Mercoledì 1 gennaio 1913 - Milano, Campo di via Goldoni - Internazionale-Lazio 3-1

Da LazioWiki.

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1 gennaio 1913 - Amichevole


INTERNAZIONALE DI MILANO: Campelli, Scheidler, Peterli, Engler, Fossati, Moretti, Carrer, Bontadini, Cevenini, Aebi, Gama.

LAZIO: Gaslini, Di Napoli (I), Levi (II), Zucchi (II), Fioranti, Faccani, Coraggio, Saraceni (I), Consiglio, Folpini, C. Corelli.

Arbitro: sig. Meazza (Milano).

Marcatori: 2' Bontadini, 13' Aebi, 20' Bontadini, 44' Saraceni (I).

Note: l'Internazionale ha scelto la migliore squadra del centro-sud per inaugurare il suo nuovo campo di Via Goldoni. Giornata freddissima, pubblico numeroso con una grande partecipazione femminile. Presenti il Console svizzero a Milano e l'Avv. Tonino Scamoni in rappresentanza della Federazione. Il breve discorso inaugurale fu pronunciato dal Vicepresidente dell'Internazionale, sig. Hirtzel. La tradizionale bottiglia di spumante fu spezzata dalla signora Beretta-Rietmann. A quest'ultima furono offerti dalla Lazio e dall'Internazionale dei bei mazzi di fiori. Durante l'incontro dal terrapieno ferroviario adiacente al campo vi è stato un ininterrotto passaggio di treni. La Lazio è stata accolta con un prolungato applauso del pubblico, soprattutto quello dei popolari. A fine partita l'Internazionale ha offerto alla comitiva della Lazio una sontuosa cena al ristorante Margherita di Milano.

Spettatori: pubblico numeroso.


Al fischio d'inizio la Lazio si proietta in avanti e Campelli è subito chiamato ad una respinta. Al 2' Bontadini fa passare il pallone raso terra attraverso le gambe di un compagno e di un avversario e sorprende il portiere laziale che rimane immobile. Del resto l'alta statura dell'estremo difensore, rende difficoltose le parate a terra. Inoltre il giocatore laziale in passato aveva giocato nel Milan ed appariva molto emozionato. I romani non si scoraggiano e, trascinati da un ammirevole Saraceni (I), impegnano nuovamente il portiere milanese con un tiro basso e potente. Al 13' Aebi tira ma Gaslini non trattiene e il pallone supera la linea di porta. Al 20' Gama porge un ottimo pallone al centro, Bontadini raccoglie e segna il terzo goal con un tiro lento ma preciso. A questo punto si prevede il crollo dei capitolini e altre numerose segnature dei padroni di casa. Invece la Lazio si rianima e si organizza in difesa. Fino alla fine del tempo ci saranno solo due azioni dei nerazzurri e un continuo attacco laziale. Coraggio fugge sulla fascia e passa immediatamente a Saraceni (I) che si invola rapidissimo verso la porta interista, schiva Fossati, dribbla Peterli e infila l'angolo alto a destra della porta di Campelli.

E' stato questo, di gran lunga, il più bel goal della giornata e suscita applausi scroscianti durati più di un minuto. Appena dopo la rete, l'arbitro Meazza fischia la fine del primo tempo. Nel secondo tempo la Lazio è stata indiscutibilmente superiore ai locali. Anche Gaslini sembra rinfrancato e si riabilita con tre interventi prodigiosi. La prima linea intesse trame veloci e interessanti e anche la seconda linea, imperniata sugli ottimi Fioranti e Faccani, protegge il reparto arretrato ed è pronta a ripartire per offendere. L'Internazionale cala il suo rendimento per la spinta dei biancocelesti e anche per la stanchezza e il freddo. Ne approfitta la Lazio che impegna ripetutamente Campelli. Dal 20' al 30' la Lazio staziona in zona d'attacco e si deve alla bravura dell'estremo difensore nerazzurro se la porta milanese rimane inviolata. Si registrano poi timidi tentativi di contrattacco dell'Internazionale e Gaslini deve intervenire soltanto su un tiro pericoloso di Fossati. I romani seguono ad attaccare e comandano il gioco con autorità, sfruttando l'ottima vena dell'asse Fioranti-Saraceni.

