Il caso Eyal Golasa

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1 Febbraio 2010[modifica | modifica sorgente]

Un'operazione apparentemente come tante altre per chi tenta in extremis di ridisegnare il volto alla propria squadra in difficoltà, ma l'arrivo dell'israeliano Eyal Golasa a Roma, sponda Lazio, fa già scalpore perché per nella Lazio giocherà un ragazzo ebraico. Chi ricorda le difficoltà che incontrò l'olandese Aron Winter a causa del suo nome, e pur non essendo di religione ebraica, spera che questa nuova storia abbia un finale diverso.

L'israeliano Eyal Golasa, 18enne ex Maccabi Haifa ed originario di Netanya, nuovo acquisto del club biancoceleste norma sugli extracomunitari permettendo (Lotito avrebbe preso anche l'uruguayano Eguren ed il brasiliano Andrè Dias), ha cominciato a prendere confidenza con la città di Roma, e come partenza per il suo 'mini-tour' ha scelto di cominciare dal Ghetto, passeggiando lungo il portico d'Ottavia. Un pranzo veloce in un ristorante tipico a base di rigatoni e di un'insalata 'ebraica', poi un'occhiata alle vetrine dei negozi, tra la curiosità della gente che ha riconosciuto il calciatore apparso molto timido e spaesato (in tanti si sono fatti fotografare con lui e si è vista anche qualche sciarpa della Lazio). Infine tappa al Museo Ebraico e alla Sinagoga, dove Golasa si è fermato a pregare per qualche minuto. «Siamo stati subito avvisati dal presidente Lotito dell'acquisto di Golasa (letteralmente soffiato al Bayern Monaco n.d.r.) - ha spiegato Vittorio Pavoncello, presidente della federazione italiana Maccabi -. Al momento della firma ci ha invitato a Villa San Sebastiano per dare il benvenuto al ragazzo e per fargli sentire che la comunità ebraica gli è vicina in questa sua nuova esperienza».

Il timore che si percepisce al Ghetto è relativo all'accoglienza che gli riserverà la tifoseria laziale, il cui nocciolo è di estrema destra ed in passato si è distinto per episodi di anti-semitismo (come lo striscione esposto in un derby «romanisti ebrei, i forni sono la vostra casa»), ed anche i giornali israeliani hanno espresso una certa preoccupazione. Con Winter, nell'estate del 1992, il rapporto fu di ostilità all'inizio con scritte antisemite sui muri. Poi l'olandese nato nel Suriname diventò l'idolo della curva laziale con 123 presenze e 21 gol fatti. Dai gruppi organizzati ultras su Golan non è ancora trapelato alcun messaggio. «Siamo pronti a difendere il ragazzo contro tutti e con tutte le nostre forze - ha aggiunto Pavoncello -. Lotito è molto vicino alla comunità ebraica, e anche se un pizzico di timore c'è, bisogna sottolineare il lavoro fatto dalla nuova dirigenza biancoceleste». Quanto al calciatore, più che il razzismo a preoccuparlo è la questione del servizio militare, che in Israele è obbligatorio e dura tre anni. La prossima estate gli arriverà la chiamata, anche se rimane aperta la possibilità dell'obiezione di coscienza. Il trequartista, ex Maccabi Haifa, è considerato uno dei migliori talenti del calcio israeliano ed è un punto fisso dell'Under 21 del suo paese. Pur di tesserarlo Lotito è pronto a intraprendere l'ennesima battaglia legale: la Lazio sostiene di avergli fatto firmare il primo contratto da professionista (quattro anni), così da poterlo tesserare da comunitario, il Maccabi ritiene invece di essere in possesso di un accordo triennale ed è pronto a rivolgersi alla Fifa. Il ragazzo considera valido quello con la Lazio, perché quello con il Maccabi lo ha firmato quando era ancora minorenne. Golasa rientrerà ora per qualche giorno in Israele per fare ritorno a Roma nel prossimo fine settimana, con la speranza di debuttare presto sui campi della serie A italiana. (Fonte Ansa)


