Garlini Oliviero: differenze tra le versioni

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Attaccante, nato a Stezzano (BG) il [[4 marzo]] [[1957]] e deceduto a Gandino (BG) l'[[8 maggio]] [[2025]].
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Attaccante, nato a Stezzano (BG) il [[4 marzo]] [[1957]]. Esordisce in [[serie A]] nel Como nel campionato [[1975/76]] in cui gioca solo 3 partite. La squadra lariana se ne libera con troppa fretta e lo cede all'Empoli in [[serie C]]. Qui gioca 18 gare e segna 6 reti. L'anno successivo è ancora in C con la Nocerina che anche grazie ai suoi goal ottiene la promozione in [[serie B]]. Nei due anni a Nocera gioca 65 partite e segna 9 reti.. Nel [[1979/80]] eccolo di nuovo in C1 con il Fano, 32 gare con 14 reti, e l'anno successivo finalmente a Cesena, sua città d'adozione, in B. Nella squadra romagnola tra serie A e B disputa, in quattro stagioni, 119 partite e mette a segno 25 reti giocando in coppia con l'austriaco Schachner. Nel [[1984/85]] arriva alla Lazio in serie A ma è l'''annus horribilis'' dei biancocelesti: con [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] presidente, con gli allenatori [[Carosi Paolo|Carosi]] e uno stanco [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], con una crisi dirigenziale ed economica pesantissima, la Lazio retrocede nonostante una rosa di alta qualità. Il giocatore disputa 20 partite e segna un solo goal. Il successivo campionato di serie B, vede Garlini, capocannoniere (premio Chevron ''Sportsman dell'anno''), mettere a segno ben 18 reti in 38 partite. L'allenatore è [[Simoni Luigi|Simoni]] ma questo campionato viene macchiato dal secondo scandalo scommesse in cui è implicato anche il laziale [[Vinazzani Claudio|Vinazzani]]. La Lazio viene retrocessa in serie C e dopo il ricorso mantenuta in B ma con nove punti di penalizzazione. Della situazione approfitta l'[[Internazionale FC|Inter]] che compra il giocatore per farne la riserva di Rummenigge e Altobelli.
Esordisce in [[serie A]] nel [[Como]] nel [[campionato]] [[1975/76]] in cui gioca solo 3 partite. La squadra lariana se ne libera con troppa fretta e lo cede all'[[Empoli]] in [[serie C]]. Qui gioca 18 gare e segna 6 reti. L'anno successivo è ancora in C con la Nocerina che anche grazie ai suoi goals ottiene la promozione in [[serie B]]. Nei due anni a Nocera gioca 65 partite e segna 9 reti. Nel [[1979/80]] eccolo di nuovo in C1 con il Fano, 32 gare con 14 reti, e l'anno successivo finalmente a Cesena, sua città d'adozione, in [[Serie B|B]]. Nella squadra romagnola tra [[serie A]] e [[Serie B|B]] disputa, in quattro stagioni, 119 partite e mette a segno 25 reti giocando in coppia con l'austriaco Schachner. Nel [[1984/85]] arriva alla Lazio in [[serie A]] ma è l'''annus horribilis'' dei biancocelesti: con [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]] presidente, con gli allenatori [[Carosi Paolo|Paolo Carosi]] e uno stanco [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]], con una crisi dirigenziale ed economica pesantissima, la Lazio retrocede nonostante una rosa di alta qualità. Il giocatore disputa 20 partite e segna un solo goal. Il successivo [[campionato]] di [[serie B]], vede Garlini capocannoniere (premio Chevron ''Sportsman dell'anno'') che mette a segno ben 18 reti in 38 partite. L'allenatore è [[Simoni Luigi|Luigi Simoni]] ma questo [[campionato]] viene macchiato dal [[Calcioscommesse 1986|secondo scandalo scommesse]] in cui è implicato anche il laziale [[Vinazzani Claudio|Claudio Vinazzani]]. La Lazio viene retrocessa in [[serie C]] e dopo il ricorso mantenuta in [[Serie B|B]] ma con nove punti di penalizzazione. Della situazione approfitta l'[[Internazionale FC|Inter]] che compra il giocatore per farne la riserva di Rummenigge e Altobelli. Con la Lazio colleziona in totale 58 presenze e 19 reti in [[Campionato]].