Il primo è applaudito a scena aperta per le sue straordinarie doti di resistenza e di palleggio e non è apparso inferiore a nessun avversario in campo. La rete nerazzurra corre ancora diversi pericoli e un pallone sfuggito a Campelli, viene respinto sulla linea da Fossati. Un goal di Aebi viene annullato per fuorigioco. Al fischio finale dell'arbitro sale dal pubblico una clamorosa ovazione per la squadra biancoceleste.


Dalla Gazzetta dello Sport:

La prima squadra romana a Milano. L'Internazionale batte la Lazio con 3 a 1.

L'articolo prosegue: E' la prima volta che una squadra di Roma è venuta ad incontrarsi con una consorella dell'alta Italia. Il foot-ball finora s'era sviluppato in Italia dividendosi in grandi gruppi ben distinti e non erano mai avvenuti quegli incontri fra settentrionali e meridionali, che pure avrebbero servito a farci conoscere la forza promettente di tanti clubs lontani dai nostri grandi centri dove il giuoco è in onore. Ieri la Lazio di Roma, benché incompleta e affaticata dal viaggio, ha saputo ben combattere contro una delle maggiori squadre italiane. Quanti hanno visto la foga dei romani, ricordante il giuoco dei novaresi, e l'accordo e la compattezza della linea d'attacco, hanno riconosciuto che la Lazio sarebbe degna di figurare in prima categoria anche nell'alta Italia. Il giuoco della Lazio è ancora difettoso, di molto progresso esso è ancora suscettibile; tuttavia il più vecchio club romano può essere soddisfatto della buona impressione destata fra noi.


Da La Stampa del 2 gennaio 1913:

Ci telefonano da Milano, 1, sera: l'Internazionale di Milano ha inaugurato oggi il suo nuovo campo di gioco nel quartiere di porta Monforte. Né davvero la scelta poteva essere più felice. Il Club Milanese, con quella signorilità che tanto lo distingue, ha saputo preparare un simpatico ed elegante ritrovo all'aperto, ed il giudizio del pubblico non poteva essere più favorevole. Il nuovo campo misura metri 100 per 63; ottimo è il terreno. Alle ore 14,00 la squadra della Lazio entra nel campo applauditissima, seguita subito dalla squadra dell'Internazionale. E così tanto i giocatori che il pubblico assistono alla cerimonia dell'inaugurazione. Sono presenti i membri della Federazione al completo, nonché tutte le rappresentanze delle Società foot-balistiche di Milano. La signorina Riedmann rompe la tradizionale bottiglia di "champagne" appesa ad un palo, e dopo una salve di entusiastici hurrà al discorso di occasione del signor Hirtzel vicepresidente dell'Internazionale, i signori Fossati e Fioranti, capitani delle due squadre, offrono alla madrina due splendidi mazzi di fiori. La cerimonia è presto finita.

Meazza fischia per l'inizio del match. Le due squadre si portano subito al loro posto. I romani formano oggetto di speciale attenzione da parte degli spettatori. La Società Lazio, sorta nel 1900, è detentrice del campionato Regionale. Fuori di Roma si incontrò sempre con squadre meridionali e dell'Italia centrale. Nel 1907 vinse a Perugia il Campionato Interprovinciale battendo lo Sport Club di Siena con 5 goals a 0. Batté a Napoli il Naples F.C. L'U.S. M., recatasi a Roma, batté la Lazio, con 6 goals a 0. La Lazio, però, dato il Regolamento della gara, dovette allora presentarsi in composizione prettamente italiana, improvvisata con grave danno dell'assieme. Dovette essere lasciato fuori il bravissimo capitano e centro half-back Dos Santos. Poco tempo dopo vinceva brillantemente il Torneo Nazionale di Pisa. Nel 1909 batté ancora il Naples F.C. con 4 a 0 e fu battuta dalla Doria con 2 a 0. Nel 1910 entrò in finale nel Torneo di Palermo, aggiudicandosi il secondo posto, dopo il Palermo F.C. che la battè 2 a 1.