2 Febbraio[modifica | modifica sorgente]

Il padre: "Mio figlio è un disonesto" Non risponde al padre Avner che ha criticato la sua scelta sul quotidiano online "Ynet": "Mio figlio è stato disonesto, sono molto arrabbiato con lui gli ho detto che deve rimanere con il Maccabi, non mi piace affatto come si è comportato, ha fatto una cosa sporca e ha ferito la società che per lui ha fatto molto". L'opinione pubblica israeliana: "Disertore" Non risponde all'opinione pubblica israeliana, convinta che Golasa abbia fatto tutto questo per evitare l'arruolamento nell'esercito (la leva è obbligatoria e dura tre anni). Ci sarebbe la possibilità che il giocatore si dichiari obiettore di coscienza e compia il servizio di leva all'estero. Il Maccabi Haifa rinuncia a ricorrere alla Fifa Non risponde ai tifosi del Maccabi Haifa che lo accusano di aver tradito la sua ex squadra. A tal proposito sembra che il Maccabi abbia ammorbidito la sua posizione e sembra quindi intenzionato a rinunciare all'idea di inoltrare un esposto alla Fifa per invalidare l'accordo stipulato tra la Lazio ed il giovane centrocampista. Anche i dirigenti del club si starebbero convincendo del fatto che il contratto firmato due anni fa dal calciatore non era vincolante e che quindi il ragazzo poteva essere a tutti gli effetti considerato un giocatore libero.

Ha voluto conoscere Roma. E da dove iniziare se non dal Ghetto, il quartiere ebraico della Capitale? Erano da poco passate le 15 quando l’israeliano Eyal Golasa, 18 anni compiuti lo scorso 7 ottobre, nuovo acquisto della Lazio, ha fatto una passeggiata lungo il Portico d’Ottavia. Ha dato un’occhiata a una delle pasticcerie più famose di Roma, senza però cedere alle tentazioni. Poi un’occhiata alle vetrine dei negozi, tra la curiosità della gente. Infine, tappa al Lungotevere de’ Cenci, alla Sinagoga: Golasa ha chiesto di entrare, è rimasto dentro qualche minuto, poi è filato via in auto, accompagnato da un amico.

Il trequartista, ex Maccabi Haifa, è considerato uno dei migliori prospetti del calcio israeliano. Per tesserarlo Lotito è pronto a intraprendere l’ennesima battaglia legale: la Lazio sostiene di avergli fatto firmare il primo contratto da professionista (quattro anni), così dunque da poterlo tesserare da comunitario, il Maccabi ritiene invece di essere in possesso di un accordo triennale ed è pronto a rivolgersi alla Fifa.

3 Febbraio[modifica | modifica sorgente]

Il mercato è chiuso, ma in casa Lazio il futuro di alcuni giocatori (Golasa, Barreto, Eguren) è ancora in bilico. Per saperne di più la redazione de ha contatto in esclusiva il diesse biancoceleste, Igli Tare. “Golasa? E’ un giocatore della Lazio. Barreto? Anche lui, il contratto è stato deposito”. Mentre la posizione di Eguren è più complessa: “Il giocatore non ha passato le visite mediche, nei prossimi giorni troveremo una soluzione”. Secondo Sky Sport Eyal Golosa sarebbe in possesso anche di un passaporto belga e quindi sarebbe tesserato regolarmente da comunitario come confermato pochi minuti fa ai nostri microfoni dal diesse biancoceleste Igli Tare. Se non ci saranno ulteriori problemi, il giocatore sarà subito a disposizione di Ballardini.

