Giovedì 19 agosto 1976 - Lucca, stadio Porta Elisa - Lucchese-Lazio 2-3

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19 agosto 1976 - Amichevole pre-campionato 1976/77

LUCCHESE: Pierotti, Cisco, Viola, Gaiardi, Murgia, Dariol, Piga, Bertolucci, Belloli, Vescovi, Bongiorni. A disp. Bertolini, Pollacchi, Casale, Lomiglio, Nocera. All. Meregalli.

LAZIO: Pulici, Ammoniaci, Martini (46’ Manfredonia), Ghedin, Viola, Garlaschelli, Re Cecconi (82’ Lopez), Giordano, D'Amico, Badiani (I). A disp. Garella, Agostinelli, Polentes, Manfredonia, Rossi. All. Vinicio.

Arbitro: sig. Patussi (Arezzo).

Marcatori: 1’ Giordano, 5’ Belloli, 40’ D’Amico; 60’ Bongiorni, 89’ Viola.

Note: temperatura calda; calci d’angolo 4-0 per la Lazio.

Spettatori: 6.000 circa.

Il Corriere dello Sport titola: Lazio: un po’ meglio e Tommaso Palmentura scrive: Re Cecconi è uscito in barella, zigomo fratturato?. Ancora un ex sulla strada della Lazio: si tratta di Meregalli alla guida della Lucchese. A differenza della partita di Pisa la Lazio parte subito con decisione all’attacco ed allo scadere del primo minuto passa in vantaggio a conclusione di un’azione rapidissima conclusa da Giordano con un tiro in diagonale: la palla termina contro la faccia interna del palo e gonfia la rete. Reagisce subito la Lucchese ma la Lazio assume presto l’iniziativa e ripropone pericolose manovre offensive. Ammoniaci controlla agevolmente Bongiorni e libera su Re Cecconi che serve in avanti Viola mentre sulla fascia destra scatta D’Amico che scambia al volo con Garlaschelli; tiro della mezzala con Pierotti che non riusciva a trattenere la palla, scatto di Giordano che s’avventa con inpeto sulla palla, ma lo fa in modo scomposto, oltrepassa la traiettoria e nel fermarsi cade facendosi male, dopo le cure del caso Giordano riprende il gioco zoppicando, quindi la Lucchese scatta in contropiede ed al 5’, su cross di Vescovi e Belloli, centravanti estremamente veloce, mette in difficoltà Ghedin, pareggia approfittando della palla sfuggita a Pulici, forse sbilanciato, in uscita. La Lazio accusa qualche attimo di sbandamento, i collegamenti sembrano molto labili, infatti tre minuti dopo la Lucchese si ripresenta pericolosamente in area laziale con un impetuoso contropiede di Bongiorni che, forse caricato alle spalle da Ghedin, cade in malo modo e Pulici riesce a far sua la sfera con i toscani che invocano il rigore. Al 17’ splendido «a solo» di D’Amico il cui tiro viene affannosamente respinto dalla difesa toscana; al 20’ ancora Belloli in evidenza, in contropiede supera in velocità Ghedin, attende l’uscita di Pulici e scocca il tiro, ma il suo diagonale sfiora il palo e finisce sul fondo. La Lazio stenta a ritrovare posizione e ritmo, ma col passare del tempo ritrova il bandolo della matassa. Le sue azioni, anche se ben congegnate, non sono tuttavia irresistibili specialmente nell’area avversaria in fase conclusiva. Finalmente al 25’ dopo un bellissimo fraseggio Viola-D’Amico, ma il tiro dell’ex juventino è bloccato in tuffo da Pierotti; un minuto dopo Viola libera in area Garlaschelli, ma il cross dell’ala agganciato al volo da D’Amico finisce abbondantemente a lato; al 40’ la Lazio raddoppia: manovra lineare sulla sinistra Viola-Re Cecconi-Badiani il quale crossa a mezz’altezza che D’Amico in corsa devia in rete sorprendendo Pierotti. Lazio all’agrodolce quella vista all’opera nel primo tempo, sembra più preoccupata nel rendere compatta la manovra che a concludere a rete, spesso infatti anche quando intesse la manovra con una certa caparbietà non riesce a trovare tempo e spazio per concludere con efficacia. Martini, dopo l’infortunio che l’ha costretto a disertare l’incontro di Pisa, è rientrato battendosi generosamente ma non ha ancora la completa tenuta e soprattutto il passo dei novanta minuti anche se il suo apporto è risultato comunque notevole. Nella ripresa gli subentra Manfredonia, unica variante rispetto al primo tempo, comunque in apertura Vescovi lancia sulla destra Piga che s’invola verso rete, al limite lo affronta Wilson e Piga finisce a terra, l’arbitro ammonisce il capitno laziale e concede la punizione ai lucchesi, ma il tiro di Bongiorni esce sul fondo. La Lucchese sembra più scattante e la Lazio più concreta anche se cerca disperatamente di concludere un discorso completo per quanto riguarda la manovra; al 53’ Manfredonia scambia con D’Amico che pesca in are Giordano, ma il controllo della palla del centravanti non è sufficientemente rapido e Cisco sventa la minaccia allontanando la palla; al 55’ Wilson vince un tackle ed apre sulla sinistra verso Giordano che scatta, ma in area non supera il suo avversario che allontana la palla; al 61’ lancio lunghissimo di Dariol sul quale la difesa laziale si ferma invocando il fuori gioco, ma l’arbitro fa cenno di continuare e Bongiorni non ha difficoltà a mettere in rete, rendendo inutile l’uscita di Pulici: 2-2. La Lazio riannoda i fili di un discorso che sembra, col passare del tempo, sempre più frammentario; subito dopo D’Amico inscena una bellissima azione sulla destra e pesca Wilson libero in area: controllo e tiro improvviso, ma questa volta il portiere para in tuffo; riparte la Lazio: Manfredonia-Re Cecconi sulla fascia destra per servire Ammoniaci che viene atterrato da Bongiorni, punizione respinta dalla barriera e contropiede lucchese con Piga che crossa al centro per Belloli che, ostacolato da Ammoniaci, non riesce a tirare; due minuti dopo altra azione della Lucchese, Belloli si libera con una finta del suo avversario e tira violentemente a rete, ma Pulici riesce a deviare in angolo; al 81’ durissimo scontro aereo tra Re Cecconi e Cisco, ha la peggio il laziale che esce dal campo in barella. Nello scontro s’è procurato la frattura dello zigomo sinistro, viene sostituito da Lopez; alla Lazio viene accordato un calcio di punizione dal limite: D’Amico tocca per Ghedin, ma il tiro dello stopper viene respinto dalla barriera. Dopo diverse proiezioni offensive della Lucchese, su cui la difesa laziale si salva con un certo affanno, la Lazio ribadisce la sua superiorità riportandosi in vantaggio quasi allo scadere: su azione manovrata Manfredonia-Lopez-D’Amico cross di quest’ultimo verso il centro dove irrompe prepotentemente Viola che insacca. Un minuto dopo termina la partita che purtroppo non ha chiarito molti dei problemi affiorati già a Pisa. La squadra non riesce a dialogare a lungo e la tattica del fuorigioco, ben riuscita a Pisa, questa volta ha spesso creato delle difficoltà, rendendo più che mai pericolosi gli attaccanti avversari.