Nell'[[Inter]] gioca 20 gare e segna 4 reti. Uno dei goal rimane negli annali del calcio perché segnato in rovesciata colpendo la palla a 30 centimetri da terra. Questa prodezza non gli evita, però, la cessione all'[[Atalanta]] in [[serie B]] nel [[1987/88]]. Garlini si conferma goleador di razza segnando 17 reti in 34 gare (vice capocannoniere dietro a [[Marronaro Lorenzo|Lorenzo Marronaro]]). Nel [[1988/89]], a novembre, passa all'[[Ancona]] dove gioca 23 partite e mette a segno 5 reti. Nell'autunno dell'anno seguente va ad Ascoli. L'ultimo anno di attività lo vede a Ravenna dove segna 3 reti in 24 partite. Finita la carriera di calciatore diviene team manager del [[Padova]], chiamato dal suo ex collega dell'[[Inter]] Altobelli. Nella città del Santo è però protagonista di un episodio grottesco: da accompagnatore, durante un incontro, chiede un cambio senza avvedersi che il numero dei sostituiti è già stato raggiunto. La Lega dà partita persa al [[Padova]] che retrocede. Evitando di transitare nel Veneto, Garlini rimane nel mondo del calcio e nel [[2004]] lo troviamo allenatore delle giovanili del Dalmine. Per divertimento gioca ancora, con ottimi risultati, nel [[campionato]] amatori di calcio a cinque lombardo e milita nel VM Stezzano.
Con la Lazio colleziona in totale 58 presenze e 19 reti in [[Campionato]].


"Oliviero bomber vero" è il simpatico soprannome che gli dedicano i tifosi laziali. Ala veloce e compatta (m 1,77, kg 71), utilissimo come seconda punta, ha un innato senso della rete. Calcia di destro e di sinistro e colpisce bene di testa e in acrobazia. Possiede anche un buon dribbling in velocità ed è combattivo e determinato. I tifosi laziali lo stimano e lo ricordano con molto affetto che è ricambiato dal giocatore. Oliviero, che vive a Bergamo, non manca di presenziare a molte cene sociali e alle cerimonie che il Lazio Club di Milano organizza nell'ambito delle sue attività. Attualmente è commentatore televisivo per le partite dell'[[Atalanta]] e Responsabile, dal [[2011]], della scuola calcio di una società di Bergamo, la S.S.D. Bergamo Longuelo. In precedenza era stato D.S. del Villa d'Almè, una squadra di Eccellenza della provincia di Bergamo.
Nell'Inter gioca 20 gare e segna 4 reti. Uno dei goal rimane negli annali del calcio perchè segnato in rovesciata colpendo la palla a 30 centimetri da terra.
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Questa prodezza non gli evita, però, la cessione all'[[Atalanta]] in serie B nel [[1987/88]]. Garlini si conferma goleador di razza segnando 17 reti in 34 gare. Nel [[1988/89]], a Novembre, passa all'Ancona dove gioca 23 partite e mette a segno 5 reti. Nell'autunno dell'anno seguente va ad Ascoli. L'ultimo anno di attività lo vede a Ravenna dove segna 3 reti in 24 partite. Finita la carriera di calciatore diviene team manager del Padova, chiamato dal suo ex collega dell'Inter Altobelli. Nella città del Santo è però protagonista di un episodio grottesco: da accompagnatore, durante un incontro, chiede un cambio senza avvedersi che il numero dei sostituiti è già stato raggiunto. La Lega dà partita persa al Padova che retrocede. Evitando di transitare nel Veneto, Garlini rimane nel mondo del calcio e nel [[2004]] lo troviamo allenatore delle giovanili del Dalmine. Per divertimento gioca ancora, con ottimi risultati, nel campionato amatori di calcio a cinque lombardo e milita nel VM Stezzano.
"Oliviero bomber vero" è il simpatico soprannome che gli dedicano i tifosi laziali. Ala veloce e compatta (m 1,77, kg 71), utilissimo come seconda punta, ha un innato senso della rete. Calcia di destro e di sinistro e colpisce bene di testa e in acrobazia. Possiede anche un buon dribbling in velocità ed è combattivo e determinato. I tifosi laziali lo stimano e lo ricordano con molto affetto che è ricambiato dal giocatore. Oliviero, che vive a Bergamo, non manca di presenziare a molte cene sociali e alle cerimonie che il Lazio Club di Milano organizza nell'ambito delle sue attività. Attualmente è commentatore televisivo per le partite dell'Atalanta e D.S. del Villa d'Almè, una squadra di Eccellenza della provincia di Bergamo.


