La richiesta di annullamento e ripetizione di Tivoli-Lazio

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A distanza di circa due mesi dalla disputa dell'ultima gara della Divisione Sud-Lazio Tivoli-Lazio, in cui la Lazio usciva sconfitta per 2 a 1, l'arbitro della gara, sig. Galassi, confidava ad alcuni amici che, nella fase finale del match, nonostante avesse rilevato un fallo nell'area del Tivoli, aveva accordato una punizione dal limite alla Lazio, anziché il previsto calcio di rigore. Questa decisione sarebbe stata motivata per timore di rappresaglie da parte dei sostenitori locali. La Lazio, nella figura del dirigente Alfredo Palmieri, venuta a conoscenza di tale dichiarazione, inoltrava un reclamo al Comitato Regionale Laziale della F.G.C.I., atto a richiedere l'annullamento e la ripetizione della gara. La richiesta, oltre ad essere finalizzata a cancellare un evidente errore tecnico, aveva lo scopo di evitare lo spareggio tra la stessa Lazio e la Fortitudo per l'assegnazione del secondo posto in classifica che garantiva il passaggio alle Semifinali di I Divisione Sud. In caso di ripetizione, alla Lazio sarebbe infatti bastato un pareggio per classificarsi in solitudine al secondo posto. Il Comitato Regionale Laziale, nella seduta dell'8 aprile 1924, respingeva il ricorso della Lazio pur incaricando la commissione di inchiesta di procedere nelle indagini riferite al comportamento dell'arbitro Galassi.





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