Venerdì 1 maggio 2015 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 2-0

Da LazioWiki.

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1 maggio 2015 - Coppa Italia Primavera - Finale, gara di ritorno - inizio ore 18.15

LAZIO: Guerrieri, Pollace, Mattia, Prce, Seck, Murgia, Pace (85' Rokavec), Verkaj (69' Condemi), Palombi (56' Rossi), Tounkara, Oikonomidis. A disposizione: De Angelis, Capuano, Manoni, Quaglia, Capuano, Milani, Pasqualoni, Dovidio, Cotticelli. Allenatore: S. Inzaghi.

ROMA: Marchegiani, Paolelli (88' Soleri), Calabresi, Capradossi, Sammartino, Machin, Lor.Pellegrini, D'Urso (55' Vestenicky), Ferri (64' Di Mariano), Verde, Sanabria. A disposizione: Pop, Adamo, Anocic, Marchizza, Vasco, Ndoj, Di Livio, Ciavattini, De Santis, Njiki. Allenatore: De Rossi.

Arbitro: sig. Rapuano (Rimini) - Assistenti sigg. Raspollini (Livorno) e Cecconi (Empoli) - Quarto uomo sig. Antonio Giua (Pisa).

Marcatori: 7' Oikonomidis, 41' Oikonomidis

Note: espulso dopo il fischio finale Soleri. Ammoniti 33' Pellegrini, 75' Condemi, 83' Prce. Recupero 1' pt e 5' st

Spettatori:


La Coppa Italia Primavera 2014/15 è biancoceleste
Foto Bartoletti
I festeggiamenti sotto la Curva Nord
Foto Bartoletti
Un momento dei festeggiamenti post-gara
Foto Bartoletti
I giovani calciatori biancocelesti festeggiano sotto la Curva Nord
Foto Bartoletti
Il match-winner Christoforos Oikonomidis con la Coppa
Foto Bartoletti
Il mister biancoceleste Simone Inzaghi con il trofeo conquistato
Foto Bartoletti
Oikonomidis in un momento della gara
Foto Bartoletti
Mamadou Tounkara con la maglia danneggiata
Foto Bartoletti
Alessandro Murgia
Foto Bartoletti
Simone Palombi
Foto Bartoletti
Un intervento di Guido Guerrieri
Foto Bartoletti
Gianluca Pollace
L'articolo della Gazzetta dello Sport

La Gazzetta dello Sport titola: "Trionfo, derby e ribaltone: la Lazio alza la Coppa Italia. Dopo la sconfitta di misura dell'andata, i ragazzi di Simone Inzaghi superano 2-0 la Roma di Verde e Sanabria in gara-2: per il secondo anno di fila i biancoceleste vincono la coppa".

Continua la "rosea": Nella settimana più difficile di Filippo Inzaghi, a un passo dall’essere sostituito dal tecnico della Primavera, il fratello meno famoso, Simone, batte 2-0 la Roma di Verde, Sanabria e Pellegrini, ribalta lo 0-1 dell’andata e si prende la Coppa Italia (Primavera). La seconda di fila peraltro: nel gennaio del 2014 era subentrato a Bollini, promosso come vice di Reja, ad aprile aveva battuto la Fiorentina al Franchi. Quella era stata la vittoria di un super Minala, anche stavolta il protagonista è un ragazzo arrivato in saldo per fare la differenza in Primavera, Cris Oikonomidis, lasciato andare a parametro zero dall’Atalanta nell’estate del 2013: due gol, dopo quello di ottobre al Chievo che aveva deciso la Supercoppa (altra coppa, per Inzaghino), ma stavolta li ha fatti con Lotito e Stefano Pioli in tribuna. Era in panchina contro Chievo e Parma, la gara di oggi quasi certamente gli varrà un debutto in serie A che non è ancora arrivato, al contrario della convocazione in Nazionale maggiore. C’era anche Garcia in tribuna, e prima della partita è sceso a dare il cinque ai giocatori all’uscita dello spogliatoio: non è bastato, come la presenza di un Verde assolutamente sottotono.

Al primo affondo, Lazio già in vantaggio: Palombi recupera palla sulla trequarti e serve in verticale Oikonomidis, Calabresi lo tiene in gioco, l’australiano batte in diagonale Marchegiani, dopo neanche sei minuti di gioco. La Roma prova a fare gioco, ma le conclusioni pericolose latitano: Capradossi segna ma con Sanabria in fuorigioco, Prce rischia l’autogol dopo uno dei rari spunti di Verde a destra, Guerrieri vanifica un buon filtrante di Pellegrini anticipando Sanabria. La Lazio lascia fare, e quando spinge fa male: Calabresi si fa soffiare palla sulla trequarti da Tounkara, Marchegiani evita il raddoppio parando con il piede, ma il raddoppio arriva lo stesso, al 41’, quando Palombi serve ancora Tounkara, che mette in mezzo, e Paolelli si perde Oikonomidis, che mette il piede e devia in porta. A quel punto la Lazio cerca subito il gol del 3-0 ma incassa un contropiede pericoloso: Verde perde tempo ma subisce fallo poco fuori area, Pellegrini batte a sorpresa, pescando Sanabria solo al limite, che non ne approfitta, calciando fuori.

