I^ Coppa Rimet - Uruguay 1930

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La prima manifestazione in assoluto della Coppa del Mondo venne organizzata dall’Uruguay. La scelta della nazione sudamericana non era casuale: in effetti, si trattava forse della nazionale calcistica più forte di quel momento e l’allora presidente della Fifa, Jules Rimet, fece enormi pressioni per l’organizzazione in terra uruguagia (tra l’altro, la Coppa prese proprio il nome dello stesso Rimet). Le recentissime Olimpiadi di Amsterdam del 1928 avevano assistito al trionfo dei sudamericani (i quali avevano bissato la vittoria di quattro anni prima), furono il preambolo di questi Mondiali, i quali sono molto curiosi dal punto di vista storico. Più che di Uruguay bisogna parlare esclusivamente della capitale Montevideo, visto che le partite furono disputate solo in questa città dal 13 al 30 luglio del 1930. Anche le partecipazioni conobbero delle vicende alterne: Inghilterra e Scozia decisero in maniera irrevocabile di non partecipare, ritenendo il loro calcio addirittura superiore, mentre molte nazionali europee accettarono l’invito solamente dopo che la Fifa si era accollata i costi di trasporto e di viaggio.

Ovviamente, si può comprendere anche qualche inesperienza, che al giorno d’oggi farebbe sorridere, come il fischio finale di un match all’ 84’ minuto o il dischetto del rigore posizionato a ben 14 metri, ma nel complesso fu un’edizione che si svolse in maniera piuttosto tranquilla. Le partecipanti al Mondiale Uruguay 1930 furono 13: 7 sudamericane (Uruguay, Bolivia, Brasile, Perù, Paraguay, Cile e Argentina), 4 europee (Belgio, Francia, Jugoslavia e Romania) e 2 americane (Stati Uniti e Messico). La fase a gironi era caratterizzata da quattro raggruppamenti: l’unico girone a quattro squadre (Argentina, Cile, Francia e Messico), vide trionfare gli argentini, capaci di vincere tre gare su tre (rifilando anche un pirotecnico 6-3 al Messico), mentre gli altri tre gironi a tre squadre furono vinti da Jugoslavia, Uruguay e Stati Uniti. Si giunse così immediatamente alle semifinali: Argentina-Stati Uniti e Uruguay-Jugoslavia furono tutto meno che match equilibrati e si conclusero entrambi con un tennistico 6-1 per le nazionali sudamericane.

Non essendo prevista una finale per il terzo posto, il 30 luglio ebbe luogo a Montevideo la prima attesa finale mondiale, Uruguay-Argentina; il vantaggio dei padroni di casa di Dorado fu ribaltato dagli argentini grazie a Peucelle e Stabile, ma il secondo tempo fu senza storia con tre gol degli uruguaiani (Cea, Iriarte e Castro) che fissarono il risultato finale sul 4-2. Stabile, marcatore della finale fu anche il capocannoniere del torneo con ben 8 centri in 4 partite, seguito dal bomber dei padroni di casa Cea con cinque reti.