può. Inzaghi vince e vola: è di nuovo quarto. Manita da Champions, poker di Immobile e sorpasso in classifica alla Roma".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Manita da Champions e poker di Immobile, già entrato nella storia della Lazio. Ha raggiunto Piola, Signori e anche Simone Inzaghi, il suo allenatore. E’ nella galleria dei grandissimi attaccanti del passato e non solo. Ieri ha agganciato, superato e staccato Icardi, che lo precedeva di due lunghezze: si è ripreso il trono dei bomber passando in novanta minuti da 16 a 20 gol. Sinistro, destro e di testa colpendo con eleganza, quasi alla Bettega: segna in tutti i modi, è il leader di una Lazio da favola. Quattro firme di Immobile e un’altra magìa di Luis Alberto. Una cinquina per schiantare la Spal e continuare la corsa Champions, rosicchiando due punti all’Inter e scavalcando la Roma: la Lazio ora torna quarta. Se Ciro è un centravanti spietato, capace di segnare un gol più bello dell’altro con appena 4 tiri a disposizione e il 100 per cento di realizzazione, lo spagnolo è un autentico prestigiatore, l’illusionista della Lazio, non a caso paragonato a Iniesta. Regala gioco e colpi di classe, cuce la manovra oppure rifinisce e finalizza l’azione. Gode di ampia libertà. E’ l’asso in più di Inzaghi, bravissimo a tenerlo in campo nonostante la pressione e la concorrenza di Felipe Anderson, ormai pronto. Simone ha deciso di togliere Bastos, che nelle ultime uscite aveva risposto bene, per rilanciare Wallace. Proprio il brasiliano ha tenuto in partita la Spal, aiutando Antenucci a firmare una doppietta che in altre circostanze sarebbe stata fatale.

Il risultato non inganni, è stata una partita tiratissima per settanta minuti e Semplici può immaginare un futuro diverso se i suoi dirigenti gli consegneranno entro fine gennaio un paio di buoni difensori. Da centrocampo in su la squadra gioca, corre e funziona. Dietro è fragile. All’Olimpico, nella partita d’andata, il bunker aveva funzionato riducendo gli spazi. Ieri Salamon, Vicari e Felipe sono stati travolti da Immobile, implacabile quando viene lanciato in profondità. Non c’è stato tempo di annoiarsi. Inzaghi aveva puntato su Lukaku e il belga a sinistra produce una spinta superiore. Da un suo cross è nato al quinto il primo gol, timbrato da Luis Alberto con una magia. Palla controllata con la suola al limite, s’è bevuto Felipe e Salamon con una veronica e ha appoggiato in rete. La Spal ha pareggiato subito. Rigore concesso da Tagliavento, contestatissimo dai 1600 laziali, ma l’intervento di Basta su Grassi era pulito. Wallace, invece, ha colpito Paloschi in modo ingenuo e Antenucci ha spiazzato Strakosha dal dischetto. Inzaghi e la Lazio hanno faticato a contenere il nervosismo nei confronti dell’arbitro di Terni, che poi avrebbe ammonito Radu, Milinkovic e Luiz Felipe. I precedenti pesavano più della direzione. Ci ha pensato Immobile a tenere distante la Spal e l’ombra di un’altra partita di contestazioni. L’assist di Luis Alberto (altra azione avviata da Lukaku) era un cioccolatino e Ciro se l’è mangiato dopo aver polverizzato Salamon e Vicari per il raddoppio.

Poi è arrivato il 3-1, costruito da Milinkovic proteggendo il pallone (Viviani gli è rimbalzato addosso) prima di servire Immobile in profondità. Tre minuti cross di Lazzari e il colpo di testa di Wallace si è trasformato in un meraviglioso assist per Antenucci: destro in rete, 2-3. La Spal ci ha creduto, la Lazio ha barcollato, pareggio evitato da un errore di Antenucci e da un recupero prodigioso di de Vrij su Paloschi. A un soffio dall’intervallo, la squadra di Inzaghi ha ripreso il largo. Cross di Basta e Ciro, in avvitamento, ha firmato il suo terzo gol con un bellissimo colpo di testa. Il conto lo ha chiuso in modo definitivo al quinto della ripresa, schiaffeggiando la palla in rete dopo l’angolo di Luis Alberto e la mischia al centro dell’area. Semplici era passato al 4-4-2 inserendo Rizzo per Salamon, la Spal ha spinto e ha sommato 9 angoli, palo di Viviani, prodezza di Strakosha su Felipe, un gol annullato, ma anche una clamorosa occasione divorata da Lukaku. La Lazio stava già festeggiando le vacanze meritate con i suoi tifosi, in delirio Champions.


