Ferrari Teresio

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Ciclista. Nato a Langosco Lomellina (PV) il 5 dicembre 1932 e deceduto a Novi Ligure (AL) il 20 agosto 2017. Fa parte della squadra dilettanti della S.S. Lazio nel 1955. Seguito con interesse dai tecnici azzurri in previsione dei mondiali di Frascati, è al via del Gran Premio Liberazione che si disputa a Roma il 1 maggio. Protagonista per larghi tratti della gara, la sfortuna si accanisce ad un tratto su di lui. Cade di bicicletta urtando uno spettatore venendo poi colpito in successione prima da una moto e quindi da un'auto dell'organizzazione di corsa. Il risultato è oltremodo gravoso con fratture multiple e un ginocchio devastato. Dopo un lungo periodo di riabilitazione parte per il servizio militare. Inizia poi a cimentarsi nel canottaggio ottenendo ben presto ottimi risultati fregiandosi di un titolo italiano con il quattro con. Smesso con lo sport si trasferisce a Mortara nel Pavese intraprendendo l'attività di carrozziere. La sua abilità nel mestiere lo rende famoso a livello nazionale. Si trasferisce a metà anni Sessanta a Novi Ligure dove inizia a cimentarsi nella scultura e quindi nella pittura. E' qui che la passione giovanile per il ciclismo ritorna a farsi viva e Teresio comincia a ritrarre i campioni della bicicletta. I quadri su Coppi, Bartali, Magni, Gimondi, Mercks, Moser, Hinault, Chiappucci, Pantani e di tanti altri campioni del pedale gli valgono l'apprezzamento della critica e l'appellativo di "Pittore dei corridori".