Lanciaprima Berardo: differenze tra le versioni

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Ala diciassettenne proveniente dal Teramo. Viene provato nel corso della partita di allenamento nel tra titolari ed allievi del [[12 maggio]] [[1938]].

[[Immagine:LanciaprimaDino.jpg|thumb|left|Dino Lanciaprima]]
Ala nato a Teramo il [[26 febbraio]] [[1921]] ivi deceduto il [[23 agosto]] [[1996]]. Berardo detto Dino di proprietà dell'Interamnia Teramo. Viene provato nel corso della partita di allenamento nel tra titolari ed allievi del [[12 maggio]] [[1938]]. Fu di nuovo provato in una partita di allenamento il [[26 giugno]] [[1940]] tra riserve laziali.
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Durante la [[Seconda Guerra Mondiale]] divenne Partigiano e combattè nella battaglia di "Bosco Martese" di cui riportiamo un articolo dell'epoca scritto da Ferruccio Parri:
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[[Categoria:Biografie|Lanciaprima, Dino]]
Il combattimento di Bosco Martese fu definito da Ferruccio Parri la «prima nostra battaglia in campo aperto» a cui «tutti i resistenti italiani rendono onore». Fu uno dei pochissimi scontri, all'indomani dell'armistizio, che vide le forze partigiane sconfiggere le truppe tedesche. Oltre l'aspetto epico, a renderla unica furono anche le circostanze che portarono centinaia di civili teramani, antifascisti, soldati italiani, prigionieri di guerra e internati stranieri a prendere parte alla battaglia.
[[Categoria:Altri Calciatori|Lanciaprima, Dino]]
La battaglia si svolse nella località che si trova a circa 30 chilometri da Teramo, sui Monti della Laga. Secondo alcune relazioni partigiane, furono almeno 50 i tedeschi uccisi, 5 i camion e 2 le autovetture distrutte. Sconfitti, i tedeschi si ritirarono, prima però si vendicarono uccidendo cinque ostaggi catturati a Torricella Sicura, al Mulino di De Jacobis.

Berardo Lanciaprima era il 6° partigiano catturato, ma riuscì a scappare lanciandosi in un fossato ed iniziando a correre velocemente, ferito ad una spalla, tanto da raggiungere Teramo distante 30 Km, in poco tempo e mettersi in salvo nascosto in una casa.
La sua carriera si svolse nel Teramo dal [[1937]] al [[1940]] per poi passare al Torino dove non trovò mai spazio. Nel [[1941]] vestì la casacca del Pescara ove rimase 7 stagioni per passare al Foggia, infine nel [[1956]] chiuse la carriera nel Teramo dove era ritornato 4 anni prima.







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[[Categoria:Biografie|Lanciaprima, Berardo]]
[[Categoria:Altri Calciatori|Lanciaprima, Berardo]]

Versione attuale delle 18:15, 3 nov 2018

Berardo Lanciaprima

Ala nato a Teramo il 26 febbraio 1921 ivi deceduto il 23 agosto 1996. Berardo detto Dino di proprietà dell'Interamnia Teramo. Viene provato nel corso della partita di allenamento nel tra titolari ed allievi del 12 maggio 1938. Fu di nuovo provato in una partita di allenamento il 26 giugno 1940 tra riserve laziali. Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne Partigiano e combattè nella battaglia di "Bosco Martese" di cui riportiamo un articolo dell'epoca scritto da Ferruccio Parri:

Il combattimento di Bosco Martese fu definito da Ferruccio Parri la «prima nostra battaglia in campo aperto» a cui «tutti i resistenti italiani rendono onore». Fu uno dei pochissimi scontri, all'indomani dell'armistizio, che vide le forze partigiane sconfiggere le truppe tedesche. Oltre l'aspetto epico, a renderla unica furono anche le circostanze che portarono centinaia di civili teramani, antifascisti, soldati italiani, prigionieri di guerra e internati stranieri a prendere parte alla battaglia. La battaglia si svolse nella località che si trova a circa 30 chilometri da Teramo, sui Monti della Laga. Secondo alcune relazioni partigiane, furono almeno 50 i tedeschi uccisi, 5 i camion e 2 le autovetture distrutte. Sconfitti, i tedeschi si ritirarono, prima però si vendicarono uccidendo cinque ostaggi catturati a Torricella Sicura, al Mulino di De Jacobis.

Berardo Lanciaprima era il 6° partigiano catturato, ma riuscì a scappare lanciandosi in un fossato ed iniziando a correre velocemente, ferito ad una spalla, tanto da raggiungere Teramo distante 30 Km, in poco tempo e mettersi in salvo nascosto in una casa. La sua carriera si svolse nel Teramo dal 1937 al 1940 per poi passare al Torino dove non trovò mai spazio. Nel 1941 vestì la casacca del Pescara ove rimase 7 stagioni per passare al Foggia, infine nel 1956 chiuse la carriera nel Teramo dove era ritornato 4 anni prima.








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