Il Messaggero titola: "Ciro, come te non c'è nessuno. La Lazio passa a Ferrara con il poker di Immobile, capocannoniere del campionato con 20 gol, e la splendida rete in apertura di Luis Alberto".

Prosegue il quotidiano romano: La Lazio vola trascinata dal suo re: Ciro Immobile. L’attaccante firma un poker nella goleada contro la Spal. Finisce 5-2 per i biancocelesti che volano al quarto posto in classifica a quota 40 punti, superata la Roma (39) sconfitta dall’Atalanta. L’Inter, terza, è a sole due lunghezze. Al festival del gol partecipa anche Luis Alberto che segna e fa segnare. Inzaghi aveva chiesto una vittoria prima della sosta per restare agganciati al gruppetto Champions. Detto fatto. Anzi i suoi ragazzi ottengono ancora di più. Seppur qualche errore di troppo in difesa lo ha fatto sgolare più del dovuto. Ma con un Ciro così i biancocelesti possono sognare in grande: 20 gol in campionato e primo posto della classifica cannonieri. Controsorpasso all’interista Icardi. Per i ragazzi di Semplici il nuovo anno inizia come il vecchio con una sconfitta. Stavolta niente recriminazioni, troppo differenti i valori in campo. Prima del fischio d’inizio le due curve fischiano la terna arbitrale che si stava riscaldando sul lato lungo del campo. Entrambe le squadre si sentono penalizzate per alcune decisioni prese nel corso del campionato.

I padroni di casa, reduci dal contestatissimo ko contro la Sampdoria, spingono subito a mille con gli esterni. La Lazio regge l’urto e dopo appena 5 minuti il mago Luis Alberto tira fuori dal cilindro un numero che strappa gli applausi di tutto lo stadio. Nemmeno il tempo di esultare, che i tifosi biancocelesti tornano a contestare l’arbitro Tagliavento, reo di aver assegnato un rigore generoso. Proteste dei giocatori laziali, che chiedevano, invece, un fallo di mano di Antenucci. La gara è divertente perché entrambe le squadre giocano a viso aperto. Ma Inzaghi ha un Luis Alberto in forma straordinaria: assist di esterno destro per Immobile, che riporta in vantaggio la Lazio. Nell’occasione, da sottolineare anche la bella fuga di Lukaku sulla sinistra che dà il via all’azione. Imprendibile il belga, quando parte palla al piede. Ne sa qualcosa Viviani, che più di una volta finisce con il sedere a terra nel tentativo di arginarlo. La difesa della Spal vive una giornata da incubo. Ciro è in una di quelle giornate in cui è impossibile arginarlo e così segna ancora sfruttando un assist al bacio di Milinkovic che di forza argina la marcatura di Viviani. Inzaghi non contiene la sua gioia ed entra letteralmente in campo esultando.

La gara è apertissima perché, se la difesa dei padroni di casa è allegra, non va meglio quella laziale. Wallace regala un pallone ad Antenucci che firma la sua personale doppietta. Ci vuole un miracolo di de Vrij, pochi minuti dopo, per evitare il pareggio. Inzaghi è una furia e urla di tutto ai suoi. Fortuna che può contare di nuovo su Immobile, che sfrutta alla grande un cross di Basta: colpo di testa ad anticipare il suo marcatore e il bomber laziale fa esplodere di nuovo i suoi tifosi. Ma Immobile, dopo il digiuno con l’Inter, aveva voglia di una scorpacciata e così cala il poker proprio sotto la curva dei laziali, che non smettono di urlare il suo nome. La Spal non molla e prima prende un palo su punizione con Viviani, poi è Strakosha a fare un miracolo su Felipe, prendendosi gli insulti dei tifosi spallini. I ragazzi di Semplici hanno il merito di non arrendersi nonostante il punteggio tennistico e mettono più volte in difficoltà la Lazio. Con questo spirito la strada per la salvezza non è poi così ripida. Ma come detto, quando i biancocelesti giocano come sanno e possono contare su un Immobile in stato di grazia, nessun traguardo è proibitivo.


Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

"Un gran bel vedere questa Lazio". Lo dicono le sue parole, lo dice il suo sorriso, lo dice la sua intima convinzione, quello che dice e che fa. Guarda come gongolo: Simone Inzaghi si è divertito, pure parecchio, ha visto la sua squadra trasformarsi in una gioiosa macchina da guerra, segnare quattro gol in quarantuno minuti, arrotondare il risultato nella ripresa, dare di sè un’impressione potentissima, per la forza e per la qualità. Ed è per questo che Inzaghi assicura: "Con noi la gente non si annoia. E’ dai primi di luglio che questo gruppo ci dà dentro alla grande. Ma non dite che con la Spal è stato tutto troppo facile...". Come dargli torto. Così Inzaghi celebra Immobile, autore di un poker storico nella sua Serie A. "I numeri di Ciro non mi sorprendono più, a sorprendermi è invece la sua disponibilità al lavoro durante la settimana. Ha una squadra che lo mette nelle condizioni ideali di esprimersi". La verità è che la Lazio ha seminato in novanta e passa minuti tante di quelle perle che tenerne il conto non è semplice. Inzaghi ci prova e le spiega: "Bellissimo il gol di Luis Alberto, bravissimo Immobile, ma la giocata in verticale di Milinkovic per il gol del 3-1 è stata semplicemente straordinaria, un vero e proprio capolavoro di tecnica".

Poi nella ripresa Milinkovic è uscito, decisione tecnica di Inzaghi. Che spiega: "Milinkovic e Radu si erano fatti ammonire nella stessa occasione, mi sarebbe spiaciuto chiudere la partita in dieci". La Lazio ha arpionato i 40 punti e con una partita da recuperare (contro l’Udinese il 24 gennaio) ha messo l’Inter nel mirino, oltre ad aver superato la Roma in classifca. "Cosa abbiamo più di Inter e Roma? Rispetto all’Inter avremo più partite, sia per la doppia sfida in Coppa Italia col Milan che per i sedicesimi di Europa League. Rispetto alla Roma le fatiche si pareggiano, hanno l’impegno della Champions League". La sfida è aperta. "Siamo contenti, ci riposiamo una settimana e poi ci aspetta il tour de force". Quando Tagliavento ha indicato il dischetto per il rigore dell’1-1 trasformato poi da Antenucci, Inzaghi si è sentito gelare. Ma in sala stampa ha sciolto il gelo con un sorriso. "Il rigore? Dico solo che avremmo potuto evitarlo, ma in quel momento siamo stati bravissimi a non demoralizzarci". Fa una pausa, riprende: "In verità non si è capito se il fallo fischiato era quello di Basta su Grassi o di Wallace su Paloschi. Comunque Tagliavento ha detto che era un rigore nettissimo". Non se la prende, il tecnico, nemmeno per i due gol subiti. "Nelle ultime tre partite (due di campionato e una di coppa, ndr) non avevamo subito gol, oggi c’è stato un rigore e una respinta sbagliata, ma lì è stato bravo Antenucci". Chiusura con il caso de Vrij: "Siamo in attesa, lui sa cosa penso. È un giocatore di altissima qualità, è un top player e un elemento indispensabile per noi. Ne sta parlando con la società, ha parlato anche con me e ora aspettiamo. Se la soluzione sarà positiva saremo tutti contenti".


Poker per il sorpasso Champions. E chissà se il pallone giallo, invernale, lo regalerà a Giorgia e Michela, le sue bambine, colpite nei giorni scorsi da un violento attacco influenzale che rischiava di fargli saltare la vacanza alle Maldive. Ciro Immobile e sua moglie Jessica si regaleranno una settimana meritatissima di relax al mare. Si è superato il centravanti di Torre Annunziata, perché in carriera non aveva mai realizzato quattro gol in novanta minuti. "Sì, sono davvero felice, è importante. E mi fa piacere perché abbiamo vinto. Avevo il pallone bianco, lo avevo portato a casa dopo la tripletta di inizio settembre con il Milan, quello invernale mi mancava, è stato ancora più bello festeggiare qui a Ferrara con i nostri tifosi" ha raccontato a bordo campo. Quando si è avvitato in sospensione per colpire in modo perfetto sul cross da destra di Basta, ha ricordato i colpi di testa "alla Bettega". Immobile sta diventando irresistibile anche nel gioco aereo, aveva cominciato nella finale di Supercoppa inchiodando due giganti come Benatia e Chiellini.

