Domenica 1 marzo 2015 - Trigoria, centro sportivo Fulvio Bernardini - Roma-Lazio 0-3

Da LazioWiki.

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ROMA: Marchegiani, Paolelli (51' Di Livio), Calabresi, Marchizza, Sammartino, Adamo, Machin, Pellegrini (53' D'Urso), Vestenický, Ferri (72' Soleri), Cedric. A disp.: Ionut Pop, Anocic, Belvisi, Ciavattini, De Santis E., Ndoj, Ricozzi, Vasco, De Santis N., Calì, All.: De Rossi.

LAZIO: Guerrieri, Silvagni, Mattia, Prce, Germoni, Verkaj (77' Rokavec), Pace (67' Borecki), Murgia, Oikonomidis, Fiore (81' Collarino), Palombi. A disp.: De Angelis, Antonucci, Capuano, Condemi, Manoni, Quaglia, Milani, Rossi. All.: Inzaghi

Arbitro: sig. Cifelli di Campobasso - Assistenti: sigg. Margani di Latina - Muto di Torre Annunziata.

Marcatori: 17' Oikonomidis, 35' Fiore, 90'+4' Oikonomidis,

NOTE: ammoniti 12′ Verkaj, 27′ Machin, 29′ Fiore), 60′ Pace, 70′ Ferri. Recupero 0' pt e 4' st


L'esultanza di Fiore dopo il gol
Foto Bartoletti
Chris Oikonomidis
Foto Bartoletti
Mika Rokavec
Foto Bartoletti
Il terzo gol segnato da Oikonomidis
Foto Bartoletti
Alessandro Murgia
Foto Bartoletti
Oikonomidis contrastato del giallorosso Cedric
Foto Bartoletti
Simone Mattia e Alessandro Murgia
Foto Bartoletti
Franjo Prce
Foto Bartoletti
Il primo gol del greco-australiano
Foto Bartoletti
La panchina biancoceleste con il Mister Simone Inzaghi in piedi
Foto Bartoletti
I due tecnici: Simone Inzaghi e Alberto De Rossi
Foto Bartoletti
Una foto della formazione biancoceleste

La Gazzetta dello Sport titola: "E la Primavera vince il derby".

Continua la "rosea": Nel derby d’alta quota di Trigoria la spunta la Lazio, che stende la Roma per 3-0. Oltre alla sonora batosta, i giallorossi, dopo aver visto il Bari capolista allontanarsi (ora a +5), perdono anche la seconda posizione a vantaggio dei rivali storici. I ragazzi di Alberto De Rossi partono più decisi nel tentativo di portarsi in vantaggio e sventare l’ipotesi di un finale rovente dopo la fatiche di Youth League. Le discese di Cedric spaventano la Lazio, ma Ferri prima e Vestenicky poi non finalizzano. A piazzare l’affondo decisivo, però, è la Lazio: Silvagni taglia il campo per Oikonomidis, Paolelli manca l’intervento e l’esterno australiano sigla un comodo 0-1. La Roma non reagisce, la manovra rallenta per colpa di un centrocampo privo di un regista puro. La mediana schierata da Simone Inzaghi s’impadronisce della gara. Oikonomidis è ancora decisivo: serve a Fiore l’assist del raddoppio e chiude i conti nel recupero della ripresa. «Abbiamo vinto un derby meritatamente – commenta Inzaghi -, siamo riusciti a mettere in pratica quanto preparato».


