Le figurine e la S.S. Lazio
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 20-30
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 40
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 50
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 60
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 70
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 80-90
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 2000
► La Lazio nelle figurine Panini
► Gli album e i cofanetti di figurine dedicati alla S.S. Lazio
► Le figurine extra calcistiche della S.S. Lazio
Le prime figurine[modifica | modifica sorgente]
Tra la fine degli anni venti e trenta il gioco del calcio aveva ormai preso piede in Italia e nel resto del mondo. Le figurine che ritraevano i giocatori di calcio nacquero per far sognare i bimbi, ma alla fine coinvolsero anche i genitori. La marca di Cioccolato Zaini ne fu un'antesignana e lanciò le figurine, molto ricercate ancor oggi dai collezionisti in materia, che ritraevano le squadre già dal 1921. Naturalmente la Lazio era presente in questa raccolta così come in quella del 1925.
Era il 1934 quando scoppiò in Italia un fenomeno che non aveva certo avuto precedenti. Una trasmissione radio ideata dai giornalisti Nizza e Morbelli, parodia umoristica del famoso romanzo di Dumas "I tre moschettieri", fu sponsorizzata dalla Buitoni-Perugina che la legarono ad una raccolta di cento figurine. Queste furono disegnate dal torinese Angelo Bioletto e rappresentavano tutti i personaggi della trasmissione radiofonica scaturiti dalla fantasia degli autori. Se si terminava un album si aveva diritto ad un premio ma completandone molti, invece, le vincite diventavano particolarmente gradite sino ad arrivare ad aggiudicarsi delle motociclette. Al mitico traguardo di 150 album completi si aveva diritto ad una "Topolino", l'utilitaria della Fiat uscita proprio in quegli anni e che certo era un sogno per moltissime famiglie di italiani.
Si scatenò così una gigantesca caccia alla figurina sopratutto a quelle, rarissime, del "Feroce Saladino" e della figurina "jolly" che poteva sostituire qualunque altra. La rarità di alcune figurine era spesso frutto del caso, ma anche voluta, essendo stampate in un numero minore. Un decreto del Ministero delle Corporazioni regolerà in seguito questi "concorsi" ed obbligherà a stampare tutte le figurine con la stessa tiratura per evitare le rarità "artificiali" pre-programmate. Si aprì così presto un fiorente mercato di compravendita e di scambio con i giornali che pubblicavano le quotazioni delle varie figurine; i prodotti della Buitoni-Perugina venivano "svenduti" se privati della figurina e si accettarono figurine in pagamento di merci. Visto il clamoroso successo del concorso Buitoni-Perugina molte altre ditte si lanciarono sullo sfruttamento dell'idea e per diversi anni si susseguirono svariate "raccolte" con ricchi premi. Anche la Ferrero pubblicò dei dischetti con le foto dei più grandi giocatori dell'epoca come Silvio Piola, Combi e Meazza. I giocatori biancazzurri erano fra i più gettonati negli anni trenta: fra i tanti ricordiamo Piero Pastore, valido calciatore e ottimo attore cinematografico.
Le figurine negli anni quaranta e cinquanta[modifica | modifica sorgente]
Finita la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, in Italia la vita tornò faticosamente alla sua normalità. Il Campionato di Calcio riprese in maniera regolare ed i giocatori tornarono ad essere gli idoli delle folle. Le figurine sportive Edizioni Nannina iniziarono a circolare nell'aprile del 1947, con una serie di "Figurine tecnicolor" che potevano essere ritagliate dalle pagine di una pubblicazione mensile. L'albo era composto da 8 pagine contenenti circa 60/70 figurine quasi esclusivamente di carattere sportivo (calciatori e ciclisti) ed alcune erano in formato cartolina. L'album era arricchito inoltre con aneddoti, lettere dei lettori, storie ed altro ancora. Non furono edizioni regolari, così come non lo furono quelle della Edizioni Vav che pubblicarono anch'esse figurine di calciatori su cartoncino. Le raccolte più ricche furono invece quelle della Casa Editrice Lampo che si raccoglievano in bei album che caratterizzarono gli anni cinquanta e sessanta. Abbastastanza diffuse anche le figurine della Edizioni Fidass, mentre anche la Gazzetta dello Sport, alla fine del decennio, pubblicò un suo album di figurine dei calciatori. Da notare che la maggior parte delle figurine erano scattate in bianco/nero e colorate artigianalmente, mentre ne esistevano altre disegnate. Non mancarono edizioni di figurine legate a prodotti come i detersivi Miralanza o il Caffè Lavazza che, nelle proprie confezioni, inserivano dei cartoncini con i giocatori dell'epoca più famosi.
