Mercoledì 10 febbraio 1993 - Torino, stadio Delle Alpi - Torino-Lazio 3-2

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10 febbraio 1993 - 2552 - Coppa Italia 1992/93 - Quarti di finale gara di ritorno - calcio d'inizio ore 20.30

TORINO: Marchegiani, Aloisi (15' Sottil), Sergio (66' Saralegui), Mussi, Annoni, Fusi, Sordo, Fortunato, Aguilera, Casagrande, Venturin. A disp. Di Fusco, Poggi, Silenzi. All. Mondonico.

LAZIO: Orsi, Corino, Bacci, Sclosa, Luzardi, Bergodi, Fuser, Winter, Riedle (35' Marcolin), Gascoigne (75' Stroppa), Signori. A disp. Fiori, Gregucci, Neri. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Amendolia (Messina).

Marcatori: 45' Luzardi (aut), 62' Casagrande, 76' Sordo, 85' Signori, 87' Winter.

Note: banchi di nebbia su Torino e partita iniziata con 20 minuti di ritardo. Espulso Bacci; ammoniti Corino, Sordo, Sergio, Signori. Calci d'angolo: 1-6.

Spettatori: 14.000 circa con un incasso di £.306.763.000.

Toro e Juve avanti a braccetto. La Lazio conosce la prima delusione del suo nuovo corso e vede sfilar via la Roma. Ancora una volta il granata è per lei il colore fatale in Coppa. Se i rimpianti facessero rete in questi quarti avrebbe "goleato": il grande sciupio di occasioni all'andata, il rigore sbagliato ieri sera sull'1-0, l'autorete che ha dato il la al Torino, l'espulsione che Bacci s'è cercato sullo 0-0. Doveva proprio esser scritta da qualche parte la sua eliminazione. La partita è cominciata solo all'insegna della buona volontà e della fantasia. Quando alle 20.40, alla seconda ispezione della situazione da porta a porta con i capitani Fusi e Sclosa, il signor Amendolia ha ritenuto accettabili le condizioni di visibilità, non si vedeva un bel niente. Ma evidentemente il fischietto messinese sulle abitudini della nebbia la sa lunga. Dopo un quarto d'ora, tutto ad un tratto, la cortina s'è andata diradando, giusto in contemporanea con l'esodo dei tifosi delle curve al livello basso delle tribune, così come ha deciso con un gesto di "liberalità" il neopresidente Goveani. Un quarto d'ora a volo cieco, dal quale sbuca solo una barella che porta fuori Aloisi che, ci verrà poi riferito, s'è infortunato nel contrare in acrobazia un affondo di Riedle. Ed è ancora il tedesco, al 22', quando non serve più il radar, a sgusciar via sulla destra ed a rimettere in mezzo per la botta secca al volo di Winter, sulla quale Marchegiani mette una pezza in due tempi. Giusto quello che ci vuole per suggerire ai granata che non è forse il caso di lasciare alla Lazio troppi spazi, ma soprattutto l'iniziativa. E non star lì a speculare sul due a due dell'andata premia la squadra di Mondonico. A ritmo più alto la Lazio soffre. Gascoigne è in serata poco ispirata, pieno di problemi forse per le sue vicende familiari (un tribunale inglese ha deciso in mattinata che la sua Sheryl per avere i figli deve restare in Inghilterra), anche se minaccia pugni e querele a chi s'immischia nei fatti suoi. Gli aggiramenti laterali di Sordo e Sergio creano imbarazzi in mezzo e dagli imbarazzi alle durezze il passo è breve. Corino viene ammonito per un fallaccio su Aguilera, poi ne commette un secondo e paga dazio Bacci che liquida le proteste dell'uruguagio con una testata e viene espulso. Forse, sceneggiata a parte del granata, non lo colpisce neanche, ma il gesto c'è' e Casarin in tribuna garantisce che basterebbe quello. Gli animi s'accendono: Sordo "timbra" malamente coi tacchetti Riedle, al 34': meriterebbe anche lui il rosso anziché il giallo ed ottiene invece che Zoff, vista l'inferiorità numerica, sostituisca prudenzialmente il centravanti con Marcolin. La partita ha oramai un suo verso. E lo ha ancora di più dal 48' e 15" quando Luzardi sciaguratamente impenna alle spalle di Orsi un cross di Sergio. In avvio di ripresa, comunque, l'occasione per riaprire il cuore alla speranza la Lazio ce l'ha. Gliela dà e gliela nega Signori. Imprendibile per tutti, tranne che per un aggancio proibito di Marchegiani, in uno slalom sprintato in area. Ma dal dischetto s'impapera, ma anche Marchegiani è bravissimo. Resa? Pare di sì. La Lazio non dà segni di riscossa. Il Toro ci prende gusto. Due e tre. Al 17' con Casagrande ed al 31' con Sordo. Amen? Ed invece viene il bello. La Lazio (senza più Gascoigne dal 29', si noti bene) risbuca da chissà dove. Se la porta in spalle Signori che al 39' va a segno ed al 41' ci spedisce Winter. Poi, però, non le basta mandar sotto anche Orsi. Le restano solo i rimpianti. E l'arrabbiatura di Zoff: "Basta, non parlo più. Se questo è calcio...", probabilmente critico con la direzione arbitrale. Nel sottopassaggio screzi tra Aguilera e un dirigente, dallo spogliatoio la notizia che per Riedle e Aloisi si tratterebbe di guai seri al ginocchio.