Nella ripresa la Roma riparte con un buon piglio, al 10’ Guerrieri salva tutto uscendo sui piedi di Sanabria, servito da un bel pallone filtrante di D’Urso. Un minuto dopo però il centrocampista lascia il campo: De Rossi inserisce Vestenicky, passando al 4-2-3-1, con Sanabria nella posizione di trequartista, più adatta alle sue caratteristiche. Tounkara – che nel primo tempo si era strappato la maglia, ed ha chiuso la partita vestendone una intera ma senza numero, come sui campetti di provincia – chiama Marchegiani a un difficilissimo intervento con un tiro improvviso e ben indirizzato verso l’incrocio, Pellegrini risponde con una botta da buoni trenta metri, Guerrieri riesce a metterci la mano. Poi tocca a Di Mariano, il nipote di Schillaci, al posto di Ferri: con lui e Vestenicky è un’altra Roma, e al 34’ potrebbe arrivare il gol che ribalterebbe tutto, cross del siciliano, girata di prima dello slovacco, altro grande riflesso di Guerrieri, che si conferma grande protagonista del trionfo biancazzurro. Ma la spinta della Roma si esaurisce ben prima del 90’, e non basta l’ingresso della quarta punta, Soleri, per risvegliarla: la partita si chiude con Marchegiani a cercare gloria in avanti, lo stesso Soleri espulso e in lacrime al fischio finale, e la Lazio in festa, coi tifosi che rispolverano i cori del derby dei grandi, la finale di Coppa Italia decisa da Lulic due anni fa.


Il Messaggero titola: "La Lazio batte la Roma 2-0. E conquista la coppa Italia".

Prosegue il quotidiano romano: Che siano Primavera o meno, i derby di coppa Italia non riescono proprio ad allargare il sorriso della Roma. Chissà che sortilegio sarà mai questo. E così, in uno stadio Olimpico colorato da quasi 4.000 tifosi molto canterini, la Lazio di Simone Inzaghi ha piegato la Roma di Alberto De Rossi per 2-0, ha saputo ribaltare il punteggio della sfida di andata (0-1) e si è aggiudicata quindi la coppa Italia Primavera. Impossibile, a questo punto, non ricordare il derby del 26 maggio del 2013, un’altra finale di coppa Italia, un altro successo dei biancocelesti. È chiaro che l’incantesimo non si sia spezzato, almeno nella coppa nazionale, è ovvio: eppure stavolta i giallorossi hanno sfiorato davvero il trionfo. D’altronde, sarebbe bastato soltanto un gol, uno solo, per vendicare tutta la modestia mostrata dalla squadra dei «grandi» quasi due anni prima. E invece. Invece, anziché Lulic 71, è stato Oikonomidis ‘95, 20 anni per l’appunto, a fulminare il portiere rivale Marchegiani: un sigillo in avvio, il secondo al tramonto del primo tempo. È stato sufficiente. E i biancocelesti, già detentori, hanno potuto conquistare il trofeo per la terza volta nella storia.

Va sottolineato comunque che in avvio la Roma ha schierato addirittura due ragazzi nati nel 1997, mentre la Lazio era costituita soltanto da ‘95 e ‘96. Registrato questo, bisogna pure aggiungere che sono stati soprattutto i giallorossi a comandare le trame della manovra, spiccando perfino per fluidità in alcune finestre della gara. Ci si chiederà dove, o perché, abbiano perso. Perché sono sempre mancati nella rifinitura, nel passaggio determinante, nella precisione della conclusione. A dirla tutta, Capradossi ha anche indovinato la via del gol, ma l’inutilmente pignolo (e quindi protagonista) arbitro Rapuano di Rimini ha appassito la gioia sul nascere per un dubbio fuorigioco. Pescando tra le file romaniste, sono piaciuti Pellegrini e Calabresi per tutti. Quanto a Verde e a Sanabria, stasera sono scesi un poco sotto il rigo: e, come si diceva, la squadra ne ha risentito. In extremis, espulso Soleri. Consapevole di dover compiere un’impresa storica, la Lazio ha calato invece la carta dell’umiltà e dell’aggressività atletica. Una mossa indovinata, non c’è dubbio. Se non altro perché ha sfarinato in un baleno le certezze psicologiche della Roma. Tounkara e Murgia hanno impressionato la pellicola fallendo un paio di opportunità d’oro, poi i biancocelesti si sono dedicati a conservare il risultato e a innescare la molla del contropiede. Bravi Tounkara, Oikonomidis e il portiere Guerrieri.

Da segnalare la presenza della gran parte dei giocatori delle rispettive prime squadre: tra gli altri, ecco Nainggolan, Pjanic, Paredes, Iturbe, Balzaretti, Ederson, de Vrij, Cana, Cataldi, Keita e Felipe Anderson. In tribuna pure il dg giallorosso Mauro Baldissoni, Bruno Conti, il ct dell’Italia Under 21, Luigi Di Biagio, il presidente biancoceleste Claudio Lotito e il ds Igli Tare. Non mancavano, naturalmente, i tecnici Stefano Pioli e Rudi Garcia, che ha perfino incoraggiato i ragazzi di De Rossi con una pacca sulle spalle prima della sfida. Infine è comparso anche Zdenek Zeman. L’ex. L’ultima immagine dell’Olimpico è però struggente: i biancocelesti ebbri di felicità a festeggiare sotto la Nord; i ragazzi della Roma disseminati per il campo. A terra. Lontani. In lacrime.



La formazione iniziale: Prce, Tounkara, Mattia, Guerrieri, Murgia; Oikonomidis, Seck, Verkaj, Pace, Palombi, Pollace




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