Vicolo (oggi Via) D'Ascanio, 11

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Sulla destra, all'inizio della via, vi era probabilmente la sede della Lazio
Via d'Ascanio vista dal satellite

Questa sede di Vicolo d'Ascanio n. 11 non può essere descritta perché la via non risulta nell'odierno elenco toponomastico di Roma.

Il vicolo d'Ascanio (dal nome di un cardinale che nei pressi aveva un giardino) corrisponde oggi a Via d'Ascanio che è una traversa di Via della Scrofa, ma non è certo se oggi la numerazione dei Civici corrisponda a quella di allora. Da ricerche filologiche si è appurato che l'edificio aveva almeno tre piani. La sede fu attiva dal 1929 al 1934 e vide l'introduzione del girone unico e il passaggio del campo di gioco dalla Rondinella allo Stadio Nazionale del Partito Fascista.

Il responsabile della Sezione Calcio era Remo Zenobi che affidò la squadra a Pietro Piselli. I giocatori più rappresentativi erano Sclavi, Caimmi, Malatesta, Pastore, Foni, Cevenini (V). Sempre in quel periodo Zenobi acquistò molti giocatori oriundi brasiliani come i Fantoni, Guarisi per cui la Lazio fu chiamata Brasilazio.

Anche l'allenatore Molnar fu alla guida dei biancocelesti. Vi furono le dimissioni di Zenobi, sostituito da Alfredo Palmieri, che rientrarono in breve tempo e l'ingaggio dell'allenatore Karl Sturmer che porto i pulcini della Lazio a praticare il più bel calcio giovanile d'Europa.

Eugenio Gualdi, uno dei presidenti più illuminati che abbia avuto la Lazio, divenne Presidente Generale. Purtroppo nel 1934 Ezio Sclavi, formidabile portiere, decise di abbandonare il calcio perché, improvvidamente, non riconfermato dalla Società. Di lì a poco la Lazio ingaggiò il più forte centravanti italiano: Silvio Piola.

(Le notizie storiche su Vicolo d'Ascanio sono state gentilmente fornite dal sig. Claudio Neroni)