Storia della società 1974/75

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Inebriata dal sapore del suo primo scudetto vinto, la Lazio affronta la stagione 1974/75 decisa a bissare il successo della precedente. Malgrado i grossi incassi fatti nelle due stagioni precedenti, le casse biancazzurre, seppur un po' rimpinguate, non danno ancora una tranquillità e soprattutto una stabilità da far stare tranquilli. Gli ingaggi dei giocatori hanno subito un notevole incremento a cui il presidente Lenzini non ha potuto dire di no. La stagione, dopo una Coppa Italia deludente sembrava volgere sullo stesso copione di quella passata, con i biancazzurri in lotta per il vertice della classifica. Purtroppo, però, alcune partite andate non per il verso giusto, come il derby di andata, avevano provocato maretta fra la società e la squadra. D'Amico era stato estromesso dalla prima squadra per problemi disciplinari, poi Wilson dovette cedere i gradi di capitano a Chinaglia. Quest'ultimo era bersagliato di fischi in ogni stadio in cui la Lazio giocava in trasferta, per via della sua ribellione durante i mondiali di Germania. Con l'anno nuovo, la squadra perse il suo smalto, e Lenzini fu contestato da alcuni ex dirigenti che lo accusavano di proteggere troppo Maestrelli, che secondo loro aveva perso il controllo della squadra. Maestrelli a sua volta era corteggiatissimo dalla Federazione che voleva affidargli il ruolo di C.T. della Nazionale, ma pretendeva una risposta in tempi rapidi. Una risposta che non arriverà mai, perché il tecnico a fine marzo si ammala gravemente e lascia la guida a Lovati. La squadra si disunisce e alla fine si classificherà quarta.