Domenica 22 novembre 1931 - Roma, Stadio del P.N.F. - Lazio-Genova 1893 0-0

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Stagione

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22 novembre 1931 - 326. Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1931/32 - IX giornata

LAZIO: Sclavi, Mattei (II), Del Debbio, Rizzetti (Pepe), Serafini, Fantoni (II), Guarisi (Filó), Fantoni (I), Mattei (III), Malatesta, Cevenini (V) - All. Barbuy.

GENOA: Bacigalupo, Gilardoni, Spigno, Frisoni, Giglio, Orlandini, Patri, Esposto, Mazzoni, Casanova, Levratto.

Arbitro: sig. Carraro di Padova.

Note: tempo incerto. Temperatura fredda. Terreno in buone condizioni.

Spettatori: 9000.

Le due squadre al centro del campo prima del fischio d'inizio

Domenica 22 novembre 1931, nonostante un discreto inizio di Campionato (nove punti nelle prime otto giornate, con due sole sconfitte – 1-2 a Torino e 0-2 a Bologna – sui campi dei fortissimi Juventus e Bologna, che avrebbero dominato il Campionato, classificandosi nell’ordine) il Genoa (allora Genova 1893, in omaggio all’autarchia linguistica del Fascismo) allenato dal trentatreenne Luigi «Luigin» Burlando (facente ancora parte della «rosa» dei giocatori rossoblù) e dall’argentino Guillermo António «Ghigermo» Stábile (inutizzabile in quella stagione agonistica a seguito del gravissimo infortunio – frattura della tibia e del perone della gamba destra – riportato al primo minuto di gioco della vittoriosa – 3-0 – partita amichevole interna con l’Alessandria di domenica 29 marzo 1931), forse memore delle ultime due disfatte rimediate nel 1930 – 0-3 domenica 9 marzo e 0-5 domenica 23 novembre – sul campo della Lazio, affrontò i biancocelesti con una tattica che, dopo le prime battute giocate «a viso aperto», si fece sempre più guardinga, tanto che il canonico 2-3-5 del «Metodo» venne convertito dai due giovani tecnici in un 2-5-3 (a supportare la linea mediana, costituita da Berardo Frisoni I e dagli argentini Alejandro Giglio e Rodolfo Orlando «Tano» Orlandini, si schierarono il loro connazionale Juán Manuel Esposto per quasi tutto l’incontro ed Alfredo «Ghega» Mazzoni nel primo tempo ed Ottorino «Cannetta» Casanova nella ripresa).

Anche grazie all’imprecisione degli attaccanti laziali, che vanificarono quasi sempre il notevole lavoro di costruzione del gioco svolto dai mediani, la partita si chiuse a reti inviolate, avendo il suo momento più emozionante a una dozzina di minuti dal termine, quando il mediano sinistro Orlandini, che aveva «francobollato» – come prevedevano i dettami tattici dello schieramento «metodista» – la temuta ala destra avversaria, il brasiliano Amphilóquio Marques «Filò» Guarisi (naturalizzato italiano con il nome di Anfilogino Guarisi e poi, nel 1934, campione del mondo con gli Azzurri, tra le fila dei quali aveva esordito a Napoli domenica 14 febbraio 1932 nella partita di Coppa Internazionale vinta 3-0 contro la Svizzera, guidati da Vittorio Pozzo), respinse sulla linea di porta (e, secondo i giocatori e il pubblico laziali, oltre) un calcio di punizione dal limite dell’area di rigore tirato da Aldo «Bibbitino» Mattei III e sfuggito alla presa del portiere Manlio Bacigalupo III.

Cronaca da "pianetagenoa1893.net"