Ieri è andato a segno in tutti i modi: pallonetto di sinistro per beffare Gomis in uscita sull’assist scodellato da Luis Alberto, destro nell’angolo per il 3-1 sfruttando il lancio in profondità di Milinkovic. Una favola. Uno sballo per un bomber con le sue caratteristiche. Ciro ha ringraziato i suoi compagni. "E’ vero, la Lazio è una squadra che gioca davvero bene a calcio, ci divertiamo. Come ho sempre detto i miei gol arrivano grazie al lavoro che fa tutta la squadra. I primi tre gol sono arrivati grazie a tre assist perfetti, sono davvero felice perché viviamo un momento bellissimo e non ci vogliamo fermare". Contava arrivare alla sosta con un’altra vittoria, sfruttando il pareggio dell’Inter a Firenze per avvicinarsi. "Sono davvero felice per la squadra, per la continuità che stiamo dando dei risultati. Era importante vincere per continuare questo straordinario campionato di cui siamo protagonisti", ha raccontato Immobile. La Lazio aveva rallentato per i torti subìti dal Var, per il calendario, per un leggero scadimento di forma. "Sì, una flessione c’era stata, ma ci sta e succede a tutte le squadre, ci sono momenti della stagione in cui hai queste partite e non riesci a vincerle". Il traguardo è la Champions, nessuno riesce più a nasconderlo. "Sì, rimane questo l’obiettivo, entrare tra le prime quattro, come abbiamo sempre detto e ci diciamo tra di noi. L’importante è mantenere la continuità perché le altre davanti vanno davvero forte, come è giusto che sia. La Champions è troppo importante, tutte le squadre lotteranno fino alla fine per raggiungere l’obiettivo. La Lazio non deve essere da meno, dobbiamo continuare su questa strada".

Un pensiero alle vacanze. "Prima di staccare ci stava una vittoria, ho segnato 4 gol, adesso ci rilassiamo per poi tornare ancora più forti perché ci aspetta un tour de force alla ripresa". Immobile, come Inzaghi, ha fame. Trasmette questa mentalità. La Lazio è in corsa per la Champions, ma può andare avanti in Europa League e si giocherà le semifinali di Coppa Italia con il Milan. Una galoppata fantastica. "Sono felice per la vittoria, ci serviva per dare continuità a una grande stagione. Vogliamo fare ancora meglio nel girone di ritorno. Dall’inizio i nostri obiettivi sono rimasti quelli, dobbiamo tenere un passo importante perché Inter e Roma corrono". Sta segnando a ritmi impressionanti, sono medie da record. Chissà se raggiungerà il record di Higuain (36 gol) e vincerà la Scarpa d’Oro. "Devo continuare così, le responsabilità aumentano, voglio fare bene in tutte e tre le competizioni. La concorrenza è agguerrita e ci vuole continuità. Il poker di Ferrara è bello e importante". Ci ha pensato Cirù, il ciuffo biondo che fa impazzire il mondo.



Galleria di immagini sulle reti della gara
Luis Alberto apre le marcature
Il pareggio spallino su calcio di rigore
Ciro Immobile riporta in vantaggio la Lazio
La rete dell'1-3 di Ciro Immobile
La rete del 2-3 dei padroni di casa
Ciro Immobile sigla il 2-4 biancoceleste
Ciro Immobile, quaterna di reti oggi, per il definitivo 2-5



La formazione biancoceleste:
Strakosha, Immobile, Wallace, de Vrij, Milinkovic-Savic, Luis Alberto;
Parolo, Leiva, Lukaku, Basta, Radu
La formazione iniziale biancoceleste in grafica





► Per questa partita il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha convocato i seguenti calciatori:




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