Nel 1911 battè a Terni il Firenze F.C. con 6 goals a 0 (n.d.a.: per LazioWiki la gara è finita 5 a 6 per i biancocelesti), ed è per la prima volta battuta dal Naples F.C. con 3 goals a 1. La squadra dell'Internazionale era così formata: Campelli, Scheidler, Peterli, Engler, Fossati, Moretti, Carrer, Bontadini, Cevenini, Aebi, Gama. Degli undici della Lazio non fanno parte - impediti a causa di imprescindibili impegni professionali - i due ottimi terzini Maranghi e Donati. La squadra laziale si presenta quindi in questa formazione: Gaslini; Di Napoli e Levi II; Zucchi, Fioranti (cap.) e Faccani; Coraggio, Saraceni, Consiglio, Folpini e Corelli.


In un altro articolo, il quotidiano torinese racconta la gara:

All'inizio della partita sono i romani che attaccano, ma l'Internazionale respinge e decisamente prende l'offensiva. Nei primi minuti la superiorità milanese è evidente. Gli azzurri romani non appaiono ancora sicuri e quantunque si difendano disperatamente non possono impedire che Bontadini segni il primo punto. Subito dopo l'Internazionale infila per la seconda volta la rete azzurra per merito di Aebi. A poco a poco però la Lazio va ritrovandosi. Evidentemente la squadra romana risente della mancanza dei due terzini sostituiti con elementi della seconda squadra senza dubbio coraggiosi e decisi, ma non sempre sicuri sul pallone. Bene invece appare l'offesa ottimamente sostenuta dalla seconda linea. Si nota quindi subito la velocità e la decisione dei romani, che con veloci fughe riescono ad impegnare la difesa milanese. L'Internazionale insiste nell'attacco e riesce a segnar nondimeno un terzo punto con Cevenini. Si crede ad una completa disfatta degli azzurri, ma questi, punto scoraggiati dal precedente insuccesso, raddoppiano di foga e poco prima della fine del primo tempo un magnifico traversone di Saraceni va a infilare la rete di Campelli, il quale non ha avuto nemmeno il tempo di tentare la parata.

Poco dopo l'arbitro Meazza fischia il termine del primo tempo. Alla ripresa gli uomini della Lazio sembrano trasformati. La prima linea applicando un brillante gioco di passaggi, si porta decisamente nell'area milanese minacciando seriamente. L'Internazionale si impegna a fondo, ma gli avversari sorretti splendidamente dalla linea di mezzo, fra la quale emerge il centro Fioranti, insiste nell'attacco e Campelli riesce a stento a salvare un magnifico traversone dell'estrema sinistra. Il pubblico, che davvero non si aspettava tanto dalla squadra romana, incoraggiò con alte grida di approvazione gli azzurri, i quali appoggiando il gioco sulle ali e specialmente sulla sinistra portarono brillanti attacchi, sventati in tempo però dalla vigile difesa dei milanesi. L'Internazionale rispose brillantemente alla minaccia, ma non riuscì ad aumentare il proprio vantaggio. La partita, che ha sempre avuto uno svolgimento corretto e vivace, terminò con la vittoria milanese per tre punti ad uno. Riassumendo, la squadra romana ha forse superato l'aspettativa. Ottima all'attacco, ha sempre avuto un valido sostegno nella linea di mezzo.

Il centro Fioranti vale molti dei nostri migliori giocatori. I terzini, quantunque non sempre sicuri, hanno svolto un gioco deciso e veloce. Il portiere Gaslini ha impressionato all'inizio della partita (il secondo punto avrebbe potuto facilmente pararlo), si è rinfrancato nella ripresa facendosi applaudire in alcune belle parate. Numeroso pubblico ha presenziato a questo interessante incontro. Arbitrò egregiamente il nostro Meazza.


