Tofini Mario

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Mario Tofini
Mario Tofini
Tre generazioni di Tofini
Alcuni partecipanti alla Coppa Scarioni del 1933. Il terzo da sinistra è Mario Tofini che si aggiudicò la gara
Il record di Mario Tofini ottenuto a Roma nel settembre 1945
La vittoria alla Coppa Lisotti (1944)
Mario Tofini nel 1934

Atleta e allenatore della sezione Nuoto. Nato a Roma nel 1916, figlio di Romeo Tofini leggendaria figura del nuoto della Capitale e patriarca di una dinastia di fiumaroli. Si mette in luce adolescente vincendo una competizione di Liberi Nuotatori. Nel 1932 si assicura la "Popolare" di Nuoto entrando a far parte della S.N. Urbe. Dopo aver vinto una quindicina di gare sul Tevere inizia a cimentarsi in piscina adoperandosi nello stile libero sui 100 e 400 metri. Passa quindi alla rana ammirato dallo stile di Felice Benuzzi. Nuota al debutto in 1'26'4 togliendosi presto molte soddisfazioni nella nuova specialità. Vince come allievo la prestigiosa Coppa Marcello, si laurea Campione dei Giovani Fascisti a Bari e conquista il secondo posto ai Campionati Italiani alle spalle di Aldo Ghira. Divide le sue giornate tra la professione di meccanico e gli allenamenti in vasca. Nel 1935 approda alla S.S. Lazio alla quale rimarrà fedele per oltre dieci anni. I 200 rana diventano la sua gara preferita e nel 1937 dopo aver vinto in marzo la Coppa Mussolini, è terzo nella distanza agli Assoluti di Genova Albaro; nella stessa circostanza conquista la terza piazza con la 4 x 100 s.l. assieme a Ognio, Candela e Nostini. Sempre nel 1937 viene convocato in Nazionale nel confronto a Pesaro con le rappresentative di Ungheria e Jugoslavia. Vince poi il Campionato Italiano Juniores a Napoli sui 100 ed è secondo agli Assoluti sui 200. Porta il suo personale sotto i tre minuti. Nel 1939 è secondo con la staffetta artistica e torna a cimentarsi sul fiume partecipando alla Traversata di Roma del 27 agosto; si sposa in dicembre con Lina. Nei primi due anni di guerra limita la sua attività agonistica per gli impegni militari (è aviere a Orvieto): conquista due secondi posti ai campionati nazionali nella staffetta 3 x 200 rana e un terzo posto alla Coppa Bissolati del 1941. Dopo la Liberazione di Roma torna a gareggiare a pieno ritmo nelle acque dell'amato Tevere. Dopo una secondo posto nella Coppa Libertà, è primo nella Coppa Lisotti, gara di nuoto e corsa (6 agosto). Coglie altri significativi piazzamenti nella Bissolati e nella Coppa Tordeschi. Nel 1945 tornano dopo la sosta per il conflitto bellico i Campionati Italiani in piscina. A Roma è terzo sui 200 rana alle spalle del triestino Carlo Bertetti e del fratello minore Renato. Arriva con la 4 x 200 stile libero anche il primo titolo nazionale tra i seniores. Con lui gareggiano Crugnola, Ognio e Pennechini. Conquista un secondo posto sui 400 crawl ai Campionati Laziali e brilla nella Coppa Tordeschi sul fiume. In settembre stabilisce un record nazionale sui trecento metri in tre stili con il tempo di 4'41"5. Prima di lasciare l'agonismo si dedica per qualche tempo al dorso. Nel 1947 affianca Ivo Bitetti curando la squadra femminile biancoceleste. Successivamente diviene allenatore della Rari Nantes Roma.