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Immagine:Garlini 1.jpg|Nel Cesena
Immagine:Garlini 2.jpg|Nell'Inter
Immagine:Garlini card.jpg|Una figurina card di Garlini
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[[Categoria:Biografie|Garlini, Oliviero]]
[[Categoria:Biografie|Garlini, Oliviero]]

Versione attuale delle 18:39, 8 mag 2025

Oliviero Garlini
Oliviero Garlini
Una figurina di Garlini
In acrobazia

Attaccante, nato a Stezzano (BG) il 4 marzo 1957 e deceduto a Gandino (BG) l'8 maggio 2025.

Esordisce in serie A nel Como nel campionato 1975/76 in cui gioca solo 3 partite. La squadra lariana se ne libera con troppa fretta e lo cede all'Empoli in serie C. Qui gioca 18 gare e segna 6 reti. L'anno successivo è ancora in C con la Nocerina che anche grazie ai suoi goals ottiene la promozione in serie B. Nei due anni a Nocera gioca 65 partite e segna 9 reti. Nel 1979/80 eccolo di nuovo in C1 con il Fano, 32 gare con 14 reti, e l'anno successivo finalmente a Cesena, sua città d'adozione, in B. Nella squadra romagnola tra serie A e B disputa, in quattro stagioni, 119 partite e mette a segno 25 reti giocando in coppia con l'austriaco Schachner. Nel 1984/85 arriva alla Lazio in serie A ma è l'annus horribilis dei biancocelesti: con Giorgio Chinaglia presidente, con gli allenatori Paolo Carosi e uno stanco Juan Carlos Lorenzo, con una crisi dirigenziale ed economica pesantissima, la Lazio retrocede nonostante una rosa di alta qualità. Il giocatore disputa 20 partite e segna un solo goal. Il successivo campionato di serie B, vede Garlini capocannoniere (premio Chevron Sportsman dell'anno) che mette a segno ben 18 reti in 38 partite. L'allenatore è Luigi Simoni ma questo campionato viene macchiato dal secondo scandalo scommesse in cui è implicato anche il laziale Claudio Vinazzani. La Lazio viene retrocessa in serie C e dopo il ricorso mantenuta in B ma con nove punti di penalizzazione. Della situazione approfitta l'Inter che compra il giocatore per farne la riserva di Rummenigge e Altobelli. Con la Lazio colleziona in totale 58 presenze e 19 reti in Campionato.

Nell'Inter gioca 20 gare e segna 4 reti. Uno dei goal rimane negli annali del calcio perché segnato in rovesciata colpendo la palla a 30 centimetri da terra. Questa prodezza non gli evita, però, la cessione all'Atalanta in serie B nel 1987/88. Garlini si conferma goleador di razza segnando 17 reti in 34 gare (vice capocannoniere dietro a Lorenzo Marronaro). Nel 1988/89, a novembre, passa all'Ancona dove gioca 23 partite e mette a segno 5 reti. Nell'autunno dell'anno seguente va ad Ascoli. L'ultimo anno di attività lo vede a Ravenna dove segna 3 reti in 24 partite. Finita la carriera di calciatore diviene team manager del Padova, chiamato dal suo ex collega dell'Inter Altobelli. Nella città del Santo è però protagonista di un episodio grottesco: da accompagnatore, durante un incontro, chiede un cambio senza avvedersi che il numero dei sostituiti è già stato raggiunto. La Lega dà partita persa al Padova che retrocede. Evitando di transitare nel Veneto, Garlini rimane nel mondo del calcio e nel 2004 lo troviamo allenatore delle giovanili del Dalmine. Per divertimento gioca ancora, con ottimi risultati, nel campionato amatori di calcio a cinque lombardo e milita nel VM Stezzano.

"Oliviero bomber vero" è il simpatico soprannome che gli dedicano i tifosi laziali. Ala veloce e compatta (m 1,77, kg 71), utilissimo come seconda punta, ha un innato senso della rete. Calcia di destro e di sinistro e colpisce bene di testa e in acrobazia. Possiede anche un buon dribbling in velocità ed è combattivo e determinato. I tifosi laziali lo stimano e lo ricordano con molto affetto che è ricambiato dal giocatore. Oliviero, che vive a Bergamo, non manca di presenziare a molte cene sociali e alle cerimonie che il Lazio Club di Milano organizza nell'ambito delle sue attività. Attualmente è commentatore televisivo per le partite dell'Atalanta e Responsabile, dal 2011, della scuola calcio di una società di Bergamo, la S.S.D. Bergamo Longuelo. In precedenza era stato D.S. del Villa d'Almè, una squadra di Eccellenza della provincia di Bergamo.





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