Salas Melinão José Marcelo

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Marcelo Salas

Attaccante, nato a Temuco (Cile) il 24 dicembre 1974, meglio noto come Marcelo Salas. Soprannominato "El Matador" per il caratteristico modo di esultare dopo un gol: un inchino simile a quello dei toreri nell'arena.

Comincia nelle squadre giovanili del Santos Temuco in cui gioca dal 1983 al 1991. Nell'estate del 1991 viene acquistato dall'Universidad de Chile dove rimane due stagioni coi ragazzi per poi passare in prima squadra, dove gioca tra il 1993 e il 1996 62 partite segnando 49 reti. Vince due titoli di Prima Divisione e il trofeo assegnato al miglior giocatore cileno. Nelle stagioni 1996/97 e 1997/98 è nella squadra argentina del River Plate, che lo acquista per 3,7 milioni di dollari, e qui s'impone all'attenzione di tutti gli esperti disputando 53 gare impreziosite da 24 reti. Conquista due titoli nazionali di Apertura e uno di Clausura nonché la Supercopa Sudamericana: segna una doppietta nella seconda partita della finale contro il Sao Paolo, quella disputata al Monumental e vinta dagli argentini 2 a 1. Inoltre nel 1997 alza il corrispondente sudamericano del Pallone d'oro europeo come miglior giocatore di squadre di club, oltre al trofeo come miglior giocatore del campionato argentino. Nel Gennaio del 1998 il presidente laziale Sergio Cragnotti, che lo aveva ammirato nelle qualificazioni del Campionato del Mondo del 1998, lo strappa alla squadra argentina e lo porta in biancoceleste sotto la guida di Sven Goran Eriksson. A Roma Marcelo rimane tre stagioni, gioca 79 partite e segna 34 reti in campionato: 48 centri in 117 gare totali. Nelle tre stagioni laziali solleva una Supercoppa Italiana, una Supercoppa Europea (segna il gol-vittoria in finale), una Coppa Italia, uno Scudetto e una Coppa delle Coppe. All'inizio della stagione 2001/02 la Juventus, battendo la concorrenza del Real Madrid e del Valencia, convince Cragnotti a cedere il calciatore in cambio di una considerevole cifra, circa 25 miliardi di lire e il centravanti Darko Kovacevic. A Torino il giocatore milita per due stagioni ma, anche a causa di un grave infortunio al ginocchio, gioca solo 18 gare con appena 2 reti all'attivo. Ciononostante contribuisce a far vincere ai bianconeri due Scudetti e una Supercoppa Italiana. La Juventus, non credendo troppo nella ripresa fisica del giocatore, decide di darlo in prestito in Argentina, dove lo accoglie di nuovo il River Plate. Con i Platensi gioca per due annate, totalizza 32 presenze e segna 10 reti. Vince il Clausura. Nel 2005, dopo aver rescisso il contratto con la Juventus, torna a giocare in Cile con la maglia della squadra che lo aveva lanciato, l'Universidad. Alla fine del 2008 annuncia il ritiro dal calcio. Nel 2008 è tra i fondatori oltre che presidente e direttore sportivo del Unión Temuco - con cui Salas raggiunge la Serie B cilena - mentre dal 2013 l'ex attaccante fa parte del consiglio direttivo del Deportes Temuco, squadra storica cilena con cui l'Uniòn si è fusa alla ricerca di una maggiore stabilità economica. I risultati ottenuti in veste di dirigente tuttavia non sono eccezionali, dal momento che il club milita spesso in Seconda divisione, senza fare il salto di qualità fra le società di primo livello.

In nazionale Salas ha giocato 70 partite, la prima nel 1994 e l'ultima nel novembre 2007, segnando 37 reti di cui alcune di grande importanza. È il calciatore cileno che ha segnato di più con la maglia del suo Paese. Marcelo è stato un fuoriclasse assoluto. Non molto alto, m 1,74, ma massiccio muscolarmente, kg 76, ha unito ad un eccezionale senso del goal una tecnica sopraffina, un tempismo perfetto nei colpi di testa, grandi doti acrobatiche e un'estrema combattività. Alcuni gesti tecnici, come lo stop di petto seguito da una disorientante finta di corpo, rimangono esemplari. Il tiro preciso e abbastanza potente con entrambi i piedi gli ha permesso di segnare diversi goal dalla media distanza. In possesso di un dribbling stretto, e di una solidità notevole anche in piena velocità, ha spesso servito ottimi assist ai compagni di reparto.



Palmares[modifica | modifica sorgente]






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