Il Messaggero del 2 gennaio 1913 titola: "Il Capodanno sportivo. L'"Internazionale" batte la "Lazio" a Milano. Gli Internazionali battono i romani con 3 punti a 1".

Prosegue il quotidiano romano: Il pubblico milanese ha apprezzato l'iniziativa dell'Internazionale ed è accorso numeroso nella giornata rigida e caliginosa di ieri ad assistere all'incontro dei nero-azzurri coi romani della Lazio. L'inaugurazione del nuovo terreno di giuoco dell'Internazionale, fuori di porta Monforte si è svolta con semplicità. Il presidente sig. Hirtzel lesse il discorso inaugurale e la gentile signora Beretta Rietmann infranse su uno dei pali della porta la tradizionale bottiglia di champagne. Poi i giuocatori scesero sul nuovo terreno a tentare i primi approcci. Nel pubblico vi era grande attesa per la venuta della Lazio, il valore della quale era una incognita. Tutte le squadre dell'Italia centrale e meridionale sono sfuggite alla nostra osservazione, perché confinate troppo lontane dalle consorelle del nord e obbligate a vivere una vita forse un po' troppo limitata, alla guerriglia quotidiana fra loro ed un po' anche perché inopportunamente dimenticate. La Lazio ha saputo, al suo primo debutto nell'alta Italia impressionare il pubblico milanese non deludendolo nella sua aspettativa anzi sorprendendolo di colpo col mostrarsi di gran lunga superiore a quella fama che si era fatta quassù in Lombardia coi suoi decisivi e vittoriosi incontri sugli avversari di Roma e dell'Italia meridionale. Sinceramente l'undici di Roma che è venuto a Milano a rappresentare l'esponente migliore del giuoco del calcio meridionale e che era un po' la piccola Pro Vercelli delle squadre del sud è apparso degno di ogni elogio del migliore avvenire e degli avversari suoi.

Ai calciatori romani pieni di brio, di decisioni e di una bell'arte che è tutta italiana nella sua inesauribile foga non manca che l'opportunità di misurarsi di continuo con avversari più forti per scienza di giuoco, per affinarsi e mettere tutti i loro mezzi veramente eccezionali a disposizione di un giuoco fatto di forza e svolto su combinazioni tecniche assai conosciute e meglio svolte. La squadra romana, seriamente handicappata dalla mancanza dei due ottimi terzini, Maranghi e Donati, e dalle fatiche del lungo viaggio, ha dato oggi sul terreno di via Goldoni tutto quanto ha potuto. Forse completa e più ristorata avrebbe giuocato con maggior confidenza nei propri mezzi ma non avrebbe potuto di certo aggiungere nulla di nuovo a quell'indiavolata energia che spiegato per tutti i 90 minuti, contro degli avversari nettamente superiori. Come squadra dunque la Lazio ha saputo superare brillantemente quella prova del fuoco alla quale agognava con tutte le sue forze riuscendone con una bella fama rinsaldata. Nel giuoco è apparso anche oggi sul terreno milanese la netta significativa differenza che corre tra gli undici delle sezioni lombarda, ligure, piemontese e quelli delle altre. Il bel giuoco intessuto su mille trame differenti fatte di virtuosità non prese a casaccio, ma mirabilmente adattate ai nostri mezzi e tolte dal giuoco fine degli avversari maggiori scesi per molti anni oltr'Alpe ad ammirare il bel cielo d'Italia e ad imporsi con la loro superiorità non di razza ma di tecnica, è rimasto per forza di cose confinato in quelle regioni d'Italia che nel rapido rinnovamento della vita fisica odierna potevano profittare della vicinanza dei più forti per migliorarsi lottando con loro. Lo stesso fatto si ripeterebbe quando alle molte squadre dell'Italia centrale che dispongono di energie sane, disciplinate e intelligenti fosse possibile mantenere il contatto con gli avversari maggiori dell'Italia settentrionale.