Il Corriere dello Sport titola: "Derby senza storia. La Lazio domina e scavalca la Roma. Giallorossi stanchi e involuti dopo l’impresa in Olanda. Oikonomidis imprendibile, ma Adamo esalta Guerrieri".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Il derby giovane è fresco in campo e allegro in tribuna. Non perde la calma nessuno, a parte, per pochi minuti, un signore scontento dei posti riservati ai fan della Lazio. Così dovrebbe essere anche quello dei grandi. Fino alla radice del gioco, dove filosoficamente le due squadre ragionano e si muovono come le controparti adulte, replicandone persino i pregi e i difetti. Infatti la Lazio, che in questo momento si diverte qualsiasi cosa faccia, occupa il campo fingendo di specchiarsi nella Roma e invece la sorprende con un 4-2-3-1 a cui Silvagni da una parte e Oikonomidis dall’altra garantiscono larghezza. E domina nell’efficienza e nel punteggio, scavalca i giallorossi in una classifica che sarà virtuale fino a mercoledì quando la Roma recupererà la partita di Avellino, prende posizione preparando la volata per il secondo posto che garantisce la qualificazione diretta alla prossima fase del campionato, oltre a darsi coraggio in vista della finale di Coppa Italia: altri due derby in programma l’11 marzo e il primo aprile. Christopher Oikonomidis, australiano pronto per altre categorie, segna di piatto destro e di testa, sull’ultimo scatto del cronometro, e tra l’una e l’altra cosa lancia Fiore nel bel mezzo della difesa romanista. Lì i centrali hanno le loro colpe ma ieri ad appesantire la Roma sono stati soprattutto i terzini. La colonna di destra, dove Pellegrini dovrebbe suggerire l’appoggio a Paolelli e restituire il favore andando a prendere gli avversari, funziona soltanto all’alba della partita e De Rossi la cambia interamente entro i primi dieci minuti del secondo tempo. La Lazio è soda, Pace guida una mediana che impedisce ai giallorossi di trovare strada all’interno – compito che dall’altra parte non riesce a un impreciso Machin – e sulle fasce ci pensano i suddetti Oikonomidis e Silvagni, con quest’ultimo che mostra una flessibilità alla Florenzi nel percorrere con uguale disinvoltura ogni zona del campo. Sembra mancare la fantasia, però probabilmente Simone Inzaghi non ne sente il bisogno. La Roma esce dal bozzolo solo con l’inserimento di D’Urso e Di Livio, disorientati ma creativi. L’idea giusta per riavviare la partita spunta a Vestenicky, senonché la sua girata passa a un’unghia dall’incrocio dei pali. Guerrieri fa venire i cinque minuti ad Adamo andandogli a togliere di porta i frutti di un dribbling in area. Mancavano dieci minuti e l’incontro poteva ancora rigirarsi. Nel calcio succedono cose persino più strane.


Il Messaggero titola: "A Trigoria i baby di Inzaghi travolgono la Roma".

Prosegue il quotidiano romano: La Lazio torna ad essere uno schiacciasassi e domina la Roma, conquistando il derby per 3-0. Ai ragazzi di Inzaghi (nella foto) il primo round, visto che l’8 e il 25 aprile all’Olimpico ci saranno gli altri due derby che sanciranno la vincitrice della coppa Italia Primavera. Continua così il digiuno dei giovani romanisti che non vincono un derby da quattro anni, l’ultimo fu il 19 febbraio del 2011, quando la Roma si impose per 7-1. Un successo importante, ma è altrettanto vero che da quel giorno i biancocelesti hanno collezionato sei vittorie, inclusa quella di ieri a Trigoria, e quattro pareggi. Una lezione vera e propria, con i ragazzi di Alberto De Rossi che (reduci dalla Youth League) non sono mai stati in partita. Dal primo al novantesimo minuto è stato un predominio dei laziali che sono apparsi più brillanti, più incisivi e soprattutto più in palla dei cugini, ancora un po’ stanchi dai recenti impegni europei. Il mattatore dell’incontro è stato Oikonomidis, autore di una doppietta e un assist. Ad aprire le danze proprio il giovane australiano con passaporto greco che al 18’ stoppa di petto in area e di destro batte Marchegiani. Il raddoppio al 35’ con Fiore che deve solo appoggiare in rete un perfetto passaggio di Oikonomidis. La Roma tenta una reazione, ma non c’è niente da fare e al 94’ è sempre l’australiano che di testa beffa l’estremo difensore giallorosso.


Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Simone Inzaghi parla al telefono a fine partita, con quattro parole spiega il derby a una persona che evidentemente non era a Trigoria: «Non abbiamo nemmeno sofferto». Che show la sua baby Lazio. Una delle migliori prestazioni stagionali: «Abbiamo vinto contro una squadra forte. Avevamo preparato bene il match, siamo riusciti a mettere in pratica il lavoro settimanale. È un onore allenare dei ragazzi così, non potrei chiedere di più». tutto in una gara.Inzaghino ha imbrigliato la Roma, l’ha schiacciata fisicamente e tatticamente. L’ha scavalcata in classifica, sono bastati novanta minuti e non poteva davvero chiedere di più a una partita del genere, mai banale, mai uguale a se stessa: «Dovevamo dare un colpo anche al campionato, il nostro obiettivo è arrivare almeno secondi e raggiungere le Final Eight senza passare per i playoff. Ma non commettiamo l’errore di sottovalutare i giallorossi nella doppia finale di Coppa Italia. Sono 180 minuti e sarà tutta un’altra storia». Successo netto nonostante le assenze pesanti: «Ci mancavano diversi titolari, questo è un grande gruppo. Silvagni è un esempio, l’ho fatto giocare in ogni posizione. Poi faccio i complimenti a Germoni, terzino dalla parte opposta. Mattia e Prce sono stati perfetti, migliorano a vista d’occhio. Li avessi avuti a disposizione da inizio anno, non avremmo buttato via punti importanti». Inzaghi non nomina Oikonomidis, l’uomo partita con due reti e un assist. Sarebbe stato troppo facile. L’australiano ha ringraziato i compagni al triplice fischio: «Sono contento per i gol, il merito è di tutti. Mi sto allenando bene, mi aspettavo una prestazione di questo livello. Abbiamo fatto un passo in avanti, ora guardiamo alla prossima gara. Vogliamo vincere il tricolore e la Coppa Italia». Sulla sua lunghezza d’onda bomber Palombi: «Siamo soddisfatti, questa vittoria è una gioia immensa. Io a secco? Contavano solo i tre punti». Questo è lo spirito giusto.


Dalla Gazzetta dello Sport:

È una domenica di Primavera a Trigoria, dove va in scena il derby dei piccoli. La Roma, galvanizzata dal successo di Amsterdam, è scivolata al terzo posto – seppur con una gara da recuperare – in campionato. Sorpassata proprio dalla Lazio. Presenti circa 2000 tifosi a Trigoria. C’è tempo pure per un’improvvisa colluttazione in tribuna, sedata in un amen dalle forze dell’ordine, per fortuna. De Rossi non sconfigge la Lazio dal febbraio del 2011. L’incubo si materializza per l’ennesima volta quando Silvagni, spinto verso l’out, calcia verso Oikonomidis. Paolelli liscia malamente l’intervento e lascia l’avversario libero di trafiggere Marchegiani. La Roma accusa il colpo. Oikonomidis punge a sinistra, si mangia di nuovo Paolelli e brucia il recupero di Calabresi. Poi lo scarico per Fiore, che realizza un rigore in movimento. Nel secondo tempo è la resa totale. Il colpo del k.o. allo scadere è ancora di Oikonomidis, indiscusso migliore in campo. Inzaghi commenta soddisfatto: «L’abbiamo preparata alla grande, complimenti ai ragazzi. Non è stata una lezione di calcio. In Coppa Italia sarà altra storia, ma ce la giocheremo». Per paradosso, De Rossi non è poi così irritato della quarta sconfitta negli ultimi cinque derby: «Troppe energie spese ultimamente: nel primo tempo siamo rimasti ad Amsterdam, può succedere. Ci teniamo le esperienze che stiamo facendo, la crescita passa anche per le sconfitte». In attesa di una possibilità di rivincita: la doppia sfida che assegnerà la Coppa Italia nel prossimo aprile con gara di andata e ritorno all’Olimpico.



La formazione biancoceleste: Silvagni, Guerrieri, Fiore, Prce, Mattia, Murgia; Palombi, Germoni, Pace, Verkay, Oikonomidis
Foto Bartoletti