Domenica 6 ottobre 1963 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 0-0

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6 ottobre 1963 - Campionato di Serie A 1963/64 - V giornata

ROMA: Cudicini, Fontana, Ardizzon, Malatrasi, Losi, De Sisti, Orlando, Sormani, Manfredini, Angelillo, Dori. All. Foni.

LAZIO: Cei, Zanetti, Garbuglia, Carosi, Pagni, Gasperi, Maraschi, Landoni, Galli, Morrone, Mazzia. All. Lorenzo.

Arbitro: sig. Righi di Milano.

Note: giornata calda, cielo coperto; campo in ottime condizioni. Ammonito Ardizzon. In tribuna Autorità il Presidente del Consiglio On. Leone.

Spettatori: oltre 70.000 con 57.260 paganti per un incasso di £. 68.780.500.

Derby del Cupolone numero 77 con Roma e Lazio che scendono in campo con diversi stati d'animo. I giallorossi, rinforzati in estate da una faraonica campagna acquisti, sono reduci da due pesanti sconfitte con Genoa e Atalanta, i biancocelesti, viceversa, con una rosa senza nomi altisonanti sono imbattuti e primi in classifica. La Roma prepara il match con un ritiro a Fiuggi; assente per squalifica Carpanesi e con il debuttante Dori al posto del tedesco Schutz. La Lazio si prepara ad Ostia con Mazzia che prende il posto dell'appiedato Governato; Morrone e Garbuglia, seppur non completamente a posto, sono arruolati. Prezzi alle stelle per la stracittadina (900 lire per le curve, 2.000 per la Tevere non numerata, 3.000 per la Tevere numerata, 4.500 per la Monte Mario) e più di 80 mila spettatori convenuti all'Olimpico. Dopo una decina di minuti di studio primo tiro a rete operato da Orlando con respinta di testa di Gasperi. Al 12' applaudita uscita volante di Cei su cross destinato alla testa di Manfredini. Risponde la Lazio al quarto d'ora con Galli che alza la mira dopo un pallone rimpallato dalla difesa giallorossa. Poco dopo cross velenoso di Morrone su cui rimedia Losi con il petto. Ancora biancocelesti in avanti e al 20' Morrone tenta la soluzione personale invece che servire il solitario Landoni ben appostato sulla sua sinistra. Angelillo calcia poi fuori e Orlando lo imita dopo qualche minuto. Molto vivace la chiusura del tempo con De Sisti che prima sbroglia una situazione rischiosa nella propria area e poi serve a Dori un ottimo pallone che l'ala però calcia alle stelle. Al 43' show di Morrone che salta Fontana, Losi e Malatrasi e costringe Cudicini a una grande risposta in tuffo. Si torna negli spogliatoi con 45 minuti alle spalle non esaltanti dal punto di vista del gioco, ma comunque equilibrati. Al ritorno in campo la Roma, strigliata dai suoi dirigenti che impongono addirittura a Foni qualche modifica tattica, appare più determinata e nel primo quarto d'ora pigia sull'acceleratore. I biancocelesti però tengono molto bene e l'unico pericolo per Cei è un colpo di testa di Manfredini che il portiere addomestica con sicurezza. Ci pensa poi Morrone a riportare in avanti i suoi. E' dell'argentino un colpo di testa che mette in allarme Cudicini. La Lazio, più fresca atleticamente, esce alla ribalta nella fase finale dell'incontro. All'83' arriva la grande occasione del vantaggio. Carosi esce palla al piede dalla sua area e serve Morrone che rapido smista verso il solitario Landoni che si presenta a tu per tu di fronte a Cudicini il quale, in uscita e con un piede, riesce a intercettare la conclusione del biondo interno laziale. Davvero una ghiotta occasione sprecata, ma a tre minuti dal termine sono i giallorossi ad andare vicini al colpo grosso. Fontana riprende una respinta della difesa laziale e batte a rete trovando il varco giusto: Cei è fuori dai giochi, ma provvidenziale è Mazzia che sulla linea spazza via il pallone salvando il risultato. Finisce con un pareggio equo che però soddisfa di più la "povera" Lazio rispetto alla "ricca" Roma. Lorenzo manifesta alla stampa la sua contentezza di aver messo in difficoltà il suo vecchio maestro Foni che da par suo riceve tante critiche da tutto l'ambiente giallorosso.

La classifica al termine della quinta giornata (Inter e Torino con una partita in meno): Milan e Bologna (p.8), Lazio, Juventus e L.R.Vicenza (p.7), Inter, Fiorentina e Atalanta (p.6), Roma (p.5), Torino, Mantova e Sampdoria (p.4), Genoa, Catania, Messina e Modena (p.3), Bari e S.P.A.L. (p.2).




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