La venuta della Lazio nell'alta Italia dopo aver portato i giusti desiderata delle giovani energie italiane convenute di lontano sui campi lombardi, vorrebbe significare l'inizio di una nuova era per lo sport calcistico italiano e l'allargamento di quel suffragio che la Federazione ha concesso a tutte le squadre d'Italia chiamandole indistintamente a combattere i campionati di prima categoria ma non indicando loro l'esatta e già proficua via per ottenerlo. Ad ogni modo il pubblico che spesso coi suoi giudizi immediati e tumultuosi non falla ha salutato la comparsa della forte squadra romana con incoraggiamenti veramente commoventi. I giuocatori della Lazio hanno trovato nel pubblico milanese l'incitamento più continuato, insistente e l'applauso più caldo e passionale. Di tutto l'incontro la parte sostenuta dal buon pubblico pagante fu senza dubbio maggiore. La Squadra internazionale ha risentito un po' il maleficio derivato dalla notte di San Silvestro, ma si era imposta con bella foga agli avversari in tutto il primo tempo, paralizzando di un colpo ogni loro azione controffensiva. Della squadra romana, col minuscolo capitano Fioranti, che si è prodigato inesauribilmente, come centro di seconda linea, si distinse il trio centrale della linea di attacco. Saraceni ottenne alla Lazio un punto, con magnifico tiro degno di un provetto giuocatore. Le due squadre erano così composte:

Lazio: Gaslini, Di Napoli, Levi II, Zucchi, Fioranti, Faccani, Coraggio, Saraceni, Consiglio, Folpini, Corelli.

Internazionale: Campelli, Schneider, Peterly, Engler, Fossati, Moretti, Carrer, Bontadini, Cevenini, Aebi, Gama.

Il primo tempo

La partita sotto il clemente arbitraggio di Mazza (Meazza - n.d.a.), s'inizia rapida e vede subito all'attacco i milanesi, le loro discese fulminee e serrate non sono per nulla arrestate dalle file avversarie che si scuotono e si allentano, così dopo soli due minuti il giuoco internazionale ottiene per merito di Bontadini il primo punto che Gaslini, portiere della Lazio, non para con sufficiente destrezza forse perché sorpreso da una invincibile emozione che gli rimane per tutto il primo tempo. L'attacco dei milanesi persiste sempre e due altri punti vengono segnati da Aebi e da Cevenini e altri ancora prima del riposo potrebbero essere segnati con maggior calma nel condurre a termine l'azione decisiva portata sulla linea della porta laziale. I romani ottengono il loro primo ed unico punto in una scappata piena di audacia e seguito da un lungo ululato che il pubblico manda per invitar a proseguire e che si prolunga in un applauso alto e insistente quando Saraceni con un preciso traversone sorprende Campelli e segna.

Il secondo tempo

Nella ripresa l'Internazionale si getta all'attacco, ma la Lazio è decisa a non lasciarsi domare. Il giuoco non è migliore ma è fatto con grande foga e accende nel pubblico il più grande interesse. Campelli è alle prese coi decisi avanti romani e ripara con calma e sicurezza. Gaslini nei rapidi ed individuali attacchi dei milanesi emula il portiere internazionale, liberandosi da quella emozione che aveva completamente paralizzato i suoi mezzi non conosciuti al pubblico milanese che lo vide negli anni passati difendere la rete del Milan. La partita nelle rapide alterne vicende dell'offesa e della contro offesa finisce tra l'incombente oscurità e dopo che il pubblico milanese ha mandato un ultimo caldo saluto agli ospiti romani.

Il banchetto

L'Internazionale ha donato alla Lazio una fascia d'onore dai colori sociali frammisti a quelli della società di Roma ed una medaglia d'oro. Alla sera i giuocatori delle due società combattenti, la presidenza dell'Internazionale, il rappresentante della Federazione italiana del giuoco del calcio, il comitato regionale lombardo e la stampa si sono riuniti a banchetto nel ristorante Margherita. Alle frutta hanno parlato il segretario della Federazione avv. Scamoni, il vice-presidente dell'Internazionale e il Baccani della Lazio. Hanno mandato telegrammi di adesione le principali città d'Italia.



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