La regina delle raccolte: la Panini[modifica | modifica sorgente]
Siamo in pieno "boom economico" in Italia e l'anno 1960 porta a Roma i giochi Olimpici. Intanto una famiglia modenese la Panini sta fondando "L'Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini". A Milano i fratelli Panini acquistano a prezzo stracciato un lotto di vecchie figurine invendute delle edizioni milanesi Nannina e le impacchettarono in bustine bianche con cornicetta rossa. Ciascun pacchetto costava 10 lire e conteneva due figurine. Il successo fu enorme e inaspettato: le bustine vendute toccarono i 3 milioni. L'anno seguente i Panini decisero di fare tutto da soli, stampando le figurine e creando anche il primo album per la loro raccolta. Le vendite furono quintuplicate e i milioni di bustine vendute furono 15. Era ufficialmente nata la collezione "Calciatori". In pochi anni la famiglia Panini costruisce un impero basato sulle figurine dei calciatori (e non solo) sbaragliando tutti i concorrenti. La prima apparizione dei giocatori della Lazio nelle figurine Panini risale al campionato 1963/64 all'indomani della prima promozione in Serie A dopo due anni di purgatorio tra i cadetti. Le figurine sono cartonate e si attaccano con la colla o con le "celline" edite sempre dalla casa modenese.
Nel 1971 la Panini acquista i diritti per la pubblicazione dell'Almanacco Illustrato del Calcio, vera bibbia per tutti i tifosi. Nel 1972/73 arrivano le prime figurine adesive, più pratiche. La Panini si dedica anche al sociale, e con le raccolte offre la possibilità di regalare dei cani guida per ciechi o di devolvere fondi all'Unicef. Negli anni novanta la casa di Modena ha un periodo di decadimento ma si riprende e torna in auge e diventa a tutt'oggi il leader mondiale delle figurine.
Le altre raccolte[modifica | modifica sorgente]
Mentre la Panini si aggiudicava un ampia fetta di mercato nazionale delle figurine, altre raccolte cercavano di tenergli testa a fatica. Tra la fine degli anni sessanta e settanta i rivali della casa modenese erano l'Edizioni Edis. Anche in questo caso si trattava di un ottimo prodotto che usciva qualche mese prima della Panini (sovente a inizio di Gennaio), per cui non era molto aggiornato (es. la campagna trasferimenti autunnale). Inoltre negli anni settanta esistevano delle raccolte edite da alcuni giornali e periodici come Gente, Il Tempo e Il Monello che pubblicavano delle figurine da ritagliare ed incollare in appositi album regalati con le riviste. Nel 1974/75 anche il Guerin Sportivo regalò ai propri lettori un album di figurine. Alla fine degli anni settanta furono pubblicati album di calciatori dell'Edizioni Flash.
Le raccolte dei tempi moderni[modifica | modifica sorgente]
E' sempre la Panini a far la parte del leone negli anni ottanta ma di Lazio, sugli album, se ne vede poca perché per sei anni la formazione biancoceleste milita tra i cadetti. La casa modenese entra tuttavia in crisi ma la pubblicazione degli album non cessa anche se avviene in forme ridotte (400 figurine invece che le canoniche 600 ed oltre). Con l'avvento del presidente Cragnotti la squadra biancazzurra acquista notorietà e prestigio tanto da essere inserita in cards di stile americano come quelle edite sotto il nome di "Calciocards". Intanto la Panini, risollevatasi dai problemi gestionali, ritorna in auge e pubblica anche album dedicati alla Champions League, competizione a cui partecipa la Lazio immortalata nelle figurine. I giocatori biancazzurri convocati in Nazionale sono presenti anche nelle collezioni dedicate ai mondiali di calcio ed agli europei.
