12 settembre 2019 - Ricordando Fausto Coppi

Da LazioWiki.

Il presidente della Polisportiva riceve la maglia celebrativa Nulli
Foto di gruppo con gli amici di Castellania-Coppi
Buccioni riceve la maglia celebrativa dell'evento dal Sindaco di Castellania-Coppi
Un momento della cerimonia
La bicicletta di Coppi presente al Circolo
L'articolo del Messaggero del 13/09 (Notare la maglia pubblicata che non fu, però, mai indossata dal Campionissimo)

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Lunedì 30 aprile 1945, il campione di ciclismo Fausto Coppi parte da Caserta e, in appena 6 giorni, nel tardo pomeriggio di sabato 5 maggio, arriva in bicicletta al suo paese natale, Castellania, per riabbracciare i suoi cari che non vede da più due anni e mezzo dopo essere stato prigioniero di guerra in Africa. Per ricordare il Campionissimo, l’Associazione "I Colli di Coppi" ha organizzato per questa settimana una rievocazione con tanto di bici storiche, che arriverà nel comune alessandrino (rinominato da questa primavera Castellania Coppi proprio in suo onore) domenica 15 settembre (alle ore 16) nel giorno del centenario della nascita (15 settembre 1919). Il 12 settembre la celebrazione si svolge al Circolo Canottieri Lazio alla presenza del Dottor Buccioni presidente della Polisportiva, rappresentanti del C.O.N.I. e anche una delegazione di LazioWiki.

ROMA. Oggi non si pedala, ma nella Capitale si respira il mito di Fausto Coppi. Sulla splendida terrazza del Circolo Canottieri Lazio, che si affaccia sul Tevere, viene presentato il libro "Coppi 1945, una primavera a Roma" di Giampiero Petrucci e Fabio Bellisario. Un volume che racconta una delle pagine meno conosciute della vita del Campionissimo, ovvero la sua ripresa della attività agonistica dopo la guerra, quando si tesserò per la sezione ciclistica della polisportiva Lazio, ma si vestì d’arancione con la maglia Nulli per omaggiare Edmondo Nulli, artigiano che gli costruì la bici su misura. All’entrata, il nostro sguardo viene rapito proprio da quella bici arancione, che si ipotizza che fosse stata utilizzata da Fausto Coppi nelle prime corse al termine del conflitto bellico. Un cimelio recuperato il 9 gennaio 2019 dalla società capitolina che ora la custodisce come un tesoro. Lo stemma Nulli sul piantone, il cambio a leva sul carro posteriore, la pionieristica idea di far passare i cavi all’interno del tubo orizzontale del telaio la rendono in ogni caso un pezzo unico da museo. Che onore poter scattare una foto ricordo, immaginandomi in sella a quel mezzo, vestito di biancoceleste, grazie alla maglia speciale griffata "La Stampa" realizzata dall’azienda italiana Castelli.

Dopo quest’ultimo omaggio capitolino a Fausto e a suo fratello Serse (che invece poté indossare la maglia della Lazio), è d’obbligo una sosta di fronte al palazzo del Coni, prima del trasferimento in bus verso la Toscana, dove domani riprenderà la nostra avventura in sella a bici d’epoca verso Castellania-Coppi. Domani ci aspetta una giornata impregnata di grandi emozioni: dalla visita al museo dedicato a Gino Bartali, il grande rivale dell’Airone, alla scalata dell’Abetone, celeberrima salita su cui Coppi ipotecò la vittoria finale del suo primo Giro d’Italia nel 1940, ad appena 20 anni.

ALBERTO DOLFIN La Stampa




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