5 Febbraio[modifica | modifica sorgente]

Il centrocampista Eyal Golasa (18 anni) ha rinunciato al trasferimento alla Lazio e ha confermato che resterà nelle fila del Maccabi Haifa. Lo afferma un comunicato emesso dalla squadra di calcio israeliana. Ieri Golasa è rientrato dall'Italia in Israele e oggi ha avuto un incontro di chiarimento a Tel Aviv negli uffici del consigliere legale del Maccabi Haifa. «Eyal si è scusato, e le sue scuse sono state accolte» sostiene il comunicato del Maccabi Haifa pubblicato al termine dell'incontro. «Il contratto fra di noi resta infatti vincolante. Lui ha compreso di essere stato tratto in errore dai suoi consiglieri, che lo hanno indotto a comportarsi così come ha fatto» ossia a firmare a Roma un contratto di ingaggio nella Lazio per quattro stagioni e mezzo. Il Maccabi Haifa precisa quindi che anche nelle prossime stagioni Golasa giocherà nelle proprie fila. Da parte sua Golasa non ha finora rilasciato alcuna dichiarazione alla stampa. La Lazio non molla la presa sull'israeliano Eyal Golasa e si prepara a far valere legalmente i suoi diritti sul giocatore, nel caso questi decida di non fare ritorno nella capitale e di continuare a giocare nel Maccabi Haifa. È quanto si apprende da ambienti della società biancoceleste. Dopo il comunicato ufficiale del club israeliano che ha annunciato che il 18enne centrocampista, dopo essersi scusato, «ha deciso di restare al Maccabi e di rinunciare al trasferimento alla Lazio», la società del presidente Lotito fa sapere che «c'è un contratto regolarmente depositato in Lega Calcio» (4 anni e mezzo), e che ora aspetterà fino a domenica sera il ritorno di Golasa. Se poi il giocatore non dovesse tornare a Formello, la Lazio si muoverà per tutelare il contratto sottoscritto con l'israeliano.

23 Maggio[modifica | modifica sorgente]

E’ sempre nei pensieri del­la Lazio: Eyal Golasa, il 18enne israe­liano che a gennaio fu al centro di un caso internazionale, resta nell’orbita del club biancoceleste. Sono state chieste nuove informazioni, la socie­tà credeva nel giocatore e non ha perso la speranza di riportarlo a Ro­ma, sta cercando di capire se ci sono degli spiragli per ricucire. Stavolta, però, servirà trattare col Maccabi Haifa per sbloccare il trasferimento. Su di lui ci sono alcuni club tedeschi, servono almeno 2-3 milioni di euro per averlo. I problemi non riguarda­no solo il costo del cartellino ma anche i suoi obblighi verso il servizio militare (per legge nel suo Paese dura 3 anni). Eyal arrivò nella Capitale ma si pentì e decise di rientrare in Israele a causa delle forti pressioni ricevu­te. Fu duramente ac­cusato di tradimento, è tornato disponibile da poco dopo aver ri­solto un infortunio ma non sta trovando grandi spazi in cam­po. Il proprietario del Maccabi Haifa, Ya'akov Shahar, non l’ha punito, l’ha riaccolto in società e ha fatto sì che i compagni e il tecnico lo perdonassero: «Fategli capire che lui è ancora parte della famiglia. Di­menticate la faccenda» , disse al gruppo. E al giocatore parlò chiara­mente: «Nessuno è arrabbiato con te. Dal mio punto di vista sei tornato perché non ci hai mai veramente la­sciato. Concentrati sul recupero dal tuo infortunio e dimentica tutto» . Il suo agente in Israele, Arik Itzkowitz, ha parlato nei giorni scorsi alla stam­pa locale: «Golasa è riuscito a supe­rare questa prova. E’ un ragazzo for­te mentalmente. Ero arrabbiato con lui quando è scappato alla Lazio. Ho conosciuto Eyal quando aveva cin­que anni ed ho sentimenti profondi verso di lui» .


Fonte: Corriere dello Sport - Gazzetta dello Sport - Corriere della Sera