I due album interamente dedicati alla Storia della Lazio[modifica | modifica sorgente]
Sono due gli album dedicati interamente alla Lazio. Il primo è della Casa Editrice Svima che lo pubblica nel 1995. Il secondo è una collezione di card edita dalla Panini per il Centenario. Questa raccolta per la verità è composta da un cofanetto contenente 100 cards e da un altro album di circa 160 cards da comprare in edicola in bustine.
Curiosità e rarità delle figurine riguardanti la Lazio[modifica | modifica sorgente]
Pur essendo regolamentata dalla legge che vieta la pubblicazioni di album con figurine "rare" o "chiave", è sempre successo che alcune fossero di difficile reperimento. Questo accadeva perché molti giocatori venivano fotografati in ritardo o dopo il calciomercato autunnale ed inseriti nelle bustine successivamente. Nel 1963/64 uno dei pochi "errori" commessi dalla Panini, sulla figurina di Nello Governato. La Panini utilizza l'immagine pubblicata dalla Lampo 1960/61, ma la foto non ritrae Governato bensì il compagno di squadra nel Como Ballarini. Nel 1967/68 la figurina Panini di Adorni fu per un certo periodo molto difficile da trovare. Nella collezione 1969/70 i dati anagrafici, il ruolo e le squadre precedenti di Franco Nanni vengono scambiati con quelli dell'omonimo difensore del Verona. Nell'album Panini 1970/71 la figurina di Avelino Moriggi è introvabile fra i collezionisti, così come quella di Guido Magherini, la cui figurina è stata ampiamente ritoccata dai grafici (sbiancata la maglia rossonera del Milan per farla simile a quella dei compagni fotografati a Pievepelago). Nella collezione del 1971/72 Abbondanza, acquistato nel mercato di riparazione a novembre, è ritratto con la maglia azzurra del Napoli. Nell'album 1972/73 appaiono per la prima volta il presidente Umberto Lenzini e l'allenatore Maestrelli. La figurina di La Rosa (acquistato a novembre) fu di difficile reperimento perché inserita all'ultimo. Quasi tutte le foto provengono dall'incontro giocato a Firenze nella 2^ giornata di campionato. Nel 1973/74 la Panini decide di non inserire la figurina dell'allenatore, anche se erano state già preparate.
Nel 1974/75 per completare la rosa delle figurine composta da 18 giocatori, vengono inseriti Cremaschini e Masuzzo che non giocheranno mai. Addirittura per Cremaschini si tratta di una vecchia foto con lo scudetto disegnato a mano dai grafici. L'anno seguente 1975/76 per stampare la figurina di Chinaglia viene usata una sua foto della stagione 1973/74, ritoccata e quindi con una maglia leggermente più scura. La figurina di Garella nel 1976/77 è di difficile reperibilità come quella di Viola e Renzo Rossi. Sempre nel 1976/77, pochi giorni dopo l'uscita dell'album dei calciatori Panini, muore Re Cecconi, la cui figurina diventa ricercatissima seppur non rara. In quell'album molte foto usate per le figurine sono della stagione precedente. Difficili da trovare le figurine di Fantini, Nicoli, Cantarutti nel 1978/79 e di Labonia nel 1979/80. Nell'album Panini 1981/82 la figurina di Chiarenza è la prima con uno sponsor sulla maglia, Ferretti indossa la maglia, senza sponsor tecnico, di due stagioni prima, Felice Pulici viene inserito con la maglia da portiere dell'Ascoli, squadra da dove proveniva prima del ritorno in biancoceleste. Nelle figurine della stagione 1984/85 quella di Vinazzani è un chiaro fotomontaggio fatto dai grafici.
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 20-30
► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 40
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► Le figurine della S.S. Lazio negli anni 60
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► Le figurine extra calcistiche della S.S. Lazio
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